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Da un sondaggio emergono le richieste per la F1 del futuro

Da un sondaggio condotto tra gli addetti ai lavori della Formula 1 è emerso come nel futuro della serie debba esserci una maggiore azione, una migliore comunicazione dei vantaggi dell'ibrido ed un ritorno alla trasmissione in chiaro delle gare.

La Safety Car Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B, e Lando Norris, McLaren MCL35M

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Il sondaggio F1 Insider pubblicato oggi è il primo del suo genere nel considerare le opinioni delle persone che lavorano nel paddock. Le risposte sono arrivate in forma anonima da parte dei team di F1, dei marchi internazionali e dei media globali, e l’obiettivo è stato quello di comprendere meglio le opinioni di coloro che seguono da vicino il circus iridato.

Il sondaggio è stato condotto da Crunch Communications, società con sede a Londra, esperta di sponsorizzazione in F1, che lavora con numerosi clienti di alto profilo. Uno dei punti chiave è stato quella di focalizzare l’attenzione nei confronti dei cambiamenti attesi da chi lavora all'interno dello sport.

Più di due terzi degli intervistati ha dichiarato di volere una migliore azione in pista, mentre la metà ha rivelato di voler trasmessa daccapo la Formula 1 sulla TV in chiaro.

In una domanda separata, relativa alla comunicazione sui benefici dei motori ibridi, due terzi hanno risposto che la Formula 1 non sta svolgendo un buon lavoro in merito. Questo punto di vista è in linea con quello di alcuni costruttori che ritengono che la F1 ha perso l'opportunità di promuovere meglio le sue credenziali verdi quando le nuove power unit sono arrivate nel 2014.

L’impatto del COVID

Mentre la Formula 1 è riuscita a organizzare un campionato con 17 gare lo scorso anno, e rimane speranzosa di poter disputare le 23 in programma nel 2021, l’impatto della pandemia da coronavirus dovrebbe sentirsi ancora per qualche tempo.

Un terzo degli intervistati ritiene che servirà almeno fino al prossimo anno affinché la posizione commerciale dello sport torni ad essere quella dell’era pre-Covid, mentre il 44% pensa che tutto tornerà alla normalità non prima del 2023.

Peter Secchi, direttore e fondatore di Crunch, che ha reso il sondaggio liberamente disponibile, ha dichiarato: "Siamo stati entusiasti del numero di risposte e siamo lieti di condividere i risultati. È chiaro come da queste risposte emerga che tutti noi amiamo profondamente questo sport e la maggior parte di noi sono veri fan".

"Squadre, marchi e media hanno fatto la loro parte nel plasmare quello che è un messaggio fondamentale: lo sport è sulla strada giusta e il futuro è luminoso, ma sono necessarie mani creative ed esperte per fornire una corretta attivazione delle sponsorizzazioni".

Il sondaggio completo può essere trovato al sito: https://crunch.info/survey 

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