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Ecco perché Alonso è tornato "Matador", sia in pista che fuori

Dopo alcuni appuntamenti complicati, Fernando Alonso è tornato a ruggire in pista e la sicurezza acquisita sull'asfalto gli ha consentito di tornare a pungere anche lontano dalla vettura.

Fernando Alonso, Alpine A521

Fernando Alonso, Alpine A521

Glenn Dunbar / Motorsport Images

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Le prime apparizioni stagionali di Fernando Alonso in questa stagione di ritorno in Formula 1 avevano lasciato molti addetti ai lavori incerti ed in tanti si sono domandati se lo spagnolo sarebbe tornato quel pilota di alto livello di un tempo.

Il primo weekend weekend del Bahrain ha visto Alonso correre costantemente in zona punti prima di essere costretto al ritiro a causa di un sacchetto finito nel condotto dei freni posteriori, mentre a Imola, in condizioni meteo complicate, è emersa la mancanza di conoscenza con le moderne monoposto su asfalto bagnato e umido.

Mentre il suo compagno di team, Esteban Ocon, si metteva in luce al GP di Spagna conquistando il quinto tempo in qualifica, i critici dello spagnolo erano pronti a puntare l’indice contro Fernando additandolo come un pilota ormai finito e non più brillante come quello in grado di conquistare due titoli tra il 2005 ed il 2006.

Ciò che ha colpito maggiormente, però, è stato l’atteggiamento di Alonso lontano dalle piste. Se una volta avrebbe sparato a zero contro team e monoposto, adesso è apparso calmo e riflessivo.

Ai media Fernando ha spiegato come avesse bisogno di un po' di tempo per arrivare al bandolo della matassa, sottolineando come l’attesa non sarebbe stata lunga.

All’interno della squadra non ha mai fatto polemica ed il direttore sportivo dell’Alpine, Alan Permane, ha spiegato: “Sicuramente è stato un inizio al di sotto delle aspettative e con alcuni problemi, ma invece di fare i capricci o altro, ha guardato solo a se stesso. Non ha mai dato la colpa alla macchina o alla squadra. Ha detto: 'Sono io. Devo migliorare, devo fare questo, devo essere migliore'. E l'ha detto sia ai membri del team che alla stampa. Non credo che abbia ancora finito quel processo di miglioramento. È ancora lì, sta ancora costruendo la sua squadra con i suoi ragazzi intorno a lui, e sta facendo un ottimo lavoro".

Il miglioramento che Alonso aveva promesso è arrivato man mano che la stagione è andata avanti. La sua competitività è cresciuta di pari passo alla Alpine, ma abbiamo anche visto alcuni lampi reali del guerriero di un tempo, come la sua rimonta a Baku che gli ha consentito di artigliare il sesto posto dopo la ripartenza.

Fernando Alonso, Alpine A521

Fernando Alonso, Alpine A521

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

È stato tuttavia il doppio appuntamento austriaco a far capire quanto sia cresciuto Alonso. In pista è tornato daccapo al massimo livello ed in occasione delle qualifiche del GP di Stiria è entrato in Q3 per la terza volta consecutiva.

Le cose sono poi migliorato per il GP d’Austria. Lo spagnolo aveva affermato di avere tra le mani una vettura in grado di ottenere la terza fila, ma aver trovato Vettel nelle curve finali del tracciato gli ha impedito il taglio della Q2. In gara, però, Fernando ha mostrato ancora una volta il suo spirito da guerriero e si è messo alle spalle le frustrazioni del sabato per entrare in lotta con George Russell per l’ultimo punto a disposizione.

Nonostante abbia affermato di sentirsi triste per aver privato l’inglese e la Williams di un punto fondamentale, lo spagnolo non si è tirato indietro quando è arrivato il momento di piazzare la zampata.

George Russell, Williams FW43B, Fernando Alonso, Alpine A521

George Russell, Williams FW43B, Fernando Alonso, Alpine A521

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

È però lontano dai risultati in pista che si sta vedendo l’attuale valore di Alonso in questo momento. Nando è diventato un team player ed Alan Permane ha elogiato la positività dell’atteggiamento dello spagnolo dietro le quinte, utile per motivare chi lavora a Enstone e Viry-Chatillon.

Anche i messaggi radio di carica per l’intero team sono stati accolti con grande soddisfazione dalla squadra ed a sottolinearlo è stato proprio Permane.

"Gli ho detto di non sottovalutare il fatto che quel messaggio radio sarebbe stato trasmesso a tutti a Enstone e a Viry, e questo avrebbe dato morale alle persone in fabbrica dopo settimane di duro lavoro. Sentire un pilota che ha fatto un buon giro esserne davvero felice e sentire quanto è motivato è un qualcosa che dà la carica".

Oltre ad agire come un uomo squadra, in pista si è tornato a vedere quell’Alonso ultra competitivo che non lascia nulla al caso.

Fernando Alonso, Alpine A521

Fernando Alonso, Alpine A521

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

Un esempio si è visto proprio al GP d’Austria in uscita di Curva 1 durante giro di apertura quando è stato enormemente infastidito dal modo in cui Daniel Ricciardo aveva affrontato la curva, finendo largo e oltre i limiti della pista per poi guadagnare qualche posizione.

Via radio Alonso si è subito sfogato con  il suo team: "Ok, quindi Ricciardo va fuori dalla 1 e guadagna tre o quattro posizioni. Immagino che una penalità arriverà presto…". Poco dopo è tornato sulla faccenda: "Voglio dire, è stato incredibile quello che ha fatto - incredibile! Credo che debba rinunciare ad almeno sei posizioni. Deve farlo ora. Deve farlo ora, non nel pitstop ".

Una frustrazione simile l’aveva già vissuta al GP di Stiria, quando aveva perso qualche posizione nella prima curva. Nonostante l’arrabbiatura, Fernando ha dimostrato di essere tornato al vertice anche quando parla con la stampa.

Nel corso degli anni è sempre stato abile ad utilizzare i media per veicolare i suoi messaggi. Sa come fare in modo che i giornalisti gli facciano determinate domande, ma è anche bravo a spostare l’attenzione dall’argomento del giorno per puntare l’indice su qualcosa di completamente diverso.

Un esempio del genere lo si è avuto in occasione della conferenza del giovedì del GP d’Austria, quando ha trasformato l’argomento del burnout di Max Verstappen in un attacco alla FIA che non controlla cose più importanti come il comportamento dei piloti in Curva 1.

"Mi piace quando puoi essere te stesso, e questo burnout penso che sia stato bello da vedere", ha spiegato Alonso. "Penso che la FIA dovrebbe controllare di più i limiti della pista e la curva 1. Sono stato l'unico a fare un sorpasso regolare in Curva 1 alla partenza  e le due auto che ho superato hanno preferito girare largo per poi uscire davanti a me. Non c'è stato nessun avvertimento su questo. Ci sono cose che sicuramente possiamo migliorare".

Questa libertà nel criticare la Federazione, nello sparare a zero senza timori, non ci sarebbe stata se Alonso non avesse più avuto fiducia nelle proprie capacità. Avere daccapo quell’Alonso forte, sia in pista che fuori, è una vittoria enorme per la F1.

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