F1 | Ala Aston Martin: il disegno non pregiudica i duelli
L'ala posteriore introdotta al GP di Ungheria da Aston Martin ha fatto discutere, ma la FIA è contenta di come le simulazioni abbiano dimostrato che non andrà a incidere nei duelli, permettendo alle monoposto di seguire le AMR22.
Dettaglio dell'ala posteriore dell'Aston Martin AMR22
Giorgio Piola
Nel fine settimana di gara del Gran Premio di Ungheria Aston Martin ha fatto scalpore quando sulle AMR22 di Sebastian Vettel e Lance Stroll è apparsa una nuova ala posteriore equipaggiata di una soluzione molto interessante.
Grazie a un'abile interpretazione delle regole, Aston Martin ha permesso il ritorno di un design più tradizionale dell'alettone che ha così contribuito ad aumentare la deportanza.
Sebbene il concetto fosse stato approvato dalla FIA - ritenuto legale, così come vi avevamo detto proprio pochi minuti dopo a aver visto l'ala a Budapest - i team rivali avevano messo in dubbio la legalità della soluzione. C'era il timore che il nuovo design potesse provocare un aumento dei disturbi del flusso d'aria dall'ala posteriore.
Questo, qualora fosse stato vero, avrebbe potuto compromettere le capacità delle auto di seguire le Aston Martin da vicino, come invece è previsto da regolamento.
Tuttavia, il direttore delle prestazioni di Aston Martin, Tom McCullogh, ha rivelato che la FIA, oltre a essere soddisfatta dell'aspetto normativo del progetto, è stata anche soddisfatta dal fatto che il concetto non pregiudicasse l'intento delle regole, che è quello di favorire i duelli in gara.
Dettaglio dell'ala posteriore dell'Aston Martin AMR22
Photo by: Giorgio Piola
"Ci siamo assicurati che fosse tutto a posto, perché l'intento delle regole deve rimanere sempre lo stesso ed è rimasto tale. Siamo stati in grado di dimostrare con le simulazioni che non ha alcun effetto materiale su questo aspetto".
"L'intera filosofia della monoposto è dominante, mentre l'idea dell'ala è solo una piccola parte di essa".
McCullough ha spiegato che l'Aston Martin ha affrontato diversi mesi di controlli con la FIA per assicurarsi che la sua idea dell'ala fosse totalmente legale prima di dare il via libera alla sua produzione.
"Abbiamo passato mesi, dalla nostra interpretazione iniziale e dalla nostra comprensione, a discutere con il dipartimento tecnico della FIA", ha detto.
"Poi siamo arrivati al punto che, dopo aver fatto diversi cicli di discussione, hanno concordato che avevamo soddisfatto tutti i regolamenti tecnici".
"Abbiamo quindi deciso di realizzarla, ed è per questo che c'è voluto un po' di tempo per venire in pista. Ci sono voluti diversi mesi dal primo contatto all'approvazione completa da parte della FIA".
"Poi, una volta ottenuta l'approvazione, si procede alla progettazione e alla produzione. Poi si presentano tutti i progetti prima del weekend di gara. Anche in questo caso, la FIA deve assicurarsi che sia ancora soddisfatta, e lo fa. E poi lo si monta sulla macchina".
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