F1 | McLaren: un doppietta storica che però lascia molti rancori
La squadra di Woking, con un'improvvida chiamata strategica che ha favorito Norris all'ultimo pit stop, è stata costretta a dare un ordine di squadra per restituire a Piastri il primo successo in carriera a soli 23 anni. Il team di Stella è tecnicamente il più competitivo, ma mostra alcune smagliature gestionali. Ma vincendo s'impara in fretta...
Oscar Piastri, McLaren F1 Team
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
La parola ‘miracolo’ viene spontanea ma è fuori luogo. Non ci sono miracoli in Formula 1 e quello che sta confermando la McLaren, per quanto lo possa sembrare, non è un prodigio. Siamo davanti al risultato di un lungo e meticoloso lavoro partito da lontano, nell’ottobre del 2022. Ipotizzare di vedere una squadra battere di forza la Red Bull, con tanto di ‘doppietta’, solo due mesi fa avrebbe fatto sorridere una grossa parte del paddock.
Oggi è una realtà, davanti agli occhi di tutti, il weekend del Gran Premio d’Ungheria ha messo il timbro su qualcosa che era già chiaro da tempo. Sono cinquantuno i punti che ora separano la McLaren dalla Red Bull nella classifica Costruttori, pochi di più di quanto la squadra di Woking ne sia riuscita a recuperare negli ultimi tre weekend di gara.
Oscar Piastri, McLaren F1 Team
Foto di: Lubomir Asenov / Motorsport Images
L’arrivo al vertice, come sempre accade, accantona vecchi problemi e ne pone davanti di nuovi. Il Gran Premio d’Ungheria, corsa trionfale per la squadra, ha messo il muretto box davanti ad un virus che si annida nei top-team: la gestione dei piloti.
Da una parte ci sono gli interessi della squadra, dall’altra le ambizioni dei piloti, che soprattutto quando si parla di top-driver (e la McLaren, al di là del palmares, ne ha due) non sono inclini a compromessi. Andrea Stella lo ha detto in più occasioni nelle ultime settimane: “Abbiamo una monoposto vincente, ma c’è ancora bisogno di un po' di rodaggio”. Per imparare a gestire una gara vincente c’è solo una scuola: iniziare a gestire gare vincenti.
Oscar Piastri parte meglio al via del GP d'Ungheria e sorprende il poleman Lando Norris
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
La leadership di Piastri ha preso forma nel primo chilometro di gara grazie ad un’ottima partenza ed una staccata perfetta in curva 1, poi Oscar l’ha cementata con convinzione nei primi due stint, con Norris che non è mai stato in grado di entrare nella zona DRS del compagno di squadra. Al giro 44 Piastri precedeva Lando di 2 secondi e Hamilton di 27. In quel momento si è aperta la finestra (25 giri alla bandiera a scacchi) per passare all’ultimo set di gomme medie, ma la squadra anziché chiamare ai box Piastri, come prevede la procedura solita per tutte le squadre, ha deciso di effettuare il primo pit-stop con Norris.
Lando Norris, McLaren F1 Team, 2ª posizione, si congratula con Oscar Piastri, McLaren F1 Team, vincitore
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
Lando ha approfittato della sosta anticipata per piazzare l’undercut su Piastri, chiamato ai box due giri dopo. La squadra si è giustificata con Oscar, “Abbiamo dovuto anticipare la sosta perché Lando era a rischio undercut con Lewis”, ma le cose in realtà non erano proprio così.
Per rimettere tutto a posto sarebbe bastato imporre subito uno scambio di posizioni, ma qui è arrivato un secondo errore, ovvero un team-radio in cui la squadra ha chiesto a Norris di ridare la leadership della corsa al suo compagno “quando puoi”.
Lando ha preso la palla al balzo per allungare il suo margine sul compagno di squadra, dando inizio ad un teatrino di team radio con messaggi di tutti i tipi, dal “Lando devi preservare le gomme” al “Lando, ricorda cosa ci siamo detti nel briefing”. Poi, forse non casualmente, a quattro giri dal vertice l’ingegnere di pista di Norris ha colto nel segno: “Lando, se vuoi correre per il mondiale avrei bisogno della squadra e di Oscar”. A quel punto Norris ha rallentato e la corsa si è conclusa con Piastri vincitore.
Norris e Piastri festeggiano la doppietta sul podio dell'Hungaroring ma non ci sono grandi sorrisi
Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images
Il risultato di squadra è stato totale, ma ha lasciato un retrogusto amaro sia in Piastri, che avrebbe voluto festeggiare la sua prima vittoria in Formula 1 in tutt’altro modo, che in Norris. I piloti sono sembrati entrambi contrariati e questo denota soprattutto la mancanza di uno scenario definito prima del via che prevedesse tutte le situazioni.
Anche questo contribuirà al processo di crescita della squadra, ma al di là di un debriefing che sarà stato più lungo del previsto, la McLaren può far rotta verso Spa con il sorriso. Ci sono problematiche nuove ma anche traguardi nuovi, impensabili fino a poco tempo fa ma oggi più che mai alla portata.
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