Allison svela: "Mercedes soffre quando l'aria è rarefatta"
In assenza di Toto Wolff è toccato al direttore tecnico Mercede, James Allison, fare il punto dopo le qualifiche. L'ex ferrarista ha spiegato come mai le frecce d'argento non hanno brillato nel giro secco a Interlagos: "Abbiamo una turbina troppo piccola per le gare in quota, per cui paghiamo qualcosa in Messico e Brasile".
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Al termine delle qualifiche di Interlagos c’è stata una conferenza stampa inedita in casa Mercedes. L’assenza di Toto Wolff, trattenuto in Europa da altri impegni, non ha portato alla cancellazione del tradizionale incontro con la stampa del sabato pomeriggio, ma al posto del team principal austriaco a rispondere alle domande dei media è stato il direttore tecnico, James Allison.
Un’occasione speciale per affrontare tematiche più tecniche, a cui l’ingegnere britannico ha risposto con una certa apertura, ad iniziare dai problemi accusati in qualifica da Hamilton e Bottas.
Abbiamo visto che in qualifica avete deciso di anticipare la rimozione delle termocoperte. Ci sono stati problemi di surriscaldamento degli pneumatici?
“Abbiamo avuto una giornata difficile su questo fronte, problemi che hanno condizionato le nostre qualifiche. Nella sessione FP3 Lewis ha completato un giro molto buono, terminando le prove libere con ottimi riscontri, e l’indicazione che abbiamo ricavato è che avremmo avuto bisogno di gomme più fredde rispetto ai valori che avevamo calcolato venerdì".
"Questa valutazione ci ha portato un po' fuori strada, ma nell’ultimo ‘run’ abbiamo corretto il tiro migliorando la situazione, ma non così tanto da poter puntare alla pole. Se fossimo stati leggermente più veloci nel renderci conto di aver imboccato la strada sbagliata, avremmo potuto avere, visti i distacchi molto ridotti, la possibilità di chiudere le qualifiche in posizioni migliori”.
Non è sembrata una gran giornata in termini di performance della power unit. Crede che l’altitudine di San Paolo (760 metri) abbia influenzato il rendimento del vostro motore?
“Non sono un motorista, quindi spiegherò senza entrare troppo nel dettaglio. L’obiettivo ad inizio anno è sempre quello di far funzionare al meglio il turbocompressore nell’arco dell’intera stagione, ma ci sono due gare, soprattutto il Messico e poi San Paolo, dove l’aria è più rarefatta rispetto alle altre piste, ed il turbo è chiamato ad un lavoro supplementare".
"Si potrebbe risolvere il problema adottando una turbina di maggiori dimensioni, ma nelle altre gare vorrebbe dire portarsi dietro un hardware più pesante senza averne la necessità, quindi si cerca un compromesso. Valutando i riscontri delle ultime stagioni, abbiamo visto che in quota tendiamo ad accusare maggiori difficoltà rispetto ai nostri avversari, e questo conferma che il nostro compromesso è una soluzione differente, ma per noi resta la migliore”.
La velocità in rettilineo della Ferrari è stata molto buona venerdì, ma meno impressionante in qualifica. Che idee vi siete fatti valutando i riscontri?
“Sono stati comunque molto veloci sul dritto, ma non in modo così marcato come ieri. Questo aspetto potrebbe però dipendere da diversi motivi, ad iniziare dalla modalità con cui viene utilizzata la power unit nelle prove del venerdì".
"Vista dall’esterno può sembrare che nelle ultime due gare la Ferrari non abbia avuto quei margini visti in precedenza, ma non si possono trarre conclusioni. Resta una monoposto veloce sui rettilinei, ma vediamo come andrà in gara qui a San Paolo e nel successivo weekend di Abu Dhabi”.
Sorpreso dalla pole position conquistata dalla Red Bull?
“Avrei preferito vedere noi in pole, ma Max è stato veloce per tutto il fine settimana, e non è la prima volta che accade. Sarebbe sbagliato interpretare il risultato delle qualifiche come un exploit, la Red Bull è un’ottima macchina e Max un pilota estremamente bravo. Hanno fatto un ottimo lavoro, migliore del nostro, quindi meritavano la pole position”.
Avete avuto un paio di settimane per dare una prima occhiata al regolamento tecnico 2021. Crede che gli obiettivi che sono alla base di questo grande cambiamento saranno raggiunti? E da parte vostra, sarà una sfida tecnica entusiasmante?
“Gli obiettivi di questo nuovo regolamento hanno un senso, ma potrebbero rivelarsi molto difficili da raggiungere. La risposta arriverà solo nel 2021, quando potremo valutare sul campo se i target sono stati centrati o meno".
"Sarei uno strano ingegnere di F1 se non fossi eccitato dall’opportunità di creare una monoposto completamente nuova in grado di battere gli avversari. Per noi il lavoro degli ultimi anni è stato particolarmente impegnativo, ma ora arriva il momento più divertente visto che abbiamo il regolamento in mano ed è ciò che serve per iniziare a lavorare”.
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