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Alonso: "Con 23 gare bisognerà gestire le energie"

Lo spagnolo è molto motivato prima del debutto sull'Alpine A521 nei test in Bahrain. Fernando assicura di essere al 100% della forma dopo l'incidente in bicicletta e si aspetta che l'Alpine possa diventare una squadra molto competitiva per puntare a vincere le gare e i mondiali.

Fernando Alonso, Alpine A521

Fernando Alonso, Alpine A521

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Che Fernando Alonso vedremo? ‘Nando’ non è mai stato, e mai sarà, uno dei tanti, e la conferma è arrivata sia quando ha raggiunto i massimi traguardi che quando si è ritrovato in ultima fila con la disastrosa McLaren-Honda.

Siamo all’ultimo capitolo della sua storia in Formula 1 e le ambizioni non possono che essere le massime, trattandosi di Alonso.

Alla vigilia del suo ritorno in pista Fernando ha tranquillizzato tutti sulle sue condizioni fisiche (subirà un ultimo intervento chirurgico dopo il termine del Mondiale) ed è sembrato più preoccupato per un calendario che, se confermato, vedrà team e piloti impegnati in ben 23 Gran Premi.

Un numero molto elevato, ha sottolineato Fernando, che richiederà una gestione delle energie molto particolare.

Iniziamo dalla tua salute: come stai dopo la disavventura dell’incidente in bicicletta?
“Tutto bene, sono felice di essere tornato nel paddock, prima di tutto. Dopo l'incidente ho trascorso una decina di giorni per rilassarmi a casa dopo aver subito un intervento chirurgico, poi sono tornato alla normale routine, ovvero preparazione fisica e tutto il resto. Mi dispiace aver mancato la presentazione della squadra, ma in quel momento le restrizioni tra Svizzera e Regno Unito erano molto alte. Mi sento bene, sono pronto a salire in macchina domani”.

Provi un feeling diverso rispetto a quando due anni fa hai salutato la Formula 1?
“No, direi lo stesso”.

L’incidente ha influito sul tuo programma di preparazione alla stagione?
“Onestamente non mi aspetto alcun problema, mi sono allenato nelle ultime tre settimane ed è stato tutto assolutamente normale. Lunedì e martedì sono stato al simulatore, tutto come da programma. Mi mancavano solo un paio di giorni di attività di marketing, ma ieri ho registrato tutto, ho avuto una giornata molto intensa".

"Sul fronte della mia attività professionale direi che tutto è al 100%, poi per quanto riguarda la mia vita personale dovrò rimuovere due placche in titanio che ho nella mascella superiore, e lo farò dopo il termine della stagione senza influenzare la mia attività professionale”.

Quale credi che sarà la sfida più grande da affrontare dopo due anni di assenza?
“Non ne temo nessuna in particolare, so che ci attende una sfida molto intensa nella nostra zona di classifica, sarà un campionato molto competitivo. Ma ne siamo consapevoli, non potremo permetterci di lasciare nulla al caso in ogni weekend per raggiungere i risultati che vogliamo conseguire".

"Poi un'altra sfida, ma che coinvolge tutto il paddock, saranno le 23 gare in calendario. Un numero così elevato di Gran Premi comporta una gestione attenta delle energie, soprattutto in estate, visto che le gare in programma in autunno saranno ancora molte. Dopo tanti anni forse dovrò rivedere questo aspetto, ma in termini di guida e in termini di approccio al fine settimana credo che non ci saranno problemi, mi aspetto che tutto arriverà in modo naturale. Non sono stato due anni a casa, ho corso quasi tutti i fine settimana!”.

Quanto hai trovato diverso il team Alpine rispetto alla Renault che hai lasciato a fine 2009?
“Molto diverso, ed è un buon segno. Se dopo dieci anni la squadra fosse ancora la stessa, beh, non sarebbe una buona notizia! Oggi ci sono più persone, la fabbrica ha un livello di tecnologia ben diverso rispetto a come la ricordavo, sia a Enstone che a Viry. Abbiamo persone di grande talento, grandi tecnici e designer, ho ritrovato solo alcuni meccanici che conoscevo già, ed è stato piacevole incontrare persone con cui ho condiviso dei bellissimi momenti, e spero di poter rivivere quelle sensazioni”.

Ti piace l’idea della Sprint Race?
“Si”.

Ti sei prefissato delle scadenze per tornare a vincere una gara e lottare nuovamente per il Mondiale?
“Il motivo per cui sono tornato è perché sento di essere al meglio, continuo a sentire di guidare come non ho mai fatto, e questo mi ha fatto prendere la decisione di provare un’ultima sfida. Dopo varie esperienze che ho provato negli ultimi anni ho sentito che avevo qualcosa da aggiungere alla mia storia in Formula 1, e sono qui per vincere gare, per vincere campionati, anche se sappiamo che non basta la motivazione per raggiungere questi obiettivi".

"Serve anche il pacchetto, non devi avere sfortuna, hai bisogno di una spinta da parte di tutto il gruppo, ed è qualcosa che vogliamo costruire sotto il nome Alpine. Quindi, anche se non posso garantirlo, credo che in futuro lotteremo per quelle vittorie e quei campionati che tutti noi vogliamo raggiungere, è questo il nostro obiettivo”.

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