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F.1: le regole 2017 favoriranno monoposto diverse!

Ecco cosa cambierà: il pacchetto di novità è interessante, ma funzionerà se non si adegueranno le potenze?

Comparazione tra le F.1 del 2017 con le monoposto attuali

Foto di: Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

Comparazione tra le F.1 del 2017 con le monoposto attuali
Comparazione tra le F.1 del 2017 con le monoposto attuali
Comparazione tra le F1 2015 e le possibili monoposto del 2017
Comparazione tra le F1 2015 e le possibili monoposto del 2017
Comparazione tra le F1 2015 e le possibili monoposto del 2017
Comparazione tra le F1 2015 e le possibili monoposto del 2017
Comparazione tra le F1 2015 e le possibili monoposto del 2017

Quale Formula 1 vedremo nel 2017? Il Circus si interroga sui cambiamenti che dovranno essere apportati per rendere le monoposto più difficili da guidare per i piloti nella speranza di migliorare lo spettacolo. Per il momento sembra sia stato deliberato l'aggiornamento aerodinamico delle macchine, mentre la spinosa questione legata ai motori resta in alto mare, segno che è prevedibile mettere in conto che l'anno prossimo vedremo macchine con molto più down force e carico aerodinamico, senza i tanto sbandierati 1000 cavalli di potenza.

E' facile prevedere, infatti, che si troverà un accordo sull'evoluzione delle monoposto (c'erano tre proposte sul tavolo e alla fine è stata varata una summa fra quella presentata dalla Red Bull Racing e quella della FIA, mentre il pacchetto della Ferrari era stato giudicato troppo... estremo), ma non sulle power unit, per cui questo tema potrebbe scivolare al 2018.

Nel disegno e nell'animazione di Giorgio Piola è possibile capire quali saranno gli interventi che faranno cambiare l'aspetto delle Formula 1: intanto sarà aumentata la larghezza (4) che passerà dagli attuali 1.800 mm ai 2.000 mm. Ciò sarà possibile con l'adozione degli pneumatici Pirelli di maggiore sezione (da 325 mm a 400 mm nel posteriore (8) e da 245 mm a 300 mm nell'anteriore (3)). L'obiettivo è aumentare il grip meccanico.

Anche l'ala anteriore sarà ulteriormente allargata (1) arrivando a 1.800 mm, mantenendo l'allineamento con le ruote anteriori (2) anche se con la carreggiata allargata: questa soluzione è stata preferita all'ala stretta da 1.400 mm che era stata proposta per evitare che qualsiasi contatto anteriore causasse la sostituzione del muso, dal momento che le paratie laterali sarebbero state all'interno delle ruote anteriori. L'alettone anteriore, inoltre, dovrà avere un profilo a freccia (1) perché il muso sarà più lungo di 200 mm.

Nel posteriore, invece, si tornerà un po' all'antico: l'ala (9) sarà più larga (da 800 a 950 mm) e anche più bassa (si scenderà da 950 mm a 800 mm). Non solo ma tornerà il beam wing, vale a dire il profilo inferiore vietato dal 2014 che potrà nuovamente essere utilizzato come supporto dell'ala principale, rinunciando agli attuali piloni.

Per la ricerca del carico aerodinamico si è deciso che il "gomito" del profilo estrattore sarà 330 mm più avanti rispetto a oggi, per cui la rampa non inizierà a filo dell'asse posteriore e il bordo d'uscita del diffusore potrà essere molto più alto (si passerà dagli attuali 125 mm ai 220 mm).

Non solo, ma i radicali cambiamenti riguarderanno anche il fondo delle monoposto che resterà scalinato (5) con il gradino di 50 mm nella parte centrale, ma avrà una larghezza che passerà dagli attuali 1.400 mm a 1.800 mm. L'aspetto interessante è che il fondo non avrà un andamento rettilineo come oggi nel lato esterno (7), perché è stata definita un'area massima di impronta a terra, per cui si vedranno soluzioni molto diverse come rientranze (6) o specifici soffiaggi studiati nei punti più efficaci.

E' facile prevedere, quindi, che almeno nel corso del primo anno possano nascere macchine con scelte aerodinamiche molto diverse. Il dubbio è se questi "mostri", come li ha chiamati qualcuno, saranno in grado di garantire l'atteso miglioramento delle prestazioni auspicato dai legislatori, senza l'auspicato aumento di potenza che era stato promesso. Proposte interessanti che rischiano di essere vanificate solo perché non si riesce a completare il pacchetto di novità legate alla power unit. Ma la resistenza della Mercedes è dura da piegare...

 

 

 

Disegno Giorgio Piola

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