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Esposto all'Antitrust del Codacons: "La Ferrari sponsorizza il tabacco in F1 con Mission Winnow"

Poco dopo la presentazione della SF90, l'Unione Nazionale dei Consumatori si è mossa per avere chiarimenti in merito al marchio di Philip Morris sulle Rosse. E' l'ennesimo assurdo attacco sfruttando il precedente del 2005.

Ferrari SF90, dettaglio

Ferrari SF90, dettaglio

Ferrari

Charles Leclerc, Ferrari, Sebastian Vettel, Ferrari con i membri del team Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF71H
Charles Leclerc, Ferrari
La Ferrari F2005 diMichael Schumacher del 2005<br/> Riproduzione riservata, esclusiva Motorsport.com
Michael Schumacher, Ferrari F2005
Ferrari F150
Kimi Raikkonen, Ferrari F2007
Felipe Massa, Ferrari F2008
Casey Stoner, Ducati Marlboro Team
Danilo Petrucci, Ducati Team
Rubens Barrichello and Michael Schumacher, Ferrari

Codacons e Unione Nazionale dei Consumatori hanno presentato un esposto all'Antitrust per verificare la legalità del marchio "Mission Winnow" che la Ferrari ha sulla propria Formula 1.

Ancora una volta arriva un attacco legato alle presunte sponsorizzazioni indirette sul fumo, dato che il brand è di proprietà di Philip Morris International, da anni partner dell'azienda di Maranello dove venerdì è stata presentata ufficialmente la SF90 di Charles Leclerc e Sebastian Vettel per il Mondiale 2019 con una livrea in cui "Mission Winnow" è ben presente.

UNC e Codacons si sono quindi mossi per verificare che il tutto non sia un viatico per fare pubblicità al tabacco, come ben noto vietatissima in Italia e ormai da tempo nel circus.

"Abbiamo presentato un esposto all'Antitrust e al ministero della Salute per accertare la regolarità della scritta e la sua conformità rispetto alla normativa vigente - ha confermato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori - Non è la prima volta che si utilizza la Formula 1 o le gare di moto per far rientrare dalla finestra quello che la legge vieta, ossia pubblicizzare il tabacco ed i prodotti del tabacco. Per questo chiediamo alle due Authority di accertare i fatti e cosa sia realmente Mission Winnow".

La cosa peggiore è che, nel caso fosse loro data ragione, UNC e Codacons sarebbero pronti a chiedere addirittura il sequestro delle Ferrari di Vettel e Leclerc, prima ancora che queste abbiano percorso i primi km (previsti per il filming day di oggi a Barcellona).

Ancora una volta, però, sembra di essere davanti all'ennesima strumentalizzazione attaccando a testa bassa in un campo - la Formula 1 - dove il giro di denaro è importante, sfruttando cavilli e appigli per avere risalto.

Philip Morris International è noto che da anni sia sponsor della Ferrari seppur abbia definitivamente levato dalla livrea il famoso "Marlboro" (ultima apparizione nel 2007) e il sostitutivo "codice a barre" (dal 2011). Ora abbiamo "Mission Winnow", la quale è una iniziativa legata alla promozione dei cambiamenti e delle idee innovative di qualsiasi settore per quello che è stato definito dai suoi vertici "un futuro migliore", compresa la limitazione dei rischi provocati dal fumo stesso. Per altro poco riconducibile a "Marlboro" o altro basandosi sulla semplice scritta dalla grafica assolutamente differente.

Ci sono due aspetti importanti su cui va fatta una riflessione. Il primo è che "Mission Winnow" è apparso già sulla Ferrari SF71H a partire dal Gran Premio del Giappone del 2018, così come su tutto l'abbigliamento degli uomini di Maranello; da ottobre scorso nessuno ha mosso lamentele in merito, fatta eccezione per una indagine del governo australiano in vista del prossimo GP di Melbourne.

La seconda è che "Mission Winnow", oltre ad essere sponsor principale della Ferrari, lo è pure della Ducati MotoGP, ma anche in questo caso nessuno ha avuto nulla da dire seppur sulle carene delle Desmosedici di Andrea Dovizioso e Danilo Petrucci appaia ben visibile.

Aggiungiamo pure che negli anni addietro, in Formula 1 gli sponsor tabaccai facevano la loro bella presenza passando quasi inosservati (difficile pensare che certa gente abbia iniziato a comprare sigarette per un marchio sulla monoposto del cuore), salvo poi saltare subito all'occhio quando venivano cammuffati per quei pochi GP dove non li si poteva esporre (Francia e Gran Bretagna, ad esempio).

La partita Codacons-Ferrari ha un precedente favorevole ai primi, quando nel settembre del 2005 fu vietato il marchio "Marlboro" sulle F2005 di Michael Schumacher e Rubens Barrichello per il Gran Premio d'Italia (fino a quel momento consentito), con immediata sostituzione di esso con il sopracitato "codice a barre".

Probabilmente è su quella "vittoria" che ci si basa, sperando di colpire ancora. Vedremo se in questa occasione ci saranno sviluppi in merito o se finirà tutto in... fumo!

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