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Ecco come le strategie di centro gruppo hanno pagato a Monaco

Con i sorpassi che sulle strade di Monte Carlo sono sempre rarissimi, la strategia diventa un'arma ancora più vitale nella lotta durante i GP di Formula 1. E mentre i margini tra le squadre continuano a ridursi, quello di Monaco di quest'anno ha dimostrato perché una strategia ben studiata può consentire ad un pilota di centro gruppo di diventare protagonista e battere un Campione del Mondo.

Pierre Gasly, AlphaTauri AT02

Foto di: Erik Junius

Dopo che la Ferrari SF21 di Charles Leclerc è rimasta ferma ai box per il noto guasto meccanico, la gara di Valtteri Bottas è stata rovinata da una ruota bloccata durante il suo pit-stop, così Max Verstappen ha avuto vita facile andando a vincere.

La battaglia per il comando nelle strade di Monte Carlo è diventata praticamente inesistente quando l'auto di Bottas è rimasta ferma ai box Mercedes, mentre Carlos Sainz ha ceduto strada facendo per l'usura delle gomme. In questo modo, l'olandese della Red Bull ha gestito senza patemi, con Lando Norris che ha difeso il suo terzo posto dagli assalti di Sergio Perez.

Ogni Gran Premio di Monaco è ben noto che offre pochissimi sorpassi, che sono ancor più un problema con le attuali F1 di oggi a carreggiata larghissima.

Ciò che ha portato Perez a risalire dal deludente nono posto in griglia al quarto è stato un meraviglioso gioco di strategie, le quali sono state pure le fortune dei due Aston Martin - Sebastian Vettel e Lance Stroll - mentre i tentativi di Lewis Hamilton di superare Pierre Gasly si sono rivelati sempre più futili dopo essere stato scavalcato sia da Perez che da Vettel.

Lando Norris, McLaren MCL35M, Sergio Perez, Red Bull Racing RB16B

Lando Norris, McLaren MCL35M, Sergio Perez, Red Bull Racing RB16B

Photo by: Sam Bagnall / Motorsport Images

Ecco quindi che la strategia dell'overcut era l'opzione più azzeccata. Per altro, tale cosa non sarebbe stata possibile se Hamilton non fosse rientrato ai box per primo. Il team Mercedes, che soffre di un degrado degli pneumatici leggermente più elevato con le soft rispetto ai rivali, ha visto un divario tra Perez e Antonio Giovinazzi nel quale si sarebbe potuto inserire Hamilton, in quel momento in lotta con l'AlphaTauri di Gasly. L'idea era quella di montare gomme dure e riuscire ad entrare in pista proprio davanti a Giovinazzi.

Il problema è che il riscaldamento delle gomme a Monaco è solitamente più difficile da portare perché la superficie stradale non è particolarmente abrasiva e le curve sono lente, il che non dà alla copertura modo di deformarsi e sviluppare calore in fretta. Le dure si sono indubbiamente rivelate quelle più ostiche da portare in temperatura, con Hamilton che ha impiegato più giri per poterle sfruttare.

Tuttavia, gli ingegneri Mercedes avevano previsto che il suo giro d'uscita gli avrebbe dato un vantaggio netto di 1"5 su Gasly, che sarebbe bastato per superarlo, ma il francese ha tirato come un matto e quando è stato richiamato dall'AlphaTauri per la sosta, è tornato comunque in pista davanti ad Hamilton.


Ecco i tempi sul giro e distacchi tra Gasly, Hamilton, Vettel e Perez nel momento in cui l'inglese ha aperto il valzer delle soste:

  Gasly Hamilton Vettel Perez
INT GIRO 28 - +1.304s +3.199s +1.366s
28 1m16.701s 1m17.044s 1m16.636s 1m16.719s
29 1m16.723s 1m33.051s (IN) 1m16.298s 1m16.289s
30 1m33.589s (IN) 1m18.739s 1m16.030s 1m15.934s
31 1m21.727s 1m19.326s 1m32.812s (IN) 1m16.166s

Rientrando ai box, Hamilton e la Mercedes si sono dati la zappa sui piedi. Il giro di rientro di Gasly non è stato particolarmente veloce, dando un vantaggio di mezzo secondo a Hamilton nel complesso, ma i suoi due precedenti sono stati sul passo dell'1'16"7.

