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Formula 1 GP d'Italia

F1 | A Monza Norris parte favorito, Mercedes sorride solo a metà

La McLaren ha centrato una bella prima fila che pone Lando Norris come il grande favorito, capace di esaltare la sua MCL38 a serbatoio scarico nei distacchi contenuti di Monza. In Mercedes si sorride a metà: Russell ha raddrizzato, per ora, un weekend iniziato in salita, mentre Hamilton fa autocritica per un errore che gli è costato la prima fila.

Poleman Lando Norris, McLaren MCL38

La certezza della prima fila è arrivata alle 19.00, a causa dell’unsafe release che ha rischiato di mettere a rischio la seconda posizione di Oscar Piastri. L’australiano se l’è cavata con diecimila euro di multa (pagati dalla squadra) e nel box McLaren hanno chiuso con un lucchetto la prima fila del Gran Premio d’Italia. Lando Norris era il favorito, ma con piccoli margini e in un gruppo folto con avversari tutt’altro che rassegnati. “Non è stato come a Zandvoort dove sono andato tre o quattro decimi più veloce – ha spiegato il poleman – a Monza ci sono molte meno curve e diventa più complicato mettere insieme le cose. Si lavora molto sul dettaglio, credo sia importante partire con una base buona e continuare a lavorare sui particolari. E siamo progrediti molto in questo aspetto”.

La McLaren è salita in cattedra quando serviva farlo, ovvero nella Q3. Una progressione che ha preso in contropiede qualche avversario che aveva pensato di poter puntare alla prima fila. Non è un caso, già da alcune gare i piloti McLaren hanno esaltato il comportamento della monoposto con poco carburante a bordo. “Credo che questo abbia un ruolo – ha ammesso Norris – quando si abbassa il carico di benzina la macchina sembra prendere vita ancora di più, personalmente ho l’impressione che progredisca meglio rispetto ad alcuni dei nostri avversari”.

Norris ha scavato un piccolo solco tra sé e Piastri (0”109) ma Lando ha sottolineato che il suo giro finale non è stato dei migliori, un messaggio chiaro per dire che c’era qualcosa in più da spremere. “In qualifica vuoi sempre che tutto scorra – ha spiegato Norris – ho provato a forzare una frenata e ho preso male il cordolo di curva 2, ero un decimo e mezzo dietro rispetto a giro precedente e ho pensato ‘Ahia, si mette male’. A quel punto ho forzato nuovamente la frenata alla seconda chicane e ho riguadagnato un decimo e mezzo, e da li in poi qualche ho limato qualche centesimo in ogni curva. Quindi non posso dire che sia stato un giro perfetto, è bastato per la pole ma non è stato come sabato a Zandvoort”.

Poleman Lando Norris, McLaren F1 Team

Poleman Lando Norris, McLaren F1 Team

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

A sei giorni dal successo di Zandvoort, e alla luce del risultato delle qualifiche, è difficile pensare ad un favorito diverso da Norris. “Lo capisco – ha ammesso Lando – se si ripensa a Zandvoort comprendo che possa essere visto come il favorito, ma abbiamo anche molti dati che ci dicono che potremmo avere una gara molto, molto combattuta. Io e Oscar siamo in prima fila, abbiamo sicuramente una buona macchina, ma restano ancora dei punti interrogativi ad iniziare dal graining e dal degrado. Ma non mi nascondo, siamo nella posizione migliore per iniziare una buona gara”.

A poca distanza dai Norris e Piastri c’è un George Russell complessivamente contento. È realmente il primo tra chi non dispone di una McLaren, e considerando l’inizio non semplice del weekend, la sua terza posizione è da considerare un buon risultato. “Ieri ho perso molto tempo – ha sottolineato Russell – non sapevo cosa aspettarmi ma nella FP3 siamo riusciti a fare un buon lavoro. Poi la Q1 e la Q2 sono state davvero caotiche, non mi sentivo bene in macchina, poi all'improvviso sono riuscito a metterla nel punto giusto per la Q3, entrambi i miei giri sono stati buoni”.

Russell ha una visione molto positiva, e non potrebbe essere diversamente visto che ha raddrizzato, per ora, un weekend iniziato in salita e si è messo alle spalle il compagno di squadra, cosa che ad ogni pilota non può che far piacere. E qui la lettura di giornata cambia molto. Hamilton ha creduto concretamente nella prima fila, una previsione che realisticamente è sembrata alla sua portata, ma nel momento cruciale a mancare è stato proprio Lewis. Feroce la sua autocritica, fin troppo.

George Russell, Mercedes F1 W15

George Russell, Mercedes F1 W15

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

“Mi aspettavo di fare un lavoro migliore di quello che ho fatto – ha ammesso – siamo stati i più veloci in Q2 e c’erano ancora delle piccole aree di miglioramento. Ma in Q3 mi sono comportato in modo inaccettabile, ridicolo, è colpa mia e di nessun’altro. In curva 1 e 2 ho perso un decimo e mezzo rispetto al giro in Q2, e un altro decimo in curva 11” La possibilità che avevo di lottare per la vittoria in gara è andata a farsi benedire – ha concluso Hamilton - domani dovrò solo a recuperare il più possibile, provare a superare le Ferrari e vedere se sarà possibile o meno puntare al podio”.

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