F1 | Alonso ammette: "Il pensiero di restare seduto a casa mi spaventa"
Nonostante i suoi 41 anni, il due volte campione del mondo ha ammesso che fatica a vedersi lontano dal mondo delle corse. Ma nelle sua testa c'è un altro pensiero che è molto chiaro: per dedicarsi ad altre corse c'è tempo, perché finché vede almeno un 1% di possibilità di vincere un Mondiale vuole continuare in Formula 1.
Da un politichese molto mirato, negli anni Fernando Alonso è passato ad un linguaggio più schietto. La sicurezza in sé stesso emerge in modo prepotente anche dalle parole, al punto da non avere più paura a mostrare anche qualche debolezza. Col contagocce, ovviamente, parliamo pur sempre del “Matador”, ma il Fernando di fine 2022 ammette di non avere alcun piano ‘B’ come alternativa ad un piano ‘A’ ben chiaro: correre in Formula 1.
"Sono stato un pilota per tutta la vita e sono diventato bravo solo perché non ho imparato nient'altro – ha confessato alla testata AMuS - la mia vita è sempre stata dedicata al motorsport, e in questo contesto ciò che mi riesce meglio è guidare. Se un giorno lascerò la Formula 1 mi cimenterò in altri campionati, farò altre gare. Provare a vincere la Dakar sarebbe comunque una sfida, perché nessuno con il mio palmares l'ha mai fatto prima. Il pensiero di restare seduto a casa mi spaventa, ho lasciato la Formula 1 alla fine del 2018 ma non ho mai pensato di fermarmi".
Alonso ha sottolineato in più occasioni di ritenere la stagione 2022 una delle sue migliori di sempre. È lui stesso ad essere entrato nel dettaglio e a motivare come oggi si senta un pilota più completo rispetto al Fernando del 2006, anno della conquista del suo secondo titolo mondiale.
"Oggi riesco a leggere meglio una gara – ha sottolineato - so quando attaccare e quando no. Nel 2006 la gestione degli pneumatici praticamente non esisteva, negli ultimi anni è una variabile cruciale, come sono diventati importanti tanti altri aspetti. Ad esempio, quando si entra in corsia box per un pit stop, è molto importante fermarsi nel centimetro giusto, anni fa non aveva importanza, sapevi che saresti rimasto fermo dieci secondi per fare benzina quindi i meccanici avevano tutto il tempo necessario per il cambio gomme. Se dovessi gareggiare contro l'Alonso del 2006, lo batterei proprio su questi dettagli".
Fernando Alonso, Aston Martin AMR22
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
"L’anno scorso ero all’80% - ha proseguito Alonso – dopo due anni lontano alla Formula 1 ho dovuto ritrovare tanti automatismi, credo che dopo una pausa di due stagioni sia necessario un campionato completo per tornare al 100%, ed oggi mi sento al massimo. Amo quello che faccio, e mi piacerebbe avere una macchina in grado di consentirmi di lottare per il titolo, ma nei team che oggi possono puntare al massimo traguardo per me non c'è posto".
"Così ho valutato la situazione delle altre squadre, e credo che l’Aston Martin sia una di quei team che possono raggiungere quell'obiettivo in due o tre anni. Non ho tempo illimitato, e finché c'è solo l'1% di possibilità di vincere nuovamente un mondiale, andrò avanti. Aston Martin ha una buona piattaforma, con persone molto brave e stanno costruendo una nuova fabbrica all’avanguardia".
"In Alpine lascio molte cose buone che abbiamo sviluppato insieme, non è un segreto che l'anno scorso ho avuto problemi con il servosterzo, ma ora è perfetto, ed ogni pilota che ha guidato l'Alpine ha elogiato proprio lo sterzo. Ma questo è il vantaggio di assumere Alonso…e lo svantaggio di perderlo", ha concluso.
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