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Alfa Romeo C41: c'è il musetto a papera e più rosso

La monoposto di Hinwil è stata presentata a Varsavia in casa dello sponsor Orlen e di Robert Kubica. Il dt Mochaux ha puntato sulla continuità, giocando i due gettoni di sviluppo sull’anteriore e confidando sulla crescita di potenza della power unit Ferrari.

Alfa Romeo Racing C41

Foto di: Alfa Romeo

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

L’Alfa Romeo ha scelto Varsavia per fare cadere i veli della C41. In onore del munifico sponsor Orlen, la squadra di Hinwil è andata in casa di Robert Kubica, terza pilota del team, per battezzare una macchina che dovrà rilanciare le sorti di un marchio che l’anno scorso è scivolato all’ottavo posto del mondiale Costruttori.

Confermati Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi per il terzo anno di fila, si può dire che la forza della struttura del team diretto da Fredric Vasseur sia la continuità. Negli uomini, ma anche nella vettura che in sostanza rappresenta l’evoluzione del progetto 2020 diretto da Jan Monchaux, se non fosse per quel muso stretto che rappresenta un segno di rottura con il passato, insieme al ritorno del rosso come colore principale delle pance, associato al bianco che fa risaltare il nuovo muso e il cupolone del motore.

La C41, infatti, ha due validi motivi per sperare di migliorare le prestazioni in quel gruppo di centro dello schieramento, al quale sono in molti ad ambire. Primo: il muso schiacciato che dovrebbe assicurare una migliore efficienza dell’anteriore; secondo: la power unit Ferrari che non potrà essere “sgonfia” di potenza come quella del 2020.

Antonio Giovinazzi, 
Kimi Raikkonen,  
Robert Kubica, Alfa Romeo Racing C41

Antonio Giovinazzi, Kimi Raikkonen, Robert Kubica, Alfa Romeo Racing C41

Photo by: Alfa Romeo

L’auspicio, quindi, è di concretizzare un salto di qualità, anche se le doti di base saranno quelle della C39 che ha concluso la stagione scorsa. Lo avevamo fatto notare la scorsa settimana: l’Alfa Romeo, dopo la “regina” Mercedes, è stata la squadra che ha percorso più chilometri nel campionato passato, segno che la vettura elvetica ha un grosso pregio: è molto affidabile.

Con i due interventi che abbiamo già menzionato, in casa Sauber si augurano di migliorare le prestazioni ricollocando il “Biscione” in una posizione più consona al blasone glorioso del marchio.

Ricordiamo che sulla C41 c’è un salto nella numerazione dei telai perché la C40 in realtà sarebbe la monoposto a effetto suolo che è stata posticipata dal 2021 al 2022, ma il cui progetto è iniziato prima della macchina che abbiamo scoperto oggi.

Alfa Romeo Racing C41

Alfa Romeo Racing C41

Photo by: Alfa Romeo

Muso più stretto, ma non troppo!

L’elemento che più colpisce è certamente il muso schiacciato e a freccia per il quale sono stati spesi i due gettoni di sviluppo concessi dalle restrittive regole della FIA. Per il resto l’Alfa Romeo non sembra altro se non un adeguamento della vettura alle nuove regole aerodinamiche.

Il naso, che è stato sottoposto a una prova di crash per essere omologato, segue la moda imperante, inaugurata dalla Mercedes e perseguita da quasi tutti, non dalla Ferrari. L’orientamento, comunque, non è stato tanto quello indicato dalla W11 campione del mondo, quanto la derivazione è più simile a quella della McLaren dello scorso anno.

Il muso è poco più stretto di quello del 2020 e non è estremo come quello della freccia nera, ma è più schiacciato per cui è sparito il classico scudetto che caratterizza le calandre delle Alfa Romeo lasciando il posto a una presa centrale ovale che deriva da una protuberanza a freccia. I due piloncini che reggono l'ala anteriore, quindi, restano molto separati a differenza delle altre realizzazioni più strette e diventano il punto di parteza del cape.

Il mantello è più grande

Si è creato lo spazio per un cape di nuovo disegno che va a pescare l’aria più avanti rispetto alla soluzione della C39 e mostra una superficie più grande che permette di canalizzare i flussi verso i turning vanes e i barge board. In quest'area l'Alfa Romeo ha messo un tocco di originalità nell'andamento dei flussi.

