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Ricordo

Addio a Manfredini, il braccio destro di Chiti all'Alfa Romeo

Si è spento a 89 anni Giovanni Manfredini, il motorista dell'Alfa Romeo che ha seguito Carlo Chiti dalla Ferrari alla squadra del Biscione. Sui campi di gara era l'uomo di fiducia del tecnico toscano e guai a chi metteva in dubbio la competitività dei 12 cilindri di F1.

Giovanni Manfredini con la moglie

Foto di: Chierici

“Salutami Sissi”. Era il puntuale messaggio di Nelson Piquet ogni qualvolta il campione brasiliano passava davanti ai box dell’Alfa Romeo, quando il “biscione” era presente in Formula 1 con la squadra ufficiale dell’Autodelta. “Sissi” era Giovanni Manfredini, il motorista che Carlo Chiti aveva mandato alla Brabham per seguire la fornitura di propulsori della Casa di Arese e che ieri si è spento all’età di 89 anni.

Il soprannome Manfredi se lo portava dietro da Maranello: la sua avventura in Formula 1 era iniziata in Ferrari e poi ha seguito i movimenti del vulcanico ingegner Carlo Chiti: Si sì era il suo intercalare che lo ha seguito ovunque sia approdato al seguito del tecnico toscano.

E il team di Bernie Ecclestone dal 1976 al 1979 disponeva dai V12 Alfa Romeo e Manfredini era proprio l’anello di collegamento fra la squadra inglese e Carlo Chiti. Carattere gioviale che andava d’accordo con tutti a patto che non si mettessero in dubbio le qualità dei 12 cilindri con il Quadrifoglio.

In quel caso cambiava espressione e diventava un ferreo aziendalista che difendeva a spada tratta il lavoro svolto in Alfa Romeo.

Essendo il braccio destro di Chiti, Giovanni si era guadagnato l’incondizionata fiducia del capo ed era forse l’unico che si permetteva di tenere testa al responsabile di Alfa Corse, perché insieme ne avevano viste di cotte e di crude.

Memorabile la telefonata al GP del Sud Africa del 1980, quando il tecnico toscano era rimasto a casa e Manfredini riportava al capo cosa stava succedendo in pista a Kyalami.

Chiti pretendeva che venissero fatte delle regolazioni ai motori che secondo Manfredini non sarebbero andate bene: “… No ingegnere non insista, questa modifica io non la faccio”.

“Questo è un ordine!” avrebbe replicato Chiti con un tono perentorio. E la risposta più pacata di Giovanni fu: “Caro ingegnere credo che se lei continua così, possa cadere la linea…”.

“Mi vuoi buttare giù il telefono?” Replicò Chiti. “No, credo che cada la linea”. Clic.

Giovanni è arrivato al suo clic prima di festeggiare i 90 anni in luglio. Le condoglianze della redazione di Motorsport.com alla famiglia.

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