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Ecco perché Vettel sarà un valore aggiunto per Aston Martin

Il quattro volte campione del mondo è stato ingaggiato da Lawrence Stroll non solo per far crescere il team in pista ma anche per dare valore al brand Aston Martin sul mercato.

Sebastian Vettel, Ferrari, sul podio

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

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Se serve un richiamo alla crudeltà che regna nel mondo della Formula 1 si può tranquillamente prendere in considerazione l’esempio di Sergio Perez. Poco più di due anni fa il messicano ha dato il via all’azione legale che ha contribuito a salvare il team che all’epoca era noto come Force India e che successivamente è diventato Racing Point.

Il prossimo anno la scuderia inglese cambierà ancora nome trasformandosi in Aston Martin ed i sui piloti saranno il confermato Lance Stroll e Sebastian Vettel, mentre Perez si è trovato improvvisamente defenestrato dal team con il quale ha corso sin dal 2014 e che ha aiutato a salvare per poi accasarsi all’ultimo con la Red Bull.

Sergio Perez, Racing Point. A Sakhir il messicano ha regalato il primo successo della storia alla squadra

Sergio Perez, Racing Point. A Sakhir il messicano ha regalato il primo successo della storia alla squadra

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Nel comunicato rilasciato dalla scuderia con il quale veniva annunciato l’ingaggio del tedesco della Ferrari non sono mancati i ringraziamenti di rito al pilota messicano con l’augurio di ottenere ogni successo in futuro.

Ovviamente la formula di rito è stata rispettata, e non dubitiamo della sincerità della nota, ma si tratta comunque di un saluto che apre un nuovo capitolo nella storia del team. La Formula 1 è un business spietato che non può piegarsi alle emozioni.

Proprio il business è la chiave di lettura che può far capire la scelta compiuta dal proprietario della Racing Point, Lawrence Stroll, di scaricare Perez per far posto ad un Sebastian Vettel rimasto improvvisamente senza sedile per il 2021 dopo che la Ferrari ha preferito non rinnovare il suo contratto per puntare su Carlos Sainz.

Ad inizio anno Stroll ed il suo consorzio, denominato Yew Tree, hanno acquistato l’Aston Martin e contemporaneamente hanno annunciato il rebranding per il 2021 della Racing Point.

Dopo queste operazioni il prezzo delle azioni Aston Martin è crollato ad 1,29 sterline e Stroll ha dovuto immettere liquidità per un totale di 563 milioni di sterline così da garantire un futuro solido alla Casa inglese e garantire l’espansione del team di Formula 1.

Il piano è ancora in via di sviluppo. Alla fine di quest’anno Aston Martin cesserà il proprio accordo di sponsorizzazione con Red Bull ed il brand inglese tornerà in Formula 1 facendo così rivivere i fasti degli anni ‘60. La mossa di Stroll ovviamente tende a valorizzare anche l’altro asset del magnate canadese, quello legato al business delle auto di lusso stradali, ed è l’ultimo esempio di una nuova tendenza nel marketing della Formula 1.

Il motto “vinci la domenica, vendi il lunedì” è ancora valido, ma le varie Case si stanno muovendo in direzioni differenti in questi anni.

La tendenza attuale non vede più i costruttori compiere investimenti importanti per effettuare acquisizioni di team già presenti o ingressi con una squadra propria come avveniva fino a poco più di un decennio fa. Quello che Stroll sta facendo ricalca quanto già visto con l’accordo già in vigore tra Sauber ed Alfa Romeo, anche se nel caso di Aston Martin ci sarà un travaso tecnologico dalla Formula 1 alle vetture stradali.

Lo stesso varrà anche per la Alpine, il brand scelto da Renault per il team di Formula 1 che affronterà la stagione 2021.

Ovviamente non si può considerare l’Aston Martin (così come l’Alfa Romeo o l’Alpine) come un costruttore nel senso tradizionale del termine. Più che altro si tratta di una mossa di marketing studiata dalla Casa e la sua presenza può essere paragonata a quella che al giorno d’oggi lega la Red Bull alla Honda.

