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F1 | Albon: "Il 2023 il mio anno migliore, ho fatto un solo errore"

Ripensando alla sua stagione, Alex Albon crede che il 2023 sia stato il suo anno migliore in Formula 1, dopo aver contribuito a portare la Williams al settimo posto nel campionato mondiale costruttori. Secondo l'anglo-tailandese, l'unica opportunità persa è quella di Melbourne, dove è finito contro le barriere dopo pochi giri di gara perdendo la chance di lottare per i punti. Ripercorriamo alcuni dei momenti salienti del suo campionato.

Alex Albon, Williams Racing

Nel finale di Abu Dhabi, la Williams è riuscita a portare a casa un settimo posto dall'enorme significato, sia dal punto di vista della motivazione della squadra che da quello finanziario, perché ha permesso di aumentare le entrate nelle casse della squadra. Inoltre, ciò rappresenta anche una grande opportunità per James Vowles, che potrà presentarsi dalla dirigenza di Dorilton Capital per richiedere maggiori fondi per potenziare il team con risultati indubbiamente incoraggianti.

Alla base di questo ottimo settimo posto, grazie a cui è stata in grado di battere AlphaTauri, Sauber e Haas, ci sono due elementi fondamentali, ovvero una buona vettura e un pilota che ha saputo ben integrarsi al team sfruttando al meglio il pacchetto messo a disposizione. Infatti, nel complesso la FW45 si è dimostrata una buona monoposto, facile da gestire ma soprattutto con punti di forza e debolezze semplici da capire, in particolare per Alex Albon. L'anglo-tailandese ha conquistato ben 27 dei 28 punti ottenuti dalla squadra, piazzandosi sette volte in top ten.

Albon è partito tra i primi sei a Zandvoort, Monza e Las Vegas, anche se ci sono dei rimpianti, come l'errore è stato il testacoda in Australia, oppure gli incidenti del primo giro in Giappone e Brasile con le due Haas. La grande sorpresa è stata senza ombra di dubbio la gara olandese, perché in pochi si aspettavano una FW45 così competitiva su un tracciato d'alto carico, ma quel weekend, in cui Logan Sargeant riuscì ad accedere per la prima volta in Q3, confermò le bontà della vettura britannica. Anche a Singapore Albon si trovava in lotta per la top ten, ma un contatto con Sergio Perez lo mise di fatto fuori dalla lotta.

Alex Albon, Williams FW45, Esteban Ocon, Alpine A523

Photo by: Jake Grant / Motorsport Images

Alex Albon, Williams FW45, Esteban Ocon, Alpine A523

In altri appuntamenti, l'anglo-tailandese è riuscito a fare delle qualità della monoposto sui lunghi tratti da percorrere in pieno il proprio punto di forza, come ad esempio in Gran Bretagna o a Las Vegas, seppur in terra americana non siano arrivati punti pesanti in quanto influenzata negativamente dal fenomeno del graining sugli pneumatici. Su altre piste, come Sakhir, Monza o Montreal, le performance dell'auto sugli allunghi sono state fondamentali per centrare risultati di spicco.

L'appuntamento del Canada è significativo non solo per le modalità con cui è arrivato il settimo posto, ma anche perché era una delle prime gare in cui emergeva il potenziale della FW45 con il nuovo pacchetto di aggiornamenti. Al di là delle peculiarità dell’auto, dopo la gara Vowles elogiò anche il lavoro del proprio pilota, che in gara riuscì a cambiare il proprio stile di guida in modo tale da ottenere il massimo in fase di trazione, come in curva dieci, sopperendo anche alla rottura di un sensore per la gestione delle temperature degli pneumatici.

Invece di seguire la traiettoria ideale, l’anglo-tailandese tendeva ad allungare la staccata, in modo da poter ottenere il massimo in uscita con una miglior impronta a terra degli pneumatici. Infatti, osservando i dati telemetrici, nella prima parte del rettilineo che porta all’ultima staccata Albon era in grado di allungare sui rivali alle proprie spalle prendendo quel piccolo vantaggio necessario per respingere gli attacchi con il DRS. In quel caso a giocare a favore fu anche la decisione strategica di diversificare la tattica di gara rispetto ai propri avversari, risparmiando il tempo di una sosta per puntare su una corsa tutta in difesa. 

Confronto in gara tra Albon e Ocon, si può notare come l'anglo-tailandese cambi traiettoria per favorire la fase di trazione

Confronto in gara tra Albon e Ocon, si può notare come l'anglo-tailandese cambi traiettoria per favorire la fase di trazione

Seppur in maniera leggermente differente, la scuderia di Grove applicò il medesimo principio anche a Monza. Se a Montréal l’dea della singola sosta era nata solamente con il passare dei giri, quasi come un’opportunità creata dagli episodi, sul tracciato brianzolo la strategia era stata preparata, studiata e messa in azione grazie a una lettura perfetta degli scenari di gara, sia prima che durante la corsa. Nel primo stint, al netto di un breve duello nelle primissime fasi dopo lo spegnimento dei semafori, Alex Albon svolse in maniera perfetta il suo compito, sfruttando le alte velocità di punta della FW45 per tenere a bada le due MCL60, le quali a loro volta dovevano prestare attenzione a Lewis Hamilton, pronto ad approfittarne in un momento successivo della gara grazie alla strategia alternativa.

Il momento decisivo è stato quello del primo pit stop. Proprio negli istanti in cui Oscar Piastri era stato in grado di chiudere il gap sotto il secondo potendo attivare l’ala mobile, la scuderia di Grove aveva reagito prontamente, anticipando la sosta. Per quanto ciò avrebbe spinto Albon ad effettuare un lunghissimo secondo stint, questa decisione avrebbe quantomeno evitato qualsiasi tentativo di undercut dagli avversari, esponendolo ancora a una corsa tutta in difesa. 

