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F1 | Allison sul ritorno come DT: "Non esiste lavoro migliore"

Da pochi mesi James Allison è tornato al timone della Mercedes in qualità di direttore tecnico, un ruolo che, seppur stancante a livello fisico, l'ingegnere ritiene come il migliore nel mondo della Formula 1. Allison ha anche spiegato come ha cercato di calarsi nuovamente all'interno del team, cercando di trovare un'armonia che potesse ricompattare il gruppo portando ogni singolo elemento a cooperare invece di dedicarsi solamente al proprio settore.

James Allison, Direttore tecnico di Mercedes-AMG

Dopo il deludente avvio di stagione che ha spinto il team a seguire una nuova direzione sul piano progettuale, Mercedes ha rivoluzionato anche il suo organigramma tecnico, invertendo di fatto i ruoli tra Mike Elliott e James Allison, con quest’ultimo tornato alla direzione del gruppo che lavorava direttamente sulla vettura.

L’ex ingegnere di Lotus e Ferrari era giunto a Brackley all’inizio del 2017, divenendo simbolo di alcuni dei successi conquistati dal team negli anni successivi, ma nell’aprile del 2021 aveva cambiato ruolo, cedendo il passo proprio a Elliott. Sebbene l’ex direttore tecnico non fosse affatto estraneo a ciò che avveniva in fabbrica sulla W13, aveva chiaramente fatto un passo indietro potendo lavorare su altri progetti, come la competizione dell'America's Cup.

Tuttavia, un 2022 che non ha dato i risultati sperati e un inizio 2023 ancor più deludente hanno portato il team a rivedere il proprio organigramma e le metodologie di lavoro, così come il progetto tecnico in sé, con l’addio al concept zeropod in favore di una soluzione che richiamava quelle presenti sulle monoposto di altri team. Sia la W13 che la W14 si sono dimostrate monoposto particolarmente capricciose, non solo in termini di comportamento in pista, ma anche di messa a punto, potendo contrare su una finestra operativa piuttosto ristretta rispetto a vetture come la RB18 o la RB19.

James Allison, Technical Director, Mercedes AMG in conferenza stampa

James Allison, Technical Director, Mercedes AMG in conferenza stampa

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Ciò si è concretizzato con un terzo posto in classifica nella scorsa stagione, non distante dalla Ferrari, anche se il team di Maranello aveva abbandonato con largo anticipo lo sviluppo della F1-75 per dedicarsi alla vettura 2023. Dopo metà stagione, gli scenari non sono poi così differenti da quelli dello scorso campionato, con una Red Bull in fuga, seppur con un margine più ampio, e Mercedes e Ferrari che si giocano lo scettro per seconda forza. A dire il vero, tuttavia, in questa lotta si sono inserite anche Aston Martin e McLaren, con quest’ultima in netta ripresa dopo gli ultimi aggiornamenti.

Il capo della Mercedes Motorsport, Toto Wolff, è orgoglioso della cultura "senza colpe" con cui opera la sua squadra ma, con un pesante gap da Red Bull da ricucire, nell'aprile di quest'anno il team ha ritenuto che fosse fondamentale modificare qualcosa per ricucire lo svantaggio dalla squadra austriaca. Così si è concretizzato lo scambio di ruolo tra i due ingegneri, con James Allison che ha ripreso il ruolo di direttore tecnico abbandonato due anni prima.

Parlando in esclusiva a Motorsport.com, Allison ha raccontato il suo ritorno nella vecchia posizione: "In F1 non credo esista un lavoro migliore e più piacevole di quello di direttore tecnico. Non significa che sia privo di stress o altro, ma la ricompensa per ogni piccolo progresso e guadagno che si ottiene è assolutamente enorme in termini di soddisfazione. E poi c'è solo da capire cosa non va e cercare di migliorare le cose con i colleghi. È un fantastico puzzle senza fine. Quindi, cosa c'è che non mi piace?".

La W14 nella sua prima versione, poi abbandonata seguendo la linea scelta da altre squadre

La W14 nella sua prima versione, poi abbandonata seguendo la linea scelta da altre squadre

Photo by: Mercedes AMG

"L'aspetto più difficile di questo ruolo rispetto all'altro [quello del CTO assunto nel 2021] è proprio il carico fisico che richiede. Tutti sono sotto pressione in una squadra di F1, ma il direttore tecnico sente direttamente la pressione quando la macchina non è in pole e non vince le gare. Il CTO guarda un po' più in là nel tempo. Quindi, anche se è angosciante, non è una sgradevolezza viscerale come quella che si prova quando si è un direttore tecnico".

Allison è ritenuto uno dei migliori tecnici nel paddock, anche se ha respinto l’idea che il suo ritorno rifletta la necessità che i reparti di progettazione siano guidati da una figura in grado di galvanizzare il gruppo, come ad esempio avviene per Adrian Newey in Red Bull. Invece, si è mosso in modo più sottile per affrontare il problema del morale: "Sono un tipo di anima allegra e il team era un po' ammaccato e malconcio. Essere un'anima allegra è una cosa utile. Sembra una cosa leggera, ma ha un impatto sorprendente”, ha detto Allison.

"Se dovessi scegliere una singola cosa [che ho fatto], è solo cercare di incoraggiare le diverse parti tecniche dell'azienda a lavorare più insieme invece di lavorare duramente solo nei propri settori. Devi solo fare del tuo meglio, ascoltare le persone che ti circondano, cercare insieme a loro di individuare la strada più promettente e poi cercare di allineare tutti in quella direzione. E naturalmente è utile se si è in grado di comunicarlo in un modo che entusiasmi le persone, o che le renda credibili. In questo modo non si è costretti a trascinare le persone a forza di urla e calci in una determinata direzione. Sono sempre stato molto bravo a convincere le persone a fare qualcosa senza che si sentissero maltrattate. Quindi, questa è una cosa utile".

Le ultime modifiche apportate sulla W14

Le ultime modifiche apportate sulla W14

Photo by: Giorgio Piola

"[Quando sono tornato a ricoprire il ruolo di direttore tecnico], l'intero team stava lavorando per migliorare la vettura attuale. Io non lo stavo facendo. Stavo lavorando su altre cose. Tornare a essere coinvolto significa tornare a collaborare con i colleghi che si occupano di queste cose e cercare di farlo insieme. Quindi, non è che sono tornato e ho detto: 'Oh, no, idioti! Non l'avrei fatto in questo modo. Dovete fare questo e quello e poi tutto andrà bene'".

"È come se mi mettessi al volante insieme a John Owen, il capo progettista, Loic Serra [direttore delle prestazioni], Andy Shovlin [capo ingegnere in pista] e Jarrod [Murphy] nella galleria del vento, per cercare di capire quale sia la strada migliore e tornare alla normalità. Ma non vorrei definirlo come una sorta di vedere cosa manca e metterlo a posto”.

 

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