Doppietta Mercedes in Australia, ma a vincere è Bottas. Ferrari inesistente!
Valtteri Bottas conquista la quarta vittoria in carriera con una partenza perfetta che costringe Hamilton al secondo posto. Lewis si deve difendere da Verstappen terzo, mentre la Ferrari soffre fuori dal podio con Vettel e Leclerc
Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10
Joe Portlock / Motorsport Images
Valtteri Bottas ha sfruttato l'esitazione di Lewis Hamilton che ha fatto patinare le gomme dalla pole e alla prima curva è andato in testa al GP d'Australia: il finlandese da quel momento si è sentito libero di andare all'attacco conquistando la quarta vittoria in carriera e la testa nel mondiale.
La Mercedes piazza una doppietta nella gara di apertura del mondiale, ma la sorpresa è che a vincere è stato Valtteri, poco disposto a far da "scudiero" ad Hamilton che si è trovato nell'insolito ruolo di vassallo. E' bastata un'esitazione del cinque volte campione del mondo per aprire la porta ad una vittoria indiscutibile di Bottas che si candida come sfidante per il mondiale dell'inglese.
Il finlandese ha disputato una gara da campione dettando il passo con continui giri più veloci quasi a voler dimostrare che la W10 si adatta perfettamente al suo stile di guida: Valtteri non si è accontentato e si è preso anche il punto aggiuntivo concesso quest'anno dal giro più veloce senza dover ricorrere al pit stop aggiuntivo sebbene avesse un margine per concedersi la fermata in più per montare gomme fresche, ma il nordico ha sparato un 1'25"580 al 57esimo giro.
Quella di Lewis Hamilton è una sconfitta grave se deve cominciare a guardare nel compagno di squadra come al principale rivale per il titolo, diversamente l'Australia ha mostrato che la Mercedes può guardare al futuro con un certo ottimismo, visto che gli altri sfidanti sono stati piuttosto lontani, ma Valtteri sembra aver indossato la maschera di Nico Rosberg che Lewis lo aveva battuto nel 2017...
Hamilton potrebbe recriminare per essere stato chiamato al pit stop troppo presto per marcare la tattica della Ferrari, ma la squadra di Brackley ha giustamente differenziato la strategia fra i due piloti.
Max Verstappen ci ha provato a dare fastidio a Hamilton ma la Red Bull con il motore Honda non ha ancora il passo per mettere in crisi le frecce d'argento, ma l'olandese ha regalato un podio ai giapponesi della Honda, dimostrando che la RB15 è una buona macchina. Verstappen ha fatto un lungo al 49esimo giro, ma lo stesso Max ha ammesso che non ne aveva di più per mettere in crisi il penta-campione.
Melbourne pone la Red Bull come sfidante della Mercedes, perché all'Albert Park è mancata la Ferrari che sta giù dal podio con il quarto posto di Sebastian Vettel e il quinto di Charles Leclerc. Il monegasco si è accodato al tedesco sebbene avesse un passo decisamente superiore, rispettando le gerarchie della squadra.
Vettel non ha mai avuto il passo per lottare per il podio e ha dovuto subire un sorpasso all'esterno da parte di Verstappen decisamente più veloce.
La SF90 del tedesco ha via via perso prestazione e velocità massima, rivelando un calo di potenza alla sua power unit, sebbene Vettel abbia incolpato solo le gomme: un bel problema se si considera che si è alla prima gara. Eppure si è avuta la sensazione che le noie riguardassero il turbo, lo stesso componente che aveva fatto i capricci nei test di Barcellona. Il distacco di quasi un minuto da Bottas non è reale, ma deve far riflettere gli uomini del Cavallino...
La Ferrari esce ridimensionata dall'Australia, una pista anomala per la Rossa. A Maranello devono voltare pagina e guardare che il mondiale inizi dal prossimo appuntamento in Bahrain. Charles Leclerc ha avuto un buon debutto: al via poteva attaccare Vettel, ma ha preferito accodarsi al compagno, restituendo a Verstappen la posizione che aveva guadagnato con un buon avvio. Poi ha fatto un dritto che gli è costato tre secondi e, forse, il quarto posto davanti a Sebastian, ma il ragazzo del Cavallino ha dimostrato di essere affidabile per essere in un top team. Promosso...
Dietro ai top team è sbucato Kevin Magnussen che porta la Haas al sesto posto: il team americano festeggia punti importanti, ma si deve disperare per il ritiro di Romain Grosjean: il francese ha accostato la sua VF-19 con l'anteriore sinistra non serrata al pit stop. Proprio come l'anno scorso. Incredibile ma vero!