Red Bull e Aston Martin dal prossimo anno si separeranno ed il team di Milton Keynes non avrà un title sponsor

Red Bull e Aston Martin dal prossimo anno si separeranno ed il team di Milton Keynes non avrà un title sponsor

Photo by: Amalgam Art

Volendo si potrebbe sostenere che anche la Mercedes, il team che dal 2014 domina in Formula 1, stia facendo una cosa simile riducendo la sua dipendenza dalla Daimler.

Torniamo però alla scelta della Aston Martin di scaricare Perez per ingaggiare il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel come valore aggiunto per la promozione delle vetture stradali.

Nigel Geach, senior vice president of global motorsport presso la società di consulenza Nielsen Sport ha analizzato il tutto dichiarando: “Tanto per cominciare questa scelta creerà molto interesse e sarà molto discussa sui media. Se l’auto sarà buona, e certamente lo sarà vista la base 2020, avrà una ottima visibilità sulla stampa. Forse non è un pilota particolarmente sciolto davanti alle telecamere, ma porterà molta maturità”.

“Sebastian sarà un uomo immagine ed un ambasciatore di Aston Martin ed aumenterà il valore del brand. D’altra parte quando si lancia qualcosa di nuovo quale scelta migliore si potrebbe fare se non ingaggiare un quattro volte campione del mondo?”.

Quando Vettel ha firmato con Aston Martin il prezzo delle azioni è sceso ulteriormente, ma è troppo presto per vedere come l’arrivo del tedesco ed i suoi risultati possano influire su questo indicatore e capire se la Casa inglese potrà avere un beneficio nelle vendite delle sue vetture stradali, ma si tratta di una strategia collaudata.

Questo è ciò che Stroll ed Aston Martin saranno in grado di fare con Vettel ed è uno sviluppo del nuovo modello di marketing presente in Formula 1.

La strategia dietro la scelta di ingaggiare Sebastian Vettel è chiara se si pensa che il brand Aston Martin sarà presente nel prossimo film di James Bond con 4 vetture. Inoltre il team ha già fatto parlare di sé per la prossima livrea che verrà adottata con il ritorno in Formula 1 del British Racing Green sulla falsariga di quanto visto nel WEC con le Vantage impegnate nella categoria GTE Pro.

La Aston Martin nella classica livrea british racing green. Anche il team di F1 sfoggerà questi colori?

La Aston Martin nella classica livrea british racing green. Anche il team di F1 sfoggerà questi colori?

Photo by: Erik Junius

Geach ha poi proseguito la sua disamina: “La cosa positiva dell’ingaggiare Sebastian Vettel deriva dalla sua maturità. E’ un campione acclamato, ma non si trova nella fase finale della sua carriera. E’ semplicemente un pilota che rispecchia la clientela di Aston Martin; un quarantenne, una persona di grande successo. Sebastian ha 33 anni e rientra appieno in questa categoria. Chiudendo gli occhi si può già immaginare di vedere Vettel alla guida di una Aston stradale”.

Ingaggiare Vettel, però, può essere considerato anche un rischio considerando la sua lunga lista di errori compiuti negli ultimi anni in Ferrari. Inoltre ha perso il confronto interno con Charles Leclerc, pilota sul quale la Scuderia sta costruendo il proprio futuro proprio come fatto in passato con Vettel.

Tuttavia, considerando che non ha ancora percorso un metro al volante della monoposto del suo nuovo team, deve essergli concesso il beneficio del dubbio. Questa è l’occasione per compiere un cambiamento radicale e per portare alla Aston Martin tutti i benefici della sua esperienza e delle sue 53 vittorie.

Infine, ed è un punto da non sottovalutare, in Aston sperano che l’aver scelto un pilota 4 volte campione del mondo di Formula 1 possa dare una spinta significativa alle vendite delle vetture stradali.

 

 

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