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Ecco perché Whiting ha preferito abortire il primo via de GP d'Australia

Il direttore di gara della F.1 Charlie Whiting ha spiegato a Motorsport.com perché ha deciso di abortire la prima partenza del GP d'Australia. C'era molta incertezza a causa di un errore di un marshal.

Sebastian Vettel, Ferrari SF70H, after an aborted start

Foto di: LAT Images

Il direttore di gara della F.1 Charlie Whiting ha rivelato per quale motivo ha annullato la prima procedura di partenza del Gran Premio d'Australia, primo appuntamento del Mondiale 2017, a causa della sua incertezza avendo ricevuto alcuni segnali dai Marshal a causa di alcune anomalie in griglia di partenza.

Il primo problema che ha messo in allarme Whiting è stato l'errato posizionamento in griglia di partenza della Force India VJM10 di Sergio Perez. Il secondo, invece, è stato un segnale d'allarme per Daniil Kvyat, in difficoltà a pochi secondi dallo spegnimento dei semafori.

"Ho abortito il primo via perché c'era incertezza, e per dare il via devo sempre essere certo di poterlo fare", ha affermato Whiting a Motorsport.com. "Prima di tutto Perez si è trovato in una posizione sbagliata ma, dopo qualche secondo, si è sistemato sulla giusta casella. Allo stesso tempo il marshal responsabile del pannello luminoso dietro la monoposto di Kvyat ha spingo il bottone giallo per indicare un problema".

"Nessuno dei miei colleghi della Race Control ha potuto notare un problema, dunque ho preferito scegliere l'opzione di abortire la partenza e far eseguire ai piloti un altro giro di formazione".

Il perché il marshal abbia spinto il pulsante giallo in direzione della monoposto di Kvyat non ci sono risposte, ma sembra che sulla STR12 del russo ci fosse un piccolo principio d'incendio.

A tal proposito Whiting ha aggiunto: "E' chiaro che, guardando dal video, non ci fosse alcun tipo di problema sulla monoposto di Kvyat, dunque il marshal potrebbe aver commesso un errore perché teso. Non c'è una vera e propria spiegazione per questa azione, ma a volte le persone fanno cose inspiegabili quando sono sotto pressione".

"Ad ogni modo, la cosa importante è che in quel momento c'era incertezza e per dare il via bisogna che tutto sia a posto. Dunque l'abbiamo abortita. Nessun pilota ha avuto colpa di questo rinvio, dunque nessuno è dovuto partire dalla pit lane".

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