Magnussen è anche l'ultimo pilota che ha concluso il GP a pieni giri a testimonianza di quanto sia già selettivo questo mondiale. Kevin con le sue ruvidezza nelle prime fasi ha tenuto a bada Nico Hulkenberg con la Renault: la Casa francese è in ritardo e ha puntato a punti importanti con un settimo posto che fotografa il livello attuale del team di Enstone. Non è mai stato in gara Daniel Ricciardo che ha rotto l'ala con un passaggio sull'erba già alla partenza: l'australiano è stato bravo a controllare la R.S.19 dato che l'ala anteriore gli era finita sotto alle ruote anteriori! I detriti sono poi finiti contro la Williams di Kubica che anche lui ci ha rimesso il musetto.
Buona la gara di Kimi Raikkonen con l'Alfa Romeo: Kimi porta a casa un'ottavo posto, ma Iceman poteva ambire a qualcosa di più se non fosse stato il primo ad aprire i pit stop al 12esimo giro, troppo presto, per finire poi nel traffico, ma ha fatto certamente meglio di Antonio Giovinazzi che non ha entusiasmato al debutto con la squadra di Hinwil alle prese con muso e fondo danneggiati già nel primo giro.
Lance Stroll conquista due punti con la Racing Point davanti a Daniil Kvyat che ha chiuso la top 10 con la Toro Rosso: il russo ha tenuto dietro Pierre Gasly che è rimasto fuori dalla zona punti con la Red Bull.
Lando Norris ha chiuso il primo GP al 12esimo posto: l'inglesino ha dimostrato che l'ottava piazza in qualifica l'ha conquistata lui, mentre la McLaren non ha ancora fatto il salto che ci si aspettava. Carlos Sainz, partito molto indietro non è mai entrato in scena, dovendo fare i conti con una perdita di potenza del motore Renault.
Infine la Williams: le FW42 sono delle chicane mobili. Poveri George Russell e Robert Kubica che meriterebbero altro...
Cla | # | Pilota | Chassis | Motore | Giri | Tempo | Gap | Distacco | km/h | Pits | Ritirato | Punti | ||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 77 | Valtteri Bottas | Mercedes | Mercedes | 58 | - | 1 | 26 | ||||||
2 | 44 | Lewis Hamilton | Mercedes | Mercedes | 58 | 20.886 | 20.886 | 20.886 | 1 | 18 | ||||
3 | 33 | Max Verstappen | Red Bull | Honda | 58 | 22.520 | 22.520 | 1.634 | 1 | 15 | ||||
4 | 5 | Sebastian Vettel | Ferrari | Ferrari | 58 | 57.109 | 57.109 | 34.589 | 1 | 12 | ||||
5 | 16 | Charles Leclerc | Ferrari | Ferrari | 58 | 58.230 | 58.230 | 1.121 | 1 | 10 | ||||
6 | 20 | Kevin Magnussen | Haas | Ferrari | 58 | 1'27.156 | 1'27.156 | 28.926 | 1 | 8 | ||||
7 | 27 | Nico Hulkenberg | Renault | Renault | 57 | 1 lap | 1 Lap | 1 Lap | 1 | 6 | ||||
8 | 7 | Kimi Raikkonen | Alfa Romeo | Ferrari | 57 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 1 | 4 | ||||
9 | 18 | Lance Stroll | Racing Point | Mercedes | 57 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 1 | 2 | ||||
10 | 26 | Daniil Kvyat | Toro Rosso | Honda | 57 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 1 | 1 | ||||
11 | 10 | Pierre Gasly | Red Bull | Honda | 57 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 1 | |||||
12 | 4 | Lando Norris | McLaren | Renault | 57 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 1 | |||||
13 | 11 | Sergio Perez | Racing Point | Mercedes | 57 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 1 | |||||
14 | 23 | Alexander Albon | Toro Rosso | Honda | 57 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 1 | |||||
15 | 99 | Antonio Giovinazzi | Alfa Romeo | Ferrari | 57 | 1 lap | 1 Lap | 0.000 | 1 | |||||
16 | 63 | George Russell | Williams | Mercedes | 56 | 2 laps | 2 Laps | 1 Lap | 2 | |||||
17 | 88 | Robert Kubica | Williams | Mercedes | 55 | 3 laps | 3 Laps | 1 Lap | 3 | |||||
dnf | 8 | Romain Grosjean | Haas | Ferrari | 29 | 1 | Retirement | |||||||
dnf | 3 | Daniel Ricciardo | Renault | Renault | 28 | 2 | Retirement | |||||||
dnf | 55 | Carlos Sainz Jr. | McLaren | Renault | 9 | Retirement |
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