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Ecco come Hamilton vuole sorprendere Verstappen al via!

Il penta-campione dalla Cinaa dispone di un sistema di partenza diverso da quello di Bottas con una soluzione copiata dal concetto che la Ferrari adotta dal 2016 con un solo paddle a bilanciere, mentre il finlandese usa la doppia leva. Anche i piloti di Maranello hanno leve diverse.

Mercedes AMG F1 W10, il volante di Lewis Hamilton

Foto di: Giorgio Piola

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

Lewis Hamilton in Cina aveva spiegato che la chiave del suo successo era stata la partenza fulminante sul poleman Valtteri Bottas. C’era una ragione: il penta-campione dopo gli incerti avvii di Australia e Bahrain aveva detto di voler lavorare con i tecnici di Brackley per risolvere quello che stava diventando un problema.

E Hamilton ha trovato una valida soluzione adottando un sistema per la gestione della frizione che riprende quello sviluppato dalla concorrenza fin dal 2016. Lewis, infatti, conta sul fatto che Max Verstappen possa incorrere in un altro errore in partenza come è accaduto in Austria e Germania (circostanze nelle quali poi ha vinto la corsa!), per portare la sua Mercedes davanti nel GP d’Ungheria, visto che scatterà terzo proprio dietro alla Red Bull dell’olandese.

Mercedes AMG F1 W10, il paddle della frizione di Lewis Hamilton

Mercedes AMG F1 W10, il paddle della frizione di Lewis Hamilton

Photo by: Giorgio Piola

Lo scatto iniziale allo spegnimento dei semafori potrebbe essere determinante sul risultato finale essendo l’Hungaroring una pista dove non è facile sorpassare (anche se negli ultimi anni abbiamo assistito a gare combattutissime…) e proprio per questo l’inglese ha diversificato il paddle della frizione rispetto a quello di Valtteri Bottas che continua a usare un doppio paddle a sinistra e a destra del volante con due vistosi ditali nei quali infilare i polpastrelli delle dita in partenza per avere una buona sensibilità nello stacco della frizione.

Mercedes AMG F1 W08, leve della frizione di Lewis Hamilton fino al Bahrain

Mercedes AMG F1 W08, leve della frizione di Lewis Hamilton fino al Bahrain

Photo by: Giorgio Piola

Hamilton, infatti, si è ormai abituato ad utilizzare un bilanciere unico più lungo che riprende l’idea della Ferrari dal momento che consente un movimento con una corsa maggiore grazie al quale è possibile dosare meglio la coppia motrice evitando i pattinamenti delle ruote motrici.

Ferrari SF70H, ecco la doppia leva della frizione di Sebastian Vettel fino a Singapore

Ferrari SF70H, ecco la doppia leva della frizione di Sebastian Vettel fino a Singapore

Photo by: Giorgio Piola

In realtà Sebastian Vettel aveva adottato la doppia leva a partire dal GP di Spagna 2017, mentre il compagno di squadra Kimi Raikkonen era rimasto fedele al sistema più semplice e tradizionale. Dopo il crash al GP di Singapore (nel contatto al via con Verstappen e il finlandese) il tedesco ha preferito tornare al bilanciere.

Ferrari SF70H, vista posteriore del volante di Kimi Räikkönen con l'unico bilanciere della frizione

Ferrari SF70H, vista posteriore del volante di Kimi Räikkönen con l'unico bilanciere della frizione

Photo by: Giorgio Piola

Sebastian usa la mano sinistra per azionare la frizione, perché le dita della destra gli servono per utilizzare quello che a lungo era definita come una leva misteriosa e che poi si è saputo essere una sorta di “freno a mano” utile non solo al via, ma anche in certe situazioni in curva.

Charles Leclerc, invece, ha un sistema della frizione analogo, ma con il bilanciere montato al contrario dato che preferisce gestire lo stacco con la mano destra.

Lewis Hamilton, quindi, ha puntato sul paddle unico che sul lato destro mostra un doppio ditale, mentre non sfugge sulla sinistra la presenza di una strana maniglia dietro al volante che potrebbe essere utile per ripartire in fretta eventualmente da un testacoda. Quando si dice l’evoluzione della specie…

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