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Alfa Romeo: la fiera degli errori cominciata con una valvola rotta

La gara nel GP di Spagna di Giovinazzi è stata rovinata già al giro 8 quando ci sono voluti 35"1 per un pit stop: la gomma media anteriore sinistra si era sgonfiata per un problema alla valvola che si è rotta per un errore umano. Poi l'italiano non ha potuto ricongiungersi al gruppo in safety car perché sul display restava l'indicazione FIA del tempo da rispettare, mentre avrebbe potuto tornare in coda alla griglia tirando. L'Alfa rimedia troppe brutte figure.

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C41

Antonio Giovinazzi, Alfa Romeo Racing C41

Zak Mauger / Motorsport Images

Si è rotta la valvola di tenuta della gomma anteriore sinistra. Mettendo o togliendo la termocoperta da quel pneumatico di mescola media. Insomma un errore umano che è costato ad Antonio Giovinazzi una sosta ai box di 35”1 al giro 8, mentre c’era in pista la safety car per lo stop dell’AlphaTauri di Yuki Tsunoda alla curva 10.

Anticipare il cambio gomme per smarcarsi dalle soft poteva essere una mossa per costruire una gara con una sola sosta per il pilota pugliese e, magari, ambire a un posto in zona punti e, invece, per Antonio è iniziato un vero e proprio incubo. Perché le sfortune non vengono mai sole…

L’Alfa Romeo ha rimediato un’altra figuraccia, dimostrando un’organizzazione di squadra davvero carente. Già in Bahrain Giovinazzi era stato penalizzato da un pit stop lentissimo e, statisticamente, sempre sulla gomma anteriore sinistra. Il meccanico si è reso conto che il pneumatico si era afflosciato solo quando era in pit lane pronto per sostituire la copertura soft con la media.

È evidente che c’è qualcosa nelle procedure del team che non funziona: basti dire che la Red Bull è stata sorpresa dall’ingresso di Max Verstappen in corsia un giro prima di quanto gli era stato ordinato, ma il team di Milton Keynes ha reagito al problema in modo magistrale, chiudendo il pit stop dell’olandese in 4”2 in luogo dei soliti 2”2.

La crew Alfa Romeo, invece, ha dovuto riporre l’intero treno di gialle nel box e prendere le quattro gomme medie che Antonio aveva usata nel primo run della Q2. Un’operazione lunga, mal gestita che ha mandato a pallino la gara del pilota italiano.

Ma non è tutto, perché una volta ripartito Giovinazzi ha visto apparire sul display del volante l’indicazione della FIA che impone l’andatura da tenere nel primo giro di safety car.

Si tratta di una giusta segnalazione che permette ai piloti di scoprire in quale zona della pista ci sono gli interventi dei commissari di percorso, per poi tirare nella tornata successiva se sono staccati dal gruppo in colonna dietro alla safety car.

Peccato che dal display di Antonio non sia sparita l’indicazione anche dopo, per cui il pilota italiano non sapeva se avrebbe potuto tirare per ricongiungersi al gruppo. Fintanto che la questione è stata chiarita con la direzione gara, c’è voluto più di mezzo giro, per cui Giovinazzi ha potuto recuperare una ventina dei secondi perduti nel pit stop balordo.

Non è chiaro se il falso segnale sia arrivato dalla FIA o per un problema sulla C41, fatto sta che anche questo episodio non è stato affrontato dal team di Hinwil con il tempo di reazione tipico della F1, sebbene via radio Giovi chiedesse se poteva ricongiungersi al gruppo.

Una volta ripartita la gara, Antonio ha preso un passo molto interessante per riportarsi nella mischia, ma con quell’andatura era inevitabile che avrebbe dovuto fermarsi una seconda volta, venendo puntualmente scavalcato da moltissime monoposto. Un’altra gara rovinata in una sequenza di errori preoccupante.

Anche la sosta di Kimi Raikkonen è stata del tutto fuori tempo: il finlandese è stato chiamato ai box al giro 37 quando era 10 giri che via radio si lamentava che le sue soft erano finite! E Iceman, dodicesimo al traguardo, è arrivato a poco più di un secondo dall’Aston Martin di Lance Stroll e a meno di sei dall’AlphaTauri di Pierre Gasly.

L’Alfa Romeo è ancora senza punti dopo quattro gare, pur disponendo di una macchina che dal punto di vista meccanico non è niente affatto male. Finora la squadra ha raccolto molto meno di quello che avrebbe potuto e dovuto. Gli errori si susseguono senza che ci sia un reazione e questo è il segnale peggiore che può arrivare ai piloti che rischiano di demotivarsi.

E non è bello nemmeno vedere un marchio come quello del Biscione che vanta una tradizione gloriosa nelle corse diventare lo zimbello del paddock…

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