L'opinione: i due galli nel pollaio problema per Binotto?
Leclerc con la sua crescita impetuosa e con i primi sgarri al capitano sta smantellando uno scenario Ferrari cristallizzato nel quale c'è sempre stata una prima guida acclarata. Il team principal del Cavallino avrà il compito di governare due piloti in conflitto permanente ed effettivo.
Se è vero che il GP d’Italia ha segnato uno spartiacque nelle relazioni, fino a Monza amichevoli, tra Charles Leclerc e Sebastian Vettel, la domanda da farsi è questa: da quanto tempo la Ferrari, al suo interno, non era chiamata a gestire una situazione con due galli nel pollaio?
Risposta: da parecchio tempo. Vediamo un po’: Michael Schumacher s’è divorato, senza pietà, Eddie Irvine, Rubens Barrichello e pure Felipe Massa.
Dominatore indiscusso e come avrebbe potuto essere altrimenti? Felipe, invece, può forse rivendicare di aver avuto una sorta di status paritario con Kimi Raikkonen. O perlomeno, questo è accaduto solo all’inizio dell’avventura ferrarista di Iceman.
Poi Kimi ha conquistato il Mondiale e Massa ha perso purtroppo quello che aveva quasi vinto: così nell’immaginario collettivo è rimasto che fosse il finlandese a prevalere negli equilibri di Maranello.
Con l’arrivo di Fernando Alonso, che l’ha subito spiegata al compagno brasiliano, si è comunque tornati alle gerarchie chiare e distinte.
Fernando è stato poi un numero 1 pure rispetto al cavallo di ritorno Kimi Raikkonen (anche se il 2014 si è rivelato l’anno della grande delusione di una scuderia che non aveva azzeccato l’ingresso nell’era dell’ibrido), mentre con l’avvento di Sebastian Vettel lo stesso Kimi non aveva chance di ribaltare situazioni ovviamente sbilanciate a favore del tedesco.
Leclerc con la sua crescita impetuosa e con i primi sgarri al capitano (o ex capitano?) sta dunque smantellando uno scenario cristallizzato da quasi un quarto di secolo. Forse la Ferrari si appresta a vivere un momento simile a quello che passava la McLaren degli anni ruggenti, quelli nei quali Ron Dennis la soluzione del doppio gallo nel pollaio la cercava eccome per convinzione, diciamo così, “filosofica”.
Credo che questo sia un altro e forse inaspettato esame che attenderà Mattia Binotto nella sua posizione di team principal: nel 2020 non dovrà solo mandare in pista una macchina migliore di quella del 2019, ma dovrà dimostrarsi in grado di amministrare – anche sul piano umano – due piloti che, se finiranno in conflitto permanente ed effettivo, rischieranno di procurare seri danni alla squadra.
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