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Allison: "Per puntare al titolo non bastano le prestazioni"

Il Chief Technical Office della Mercedes è consapevole di vivere una stagione speciale: "Queste ultime gare renderanno il campionato 2022 come uno dei grandi classici della Formula 1 che saranno ricordati negli anni a venire”. James ricorda che "... da Silverstone siamo stati in lotta per la vittoria ovunque tranne che a Zandvoort. La sfida è aperta perché oltre alle prestazioni conteranno sul risultato affidabilità, pit-stop e strategie".

James Allison, Mercedes

Foto di: Mercedes AMG

“È una stagione entusiasmante, e queste ultime gare renderanno il campionato 2022 come uno dei grandi classici della Formula 1 che saranno ricordati negli anni a venire”. Le parole di James Allison sono le stesse che si sentono nel paddock ormai da diverse gare, e non solo in casa Mercedes e Red Bull.

Il mondiale a cui stiamo assistendo è destinato ad essere ricordato a lungo, ed ha riportato la Formula 1 fuori da quella prevedibilità che ha caratterizzato l’ultimo decennio.

Lanciarsi in pronostici è impossibile, e lo stesso Allison non si sbilancia molto su quelle che saranno le piste favorevoli alla Mercedes nelle sei tappe che restano in calendario. Lo ha fatto Helmut Marko, dichiarando che solo due tracciati si sposano bene con le caratteristiche della Red Bull, ma non è entrato nei dettagli. Realisticamente, le gare in cui Max Verstappen avrà tutto per fare bottino pieno sono Messico e Brasile, piste ad alta quota sulle quali il turbo di dimensioni ridotte della Mercedes si è confermato un limite non indifferente nelle ultime tre edizioni della gara messicana.

Verstappen si è imposto nel 2017 e 2018, mentre nel 2019 (dopo aver ottenuto la pole position) Max ha gettato al vento le possibilità del successo ‘tris’ a causa di due contatti, prima con Hamilton e successivamente con Bottas.

Per la Mercedes il problema è la sequenza di gare, dopo che ad Istanbul Verstappen ha allungato su Hamilton nella classifica generale portandosi a sei punti il suo vantaggio.

In questo scenario Lewis è costretto a fare bottino pieno ad Austin, poiché le due tappe successive sono proprio le piste favorevoli al suo avversario. Se negli Usa Hamilton non dovesse recuperare terreno, c’è il rischio che possa arrivare alla vigilia delle ultime tre gare con una corsa di svantaggio, uno scenario non certo ideale.

“A Silverstone abbiamo portato un aggiornamento sulla monoposto che ci ha permesso di migliorare la nostra performance – ha spiegato Allison – e da quel momento c’è stata solo una pista su cui siamo non siamo stati in grado di dare fastidio alla Red Bull, ed è stata Zandvoort".

"Sugli altri tracciati ce la siamo giocata e direi che in un paio di occasioni, come Sochi e Istanbul, siamo andati molto bene. Ma non erano riscontri di cui eravamo certi, ce ne siamo resi conto nel corso del weekend, quindi è difficile prevedere come andremo nelle piste che ci attendono, ma sono ottimista sulla possibilità che saremo lì a giocarcela”.

“Poi – ha aggiunto Allison- non è solo la performance che determinerà l'esito di queste gare, e ne abbiamo avuto un esempio chiaro negli ultimi due Gran Premi. Dobbiamo tenere conto dell’affidabilità, dei pit-stop, delle strategie, c’è bisogno che funzioni al meglio l’intero pacchetto, perché la lotta è davvero molto serrata. Ma siamo e saremo in battaglia, su questo non ho dubbi”.

Tra tutte le sfide citate da Allison, quella legata all’affidabilità è indubbiamente fonte di maggiore preoccupazione, sia per Mercedes che per Red Bull.

Il ricorso alla quarta power unit non ha smarcato del tutto il problema legato alla tenuta dei motori, visto che nel caso Red Bull la PU4 di Verstappen dovrebbe sulla carta disputare ben otto Gran Premi, uno in più della quarta unità di Hamilton, montata a Istanbul.

C’è la possibilità di una rotazione per sgravare le PU nuove dai chilometri che si percorrono nelle prove libere venerdì (ad esclusione del GP del Brasile, dove ci sarà il format sprint-qualifying), ma anche nel caso in cui non si manifestassero problemi, le quarte unità arriverebbero alla tappa finale di Abu Dhabi con un numero di chilometri percorsi non indifferente, circa 4.000. Uno scenario non ideale, ma sarà comunque una problematica che sia Honda che Mercedes affronteranno in vista delle gare mediorientali.

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