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Cosa sta succedendo alla McLaren?

La squalifica di Hamilton arriva dopo il caos pit-stop in Bahrein. C'è troppo turn over a Woking...

Cancellata la terza pole della stagione dopo un giro fantastico in cui aveva rifilato mezzo secondo al resto della concorrenza. Si volatilizza la 150esima pole della McLaren. E si sgretola la considerazione che Lewis Hamilton può ancora avere della sua squadra dopo il Gp del Bahrein in cui gli avevano sbagliato i pit stop. L'inglese scivola in fondo alla griglia di partenza, dopo un testa-coda regolamentare. ORDINE VIA RADIO “Fermati subito, spegni il motore” è stato l'ordine che ha ricevuto via radio dagli uomini del muretto box e Lewis ha eseguito l'ordine prontamente, senza discutere e senza capirne il motivo, mentre festeggiava una prestazione da ricordare. Gli ingegneri del box, analizzando la telemetria, hanno scoperto che Hamilton se fosse rientrato in pit lane non avrebbe avuto quel litro di benzina necessario alle verifiche del carburante: Hamilton sarebbe stato escluso dalla classifica. RISPARMIARE BENZINA E così il direttore sportivo Sam Michael avrebbe deciso di fermare la McLaren in pista adducendo dei motivi di forza maggiore. Quando i commissari di percorso hanno recuperato la macchina e hanno hanno fatto il prelievo di benzina hanno rilevato che a bordo c'erano ancora 1,3 litri di carburante. Tutto in regola, quindi. Peccato che la norma 6.6.2 spiega che, escludendo i casi di forza maggiore, la macchina deve tornare ai box con i suoi mezzi. NIENTE CAUSA DI FORZA MAGGIORE Alla McLaren, quindi, non è stata riconosciuta l'eccezionalità dell'evento e la pole position è stata cancellata, per cui Lewis Hamilton è stato retrocesso all'ultimo posto della griglia di partenza del Gp di Spagna. Un provvedimento certamente duro a cui il team di Woking non ha fatto appello, evitando qualsiasi commento polemico. STATO CONFUSIONALE È facile immaginare cosa si sarebbe detto se un episodio come questo fosse accaduto alla Ferrari, ma siccome è successo alla squadra di Martin Whitmarsh si cerca di minimizzare, di passare oltre. Quello di Barcellona è il segnale che il team di Woking è in uno stato confusionale: bastava un litro di benzina in più e la prestazione di Lewis non sarebbe cambiata (10 kg sulla pista catalana valgono quattro decimi di secondo!). Errore, ingenuità, furbizia? Scegliete voi, sta di fatto che la McLaren sta facendo di tutto per far perdere la pazienza a Lewis, pilota che è in scadenza di contratto. HAMILTON SENZA POLEMICA Hamilton è deluso, ma non polemico: ha accettato il duro verdetto. Si è allineato. Non è quello il vero Lewis: "Ci aspetta una gara incredibilmente difficile per noi, ma non mi arrendo perché cercherò di dare il massimo per riprendermi quello che mi è stato tolto. Significherebbe molto per me ottenere un buon risultato qui in Spagna. Come dico sempre, e come faccio sempre, qualunque sia la posizione in griglia io ci metto sempre il cuore!". COSA STA SUCCEDENDO? Lewis è finito di nuovo dietro la lavagna dei commissari, ma questa volta è vittima e non colpevole. Come è stato vittima nei pit stop di Sakhir ogni volta che è rientrato ai box per il cambio gomme. La McLaren è in piena fase di ristrutturazione: all'esodo di tecnici verso la Ferrari, si stanno preparando altre uscite verso altre squadre, segnatamente la Mercedes. L'ESODO DI TECNICI Perché se ne vanno se la scuola è considerata fra le migliori, visto che tutti vogliono attingere al bacino di Woking? Forse perché sono pagati meno che in altre squadre (Whitmarsh, da presidente della FOTA, del rispetto dei costi ne ha fatto una questione quasi dogmatica) e perché ci sono poche occasioni per crescere: le posizioni di vertice sono piuttosto cristallizzate, con tecnici veterani quasi intoccabili. E gli altri sono degli specialisti condannati ad operare in un sistema organizzativo orizzontale. MENO MOTIVAZIONI Sempre lo stesso ruolo, sempre la stessa mansione: così passano le motivazioni e le idee. E per mantenere la vivacità e la fantasia è necessario attingere a neolaureati entusiasti, pronti ad entrare nel Circus per pochi penny. Si capisce, allora, perché possa nascere una monoposto ultra-competitiva come la Mp4-27, eppoi la squadra si perda per strada nello sviluppo. Come la Ferrari, la McLaren sembra un team che si è abituato agli inseguimenti, anziché essere capace a dettare le linea a tutti quanti. MONITO PER DOMENICALI Questo deve essere un monito per Stefano Domenicali, visto che Pat Fry ha tutta l'intenzione di riprodurre il “sistema Technocentre” a Maranello. A Woking forse hanno gli strumenti più moderni per produrre una F.1, ma non è detto che sappiano sfruttarli al cento per cento. Tant'è che il successo di Jenson Button a Melbourne di inizio stagione è già una cartolina sbiadita. ASPETTIAMOCI LA REAZIONE È impensabile che la squadra argento e rossa fosse l'unica fra i top team a non avere ancora i cerchi con i dadi solidali per il pit stop rapido, introdotti dalla Mercedes l'anno scorso, ed è strano che riesca a mettere in pista una monoposto che vola con Hamilton e una che balbetta con Button. Così è molto difficile vincere il mondiale piloti e quello costruttori, come Whitmarsh aveva pronosticato un po' tronfio alla presentazione della Mp4-27. Aspettiamoci almeno la pronta reazione dei piloti, perché la McLaren che conosciamo non può essere quella delle ultime settimane...

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