Nonostante i molteplici tentativi, i piloti McLaren non sono stati in grado di effettuare il sorpasso decisivo, in parte per le difficoltà nel seguire alla Parabolica, in parte perché non disponeva di un delta di velocità sufficiente anche a DRS per effettuare la manovra. A ciò si è aggiunto il fatto che, dopo diversi tentativi, la MCL60 ha mostrato un derating alquanto marcato, dovendo attendere di ricaricare le batterie.

Le differenze tra Albon e Norris nel secondo stint. Il delta di velocità anche a DRS aperto non era sufficiente per effettuare il sorpasso. Inoltre, il pilota della McLaren faticava nel tenere il passo alla Parabolica, uscendo sempre staccato.

Le differenze tra Albon e Norris nel secondo stint. Il delta di velocità anche a DRS aperto non era sufficiente per effettuare il sorpasso. Inoltre, il pilota della McLaren faticava nel tenere il passo alla Parabolica, uscendo sempre staccato.

Ripercorrendo la sua stagione, Albon si è detto chiaramente soddisfatto di quanto messo in mostra nel corso di questo campionato, in cui ha assunto il ruolo indiscusso di leader all'interno del team: "Sono molto orgoglioso della mia prestazione. Non sono la persona più arrogante, ma mi riconosco il merito di aver fatto una stagione molto buona. Mi è sembrato che la maggior parte delle mie gare non siano state semplici, ci sono state gare in cui abbiamo lottato e lottato ancora per tutto il tempo".

"Ma mi piace. Sento che questo è l'ambiente in cui mi trovo meglio. Per me è stato l'anno migliore in F1. Il legame che ho con la squadra mi ha aiutato molto. Mi sembra che sia stato questo l'anno in cui siamo stati in grado di eseguire tutto ciò che abbiamo fatto così bene".

Tuttavia, lo stesso Albon ha riconosciuto che la forma della vettura sia stata scostante durante la stagione, essendosi espressa al meglio soprattutto su piste da basso carico. Ciononostante, il pilota inglese ha voluto sottolineare i progressi fatti dalla scuderia anche nella gestione del fine settimana di gara: "È strano, perché molti pensano che siamo molto scostanti, ma personalmente penso che l'esecuzione di ogni weekend sia stata molto coerente. La macchina stessa è piuttosto scostante. Sappiamo che Monza e la pista di Las Vegas vanno bene per noi. Sappiamo che le piste fredde vanno bene per noi", ha spiegato sottolineando come spesso quest'anno la FW45 abbia mostrato qualche segnale di difficoltà nella gestione degli pneumatici sui tracciati con temperature dell'asfalto molto alte.

Alex Albon, Williams FW45, esce dalla sua auto dopo l'incidente in Australia

Photo by: Mark Horsburgh / Motorsport Images

Alex Albon, Williams FW45, esce dalla sua auto dopo l'incidente in Australia

"Sappiamo quali sono le piste che non vanno bene per noi: quelle con tanto vento non vanno bene per noi, quelle strette non vanno bene per noi. La nostra vettura ha avuto i suoi momenti di difficoltà e uno dei nostri obiettivi principali per l'anno prossimo è quello di eliminare questi punti deboli. Ma l'esecuzione da parte del team è stata molto buona, credo, e abbiamo sfruttato al meglio le opportunità".

"Devo dire che, riflettendoci, quest'anno ho vissuto molti momenti divertenti. Credo che Melbourne sia stata l'unica gara in cui ho avuto la sensazione di aver perso un'opportunità di fare punti. Ma in tutte le altre gare che abbiamo fatto quest'anno, quando c'è stata la possibilità, l'abbiamo fatto. E credo che questa sia stata la differenza principale rispetto ai nostri avversari. Ecco perché credo che siamo riusciti a conquistare la settima posizione. Quando abbiamo avuto la macchina per farlo, abbiamo fatto in modo di andare a punti. Credo che gli altri abbiano avuto un errore di strategia o di altro tipo, perdendo punti", ha aggiunto riferendosi all'errore in Australia avvenuto dopo pochi giri, in cui effettivamente la squadra di Grove aveva il potenziale per conquistare punti importanti. 

Guardando al futuro, Albon è ansioso di vedere quale sarà il contributo del nuovo responsabile tecnico Pat Fry alla FW46, che sarà anche la prima vettura progettata sotto la guida del Team Principal James Vowles. Sulla nuova vettura ci sono grandi aspettative, anche perché la squadra ha sacrificato parte dello sviluppo della FW45 per concentrarsi sul 2024.

James Vowles, direttore del team Williams Racing

Photo by: Williams

James Vowles, direttore del team Williams Racing

"Il tempo ce lo dirà. Ovviamente è appena entrato a far parte della squadra e credo che si stia ambientando molto rapidamente. Sento che sta capendo quali sono le aree in cui dobbiamo migliorare e che offrirà una guida alla squadra. Quindi sono molto contento di averlo a bordo.

"E credo che quest'anno abbiamo sacrificato molto per concentrarci sulla vettura del prossimo anno, non abbiamo portato aggiornamenti per molto tempo rispetto ai nostri rivali. E questo non può che essere un bene. Abbiamo fatto il minimo indispensabile per finire in settima posizione. Ora pensiamo al prossimo anno. Ovviamente abbiamo Pat a bordo e per James sarà il primo anno vero e proprio in cui avrà una vera leadership nello sviluppo della vettura. Quindi vediamo".

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