Hamilton ha registrato un 1'18"7 nel suo giro d'uscita, sottolineando quanto la Mercedes abbia sfruttato gli pneumatici meglio rispetto agli altri (1'18" / 1'22" i tempi del resto del gruppo). Il problema di Hamilton è stato che Gasly ha effettivamente guadagnato prima, rientrando quindi davanti. Non importava quindi che l'out-lap di Gasly fosse 3" più lento di quello di Hamilton, dato che si è ritrovato ugualmente davanti a lui.

Pierre Gasly, AlphaTauri AT02

Pierre Gasly, AlphaTauri AT02

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Qui è dove Vettel ha poi superato entrambi. Quando Hamilton si è fermato ai box, il tedesco ha iniziato a guadagnare sulla Mercedes girando in 1'16" nello stesso momento in cui Hamilton rientrava. L'Aston Martin ha poi cercato di guadagnare un paio di altri decimi con una velocissima sosta, mentre Hamilton perdeva tempo alle spalle di Gasly. Questo ha dato modo a Seb di sopravanzare entrambi mettendosi in tasca il quinto posto, per poi lanciarsi in un tentativo di allungo sulla coppia.

L'ingegnere di gara di Hamilton, l'instancabile Pete Bonnington, avrà sicuramente storto il naso e tirato un lungo sospiro quando ha dovuto dare la notizia a Lewis, il quale stava rischiando pure con Perez. Nei passaggi 32, 33 e 34, i tre prima che il messicano si fermasse, Hamilton ha girato in 1'18"966, 1'17"702 e 1'16"420. Perez, in confronto, ha fatto 1'14"552, 1'14"670 e 1'15"062 prima di rientrare, il che è stato più che sufficiente per guadagnare non solo su Hamilton, ma superando pure Gasly e Vettel.

Avere pista libera a Monaco per cercare di scalare la classifica è una parte fondamentale del gioco di strategia della F1; fermarsi troppo presto può essere rischioso per via del traffico, ma farlo tardi potrebbe portarti anche dietro ai doppiati, per non parlare di possibili safety car. La Red Bull e l'Aston Martin hanno scelto il momento opportuno per le loro soste ai box.

Oltre a Vettel salito quinto, la stratega dell'Aston Martin, Bernadette Collins, ha azzeccato pure il piano per Lance Stroll, che partiva 13°. Il canadese ha passato subito Daniel Ricciardo, poi ha insidiato Esteban Ocon per il 10° posto.

Il pilota della Alpine, che era partito con gomma soft, si è fermato piuttosto tardi (giro 37) per montare la media. Stroll era sulla dura e inizialmente il francese si è trovato a circa 13-14 secondi da lui, quindi in Aston Martin hanno dovuto pazientare. Ma dopo che Ocon ha sfruttato quello che poteva delle sue Pirelli con giri sull'1'15", ecco che i successivi passaggi in 1'16 hanno dato modo a Stroll di riguadagnare.

Lance Stroll, Aston Martin AMR21, makes a stop

Lance Stroll, Aston Martin AMR21, makes a stop

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Stroll è stato quindi in grado di aprire il divario rapidamente, portandolo a circa 22" per dargli la possibilità di rientrare e rimanere in testa - cosa che ha fatto alla fine del giro 58. Sulle morbide nuove, Lance era ben oltre un secondo al giro più veloce di Ocon - e, per assurdo, avrebbe potuto fermarsi di nuovo prima della fine della gara avendo guadagnato una marea di tempo sul rivale.

Hamilton, nel frattempo, ha dovuto rimpiangere una sosta troppo anticipata da parte di Mercedes. Se ci fosse stata una safety car, la gara avrebbe potuto raccontare una storia molto diversa. E come accade al Casinò di Monaco, i giochi di carte possono portare a grandi incassi de fai bene la tua strategia.

Lewis Hamilton, Mercedes, arrives in Parc Ferme

Lewis Hamilton, Mercedes, arrives in Parc Ferme

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

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