Dare to be Different: quando le bambine scoprono la F1
50 ragazze in età compresa fra 8 e 13 anni sono state protagoniste nella Palazzina Marelli di una iniziativa inedita che ha loro permesso di scoprire qual sono le attività lavorative nel Motorsport nel tentativo di abbattere una barriera culturale di genere. Si è seminato per il futuro.
Foto di: Franco Nugnes
L’iniziativa è di quelle davvero coraggiose, perché aprono un tema importante. Quello delle donne protagoniste nel Motorsport. In un mondo molto maschilista come la F1, le figure femminili si stanno lentamente affermando nei ruoli più svariati del Circus, ma è indubbio che esista un retaggio culturale ancora legato al fatto che i maschi giocano già da piccoli con le macchinine e le femmine con le bambole.
Archetipi di un passato che ancora incide pesantemente sul presente, ma molto potrebbe cambiare nel futuro. E così la “Palazzina Marelli”, subito dietro al paddock, ha ospitato una bella iniziativa promossa da Dare to be Different e Marelli, unite dalla stessa filosofia: sostenere la promozione del ruolo delle donne nel motorsport.
50 bambine in età compresa tra gli 8 e i 13 anni hanno animato il primo “Dare to be Different Girls Day powered by Marelli”. Le ragazze che hanno partecipato hanno scoperto l’ambiente lavorativo del motorsport, sperimentandone i diversi ambiti in modo divertente e ricco di azione.
Le bambine divise in cinque gruppi hanno potuto vestire i panni delle giornaliste, ma si sono trasformate in meccanici per partecipare a un “Pitstop Challenge”, oppure hanno ricoperto il ruolo di ingegneri di pista in attività che richiedevano abilità matematiche, informatiche, scientifiche e tecniche. E hanno avuto l’opportunità di progettare e costruire una F1 con i mattoncini della Lego.
Le attività sono state gestite da Cristina Pace, ambasciatrice di D2BD, ingegnere con una pluriennale in Williams Advanced Engineering e come consigliera della FIA, mentre la dottoressa Clare Morden, grazie a un gioco ha trasmesso alle ragazze importanti competenze sulle tecniche di salvataggio, tra le quali la rianimazione, stimolandole nell’acquisire fiducia e consapevolezza nell’affrontare le situazioni difficili.
Tatiana Calderón, pilota di F2, ha accolto le bambine nel paddock della serie addestrativa per farle respirare il clima di un box, visto che la colombiana è l’unica donna che partecipa al campionato cadetto della FIA, mentre Mara Sangiorgio, pit reporter di Sky, si è messa in... gioco spiegando alle piccole tutte le sfaccettature del suo lavoro nei retrobox.
Insomma un’idea che merita di essere supportata anche in futuro: non darà risultati immediati, ma è una validissima iniziativa che semina per il futuro…
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