F1 | Alfa Romeo: sulla C43 c'è un piccolo ragno pieno di sensori
La squadra di Hinwil finora ha tratto indicazioni positive dal debutto della C43 in Bahrain: Bottas e Zhou hanno esaltato in particolare due aspetti della monoposto svizzera, l'affidabilità e il comportamento nei curvoni veloci. I tecnici capeggiati da Monchaux hanno sviluppato un curioso strumento di raccolta dati in un punto dove non è facile raccogliere le informazioni.
La Formula 1 riesce a stupire sempre: le squadre sono solite iniziare il lavoro nei test di preparazione alla stagione 2023 montando dei rastrelli per la raccolta dei dati aerodinamici, in modo da correlare le informazioni viste in pista con quelle dei sistemi di simulazione.
In Bahrain abbiamo visto dei grandi reticoli pieni di sensori che vengono installati in macchina nei primi giri, ma le squadre s’ingegnano cercando adeguate soluzioni per rilevare le necessarie informazioni nei punti più delicati della monoposto e non sempre servono strutture giganti per rilevare i dati.
Zhou Guanyu, Alfa Romeo C43, alle prese con un bloccaggio in frenata sull'anteriore
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
L’Alfa Romeo, per esempio, ha introdotto un piccolo "ragno"su entrambi i lati della C43 fra la ruota posteriore e il fondo con una decina di misuratori distribuiti sui 360 gradi per affinare la qualità dei dati da leggere.
Valtteri Bottas e Guanyu Zhou hanno tratto indicazioni positive dalla monoposto curata da Jan Monchaux. Due gli aspetti positivi che sono emersi in particolare dalla prima giornata: l’affidabilità generale per cui i due piloti hanno potuto girare con regolarità e la maggiore stabilità del posteriore specie nelle curve ad alta velocità.
Valtteri Bottas, Alfa Romeo C43
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
Bottas ha elogiato il grip al posteriore, anche se ha ammesso che la C43 ancora manca di bilanciamento aerodinamico, perché l’Alfa Romeo ha mostrato una tendenza al bloccaggio in frenata sull’anteriore, esasperando il sottosterzo.
Il finlandese non è preoccupato:
“Dobbiamo trovare il bilanciamento, soprattutto perché alle basse velocità facciamo un po' fatica a voltare mostrando un certo sottosterzo. Niente che non possiamo risolvere lavorando: ci vuole un po’ di tempo”.
Promosso il nuovo impianto di raffreddamento con la rinuncia dei radiatori posizioni orizzontalmente, ma sistemati inclinati in avanti secondo una tendenza più generalizzata. Indicazioni positive anche dalla power unit Ferrari 066/7, punto debole nel 2022 per l’affidabilità.
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