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Intervista

Ericsson: "Il 2017 al limite del disastro, ma ora puntiamo a centro gruppo"

Lo svedese ripercorre quello che è stato un anno da dimenticare per la scuderia elvetica, che però ora ha tante novità molto interessanti che potrebbero farla crescere parecchio nel 2018.

Marcus Ericsson, Sauber

Marcus Ericsson, Sauber

Sutton Motorsport Images

Marcus Ericsson e Charles Leclerc, Sauber, Jean Todt, Presidente FIA, Chase Carey, CEO e Chairman del Formula One Group, Sergio Marchionne, CEO FIAT, Frederic Vasseur, Team Principal Sauber
Marcus Ericsson e Charles Leclerc, Sauber
Marcus Ericsson e Charles Leclerc, Sauber
Marcus Ericsson, Sauber C36
Marcus Ericsson, Sauber C35
Marcus Ericsson, Sauber C36
Marcus Ericsson, Sauber C36
Marcus Ericsson, Sauber
Marcus Ericsson, Sauber C36
Marcus Ericsson, Sauber

Una disastrosa stagione è finalmente giunta a termine e Marcus Ericsson può guardare al futuro con rinnovato entusiasmo.

In casa Sauber il 2017 è stato l'anno della grandissima sofferenza, culminato però con l'accordo siglato con il marchio Alfa Romeo e l'arrivo di Charles Leclerc che potrebbero essere una svolta in positivo.

Almeno questo è ciò che si augura lo svedese, unico superstite di un'annata da mani nei capelli iniziata già con un problema legato proprio alle power-unit.

"Oggettivamente il team non aveva molta scelta, bisognava correre con le vecchie power-unit per diversi motivi - spiega Ericsson - La speranza era di non ritrovarsi troppo in svantaggio, ma quando ho sentito la notizia mi sono reso conto subito che non sarebbe stato un fatto positivo. Tutti hanno visto cosa è accaduto quando la Toro Rosso ha usato il motore Ferrari nel 2016, non bisogna sorprendersi di tutto ciò".

"Il lato positivo è che ci siamo potuti concentrare sul telaio maggiormente, cosa che abbiamo fatto, ma ovviamente uno svantaggio c'era. Con tutto questo, sono rimasto molto sorpreso da come il team e i ragazzi in fabbrica siano riusciti a lavorare bene sullo sviluppo".

La Sauber ha sofferto oltre il dovuto nell'arco della stagione, ritrovandosi spesso come fanalino di coda e puntualmente esclusa fin dalla prima manche di qualifica. Le cose però sono migliorate verso la conclusione.

"Dopo la sosta estiva sembrava fosse un disastro, ci trovavamo lontanissimi dagli altri e accusavamo un secondo di ritardo ad ogni giro. Una situazione veramente pessima che avrebbe spinto con ogni ragione la squadra ad arrendersi e a pensare all'anno prossimo".

"Invece no, hanno continuato ad impegnarsi portando sviluppi e parti nuove in pista, cosa che negli ultimi tre o quattro weekend ci hanno consentito di lottare nuovamente con il gruppo e a piazzarci davanti a qualche avversario sia in qualifica che in gara. Secondo me è stata un'ottima cosa che ha mostrato le qualità enormi della squadra e dell'azienda".

Da qui Ericsson spera di ripartire e attualmente non può che sorridere per le tante novità che nel 2018 la scuderia elvetica avrà, a cominciare dalla livrea con il biscione e soprattutto dall'arrivo di Frédéric Vasseur come responsabile al posto della silurata Monisha Kaltenborn.

"Penso che in Sauber arriverà qualcosa di molto buono, specialmente il prossimo anno, anche perché in questa stagione ne abbiamo viste tante e altre sarebbero dovute accadere. Non è successo tutto in una notte, c'è chi se n'è andato e chi è arrivato; questo farà la differenza nel 2018".

"Fred ha iniziato a lavorare a metà 2017 e ovviamente servirà un po' di tempo prima che riesca a indirizzare il team sulla strada che desidera. Credo che il prossimo anno Sauber inizierà a guardare ad un futuro esaltante. Siamo ad un nuovo inizio e penso che potremo migliorare e giocarcela con quelli di centro gruppo".

Informazioni aggiuntive di Ben Anderson e Matt Beer

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