L’ala anteriore è rimasta fedele alla filosofia out-wash introdotta per prima proprio dall’Alfa Romeo: la volontà resta di spostare i flussi all’esterno della ruota anteriore nel tentativo di ridurre le turbolenze che si generano in quella zona cruciale della macchina. Il profilo principale è caratterizzato da un ricciolo più grande a lato della zona neutra di 500 mm.

A dispetto della McLaren MCL35 che è stata presentata senza l’S-duct, la C41 ha mantenuto il passaggio di aria che trasferisce l’aria da sotto il muso sopra al telaio grazie al quale è possibile aumentare il riempimento d’aria sotto le gambe dei piloti.

Alfa Romeo Racing C41

Alfa Romeo Racing C41

Photo by: Alfa Romeo

Sospensione anteriore a doppio bracket

La sospensione anteriore ha mantenuto lo schema push rod con i due bracket: il triangolo superiore è disassato verso dietro rispetto all’asse e si infulcra al porta mozzo con un pivot di nuovo disegno per evitare che possa sfregare contro la nuova gomma Pirelli che introduce una diversa costruzione più rigida e con una spalla dal disegno più “panciuto”.

La brake duct anteriore è molto più pulita e la presa d’aria ha mantenuto la distinzione dei flussi destinati al raffreddamento dei freni e al soffiaggio aerodinamico sebbene sia di nuovo disegno.

La barge board è rimasta aderente ai concetti 2020 e si collega con il boomerang superiore ai deviatori di flusso verticali che sono due alti, il primo stretto e il secondo più largo, e arrivano fino al profilo superiore dell’ala centrale, ma senza che si formi il ponte.

Il telaio è rimasto quello omologato della C39, con il cono anti-intrusione laterale al di sotto della bocca dei radiatori che dà forma al profilo di mezzo.

Alfa Romeo Racing C41

Alfa Romeo Racing C41

Photo by: Alfa Romeo

Airbox con la doppia presa

L’airbox è rimasto fedele al credo del chief designer, Luca Furbatto, che gradisce non portare tutte le masse radianti nelle pance, ma mantiene parte dell’impianto di raffreddamento sopra il motore endotermico. Lo snorkel triangolare alimenta il compressore, mentre la presa poco più dietro serve a raffreddare alcuni elementi della power unit.

Il cofano motore non è cambiato: non ha la deriva verticale, ma solo una piccola spina dorsale che regge la doppia T-wing. Le pance sembrano leggermente più contenute per effetto della migliore efficienza del motore Ferrari, anche se gli sfoghi d’aria calda in coda sembrano ancora piuttosto generosi se confrontati con l’esercizio coraggioso della McLaren MCL35M.

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Il fondo tagliato non ha deviatori di flusso

Il fondo tagliato non è ancora caratterizzato da due deviatori di flusso a metà lunghezza del pavimento in prossimità del bordo d'uscita che sono già previsti. In questo ambito vedremo apparire generatori di vortice nei test del Bahrain che per ora sono stati tenuti nascosti.

Il cambio e la sospensione posteriore sono gli stessi del 2020: l’Alfa Romeo ha deciso di non puntare sulla nuova scatola del cambio Ferrari che avrebbe permesso un’evoluzione del retrotreno, come avverrà, invece, sulla SF21. A differenza della Haas, che seguirà i dettami del Cavallino, in Sauber hanno preferito mantenere una propria autonomia progettuale.

L’ala posteriore è sorretta da due grandi piloni a collo di cigno che sono un emblema della squadra: è evidente che con il comando del DRS assolvno a una funzione aerodinamica. Le paratie laterali hanno i soffiaggi nella parte scalvata, mentre il bordo d'uscita in basso è caratterizzato da numerose frange utili a pettinare i flussi che determinano la scia.

I cerchi posteriori hanno le bugnature e sono neri per facilitare il riscaldamento delle gomme.

Alfa Romeo Racing C41

Alfa Romeo Racing C41

Photo by: Alfa Romeo

Diffusore con le derive più corte

Il diffusore posteriore è stato studiato per lavorare con più espansione nella parte centrale, anziché all’esterno, dove si è persa un po’ di efficienza a causa delle mini alette più corte di 40 mm che sporgono meno nella parte inferiore dalla brake duct posteriore.

Nell'immagine posteriore si nota anche lo scarico unico della wastegate collocato sopra al terminale principale, restando in linea con i dettami della Ferrari.

Alfa Romeo Racing C41

Alfa Romeo Racing C41

Photo by: Alfa Romeo

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