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Come Ricciardo è riuscito a far progredire la McLaren

McLaren ha lavorato sodo per aiutare Ricciardo a esprimersi dopo un avvio stentato. Lo stesso Daniel è stato fondamentale per far progredire la MCL35M nonostante le sue difficoltà. Andrea Stella racconta come e perché.

Daniel Ricciardo, McLaren, sulla griglia con il suo ingegnere di gara

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Daniel Ricciardo è arrivato in McLaren a inizio 2021 non solo per prendere il posto di Carlos Sainz Jr, ma anche per essere la punta di diamante, la guida di un team che sta vivendo ancora la sua fase di ristrutturazione e che ha l'ambizione di continuare la sua scalata per tornare ai vertici della Formula 1 dopo quasi 10 anni di tempi bui e difficili.

Dato il talento di Ricciardo e la buona progressione del team di Woking da quando è stato diretto dall'ex Porsche, Andreas Seidl, in tanti si attendevano una coppia esplosiva, quella formata dall'australiano e dalla MCL35M, sin dal primo gran premi della stagione. Invece così non è stato.

Dall'attesa esplosione si è passati all'implosione, con Ricciardo che ha faticato in maniera evidente nella prima parte della stagione, mentre il compagno di squadra Lando Norris faceva notare al mondo il suo talento e la sua crescita rispetto all'anno passato con podi in serie e prestazioni altisonanti.

Il punto più alto di Norris, il podio a Monte-Carlo, è coinciso con quello più basso di Ricciardo. Daniel, noto per essere fenomenale tra le strade di Monte-Carlo, è stato addirittura doppiato in gara dal giovane compagno di squadra. Un epilogo surreale, che ha lasciato sportivamente sgomenti.

A quel punto in tanti hanno pensato che la parabola discendente di colui che ha posto fine all'esperienza di Sebastian Vettel in Red Bull fosse iniziata. Poi, però, arrivata la pausa estiva, le cose sono cambiate. Di ritorno dalla pausa estiva, Daniel è parso subito un pilota diverso. Non ancora quello travolgente delle migliori giornate in Red Bull, ma qualcosa di più vicino al suo apice di quanto non sia stato nei primi sei mesi del 2021.

Non è solo la vittoria, inaspettata e clamorosa, arrivata a Monza, davanti al pubblico italiano. Ma la costanza con cui si sta riaffacciando nelle zone alte della classifica in ogni weekend di gara. Ma cos'è successo? Cosa ha fatto migliorare le prestazioni e la confidenza di Ricciardo con la MCL35M? A dare non una, ma due chiavi di lettura molto importanti e altrettanto interessanti è stato Andrea Stella, attuale direttore esecutivo della McLaren.

"Da quando è arrivato Ricciardo, per la McLaren è stato un processo d'apprendimento. Abbiamo preso un nuovo pilota, un pilota di grande talento e affermato, e lui fatica in alcune fasi di guida e non riesce a sfruttare la MCL35M al massimo".

Background diverso: una risorsa per McLaren

 

Stella ha spiegato un aspetto fondamentale che ha permesso a Norris di sfruttare tutto il potenziale della McLaren, mentre Ricciardo ha impiegato mesi per adattarsi. E, a ben vedere, non è ancora riuscito a farlo appieno. Eppure, l'arrivo del "Tasso del miele" a Woking, ha portato una ventata di novità, un punto di vista differente che ha aperto gli orizzonti agli ingegneri britannici, tanto da migliorare ancora la MCL35M durante la stagione.

"Prendiamo Lando Norris: questa, la McLaren, è l'unica monoposto che ha guidato. Ciò significa non avere riferimenti derivanti da altre monoposto. Per Lando le caratteristiche della McLaren sono semplicemente il modo in cui una monoposto di F1 si comporta".

"L'arrivo di Daniel, un pilota che ha diversi riferimenti e sono molto chiari, ci ha aiutato a capire che alcune delle caratteristiche della nostra monoposto dovessero essere cambiate e migliorate".

Stella è poi entrato nel dettaglio, parlando di uno degli aspetti in cui Ricciardo ha effettivamente aiutato McLaren a migliorare nel corso della stagione. Grazie alle sue esperienze precedenti ha fatto capire al team di poter intervenire su cose che - si pensava - fossero già ottimizzate. Si parla di dettagli, ma è chiaro che quando si ricerca il millesimo di secondo, i dettagli siano non importanti, ma fondamentali.

"Alcune di queste, per esempio, hanno a che fare con quanto sia sincera la monoposto quando risponde a piccoli input dati allo sterzo. Sappiamo che con l'introduzione delle gomme larghe nel 2017 le monoposto siano diventate più sensibili sullo sterzo. E questo può essere una buona caratteristica quando hai curve veloci. Ma per la maggior parte dei casi, questo rende la macchina più difficile da guidare. Quindi abbiamo capito che c'era del lavoro da fare in quell'ambito. A quel punto siamo riusciti a fare delle modifiche alla macchina".

"A quel punto Daniel è riuscito a fare passi avanti per prendere confidenza con la monoposto, ma anche la monoposto è stata sistemata per piacere di più a Daniel. C'era un bel po' di lavoro da fare in termini di adattamento alla monoposto e doveva essere fatto. Questi tipi di adattamento richiedono molto tempo, perché si tratta di monoposto molto veloci. Non si può guidare e pensare nella F1, almeno da quando nel 2017 il regolamento è cambiato".

Pausa estiva fondamentale: serviva tempo

 

In una stagione di 22 gran premi è molto difficile che team e piloti possano avere il tempo necessario per apportare alcune modifiche che, anche se minime, possano cambiare una situazione da un giorno all'altro. Ecco perché la pausa estiva di agosto si è rivelata fondamentale.

Ricciardo e il team hanno sfruttato il tempo a loro disposizione per poter ascoltare le esigenze di Daniel e cercare di assecondarlo, aiutandolo poi a capire come migliorare a sua volta il feeling con una monoposto che, nelle mani di Norris, si era rivelata molto competitiva sin dalle prime uscite della stagione.

"Ecco perché c'è voluto del tempo, e penso che la riflessione, durante la pausa estiva, possa aver aiutato questo processo, ha aiutato a fare i cambiamenti richiesti, il diverso stile richiesto, un processo più naturale", ha proseguito Stella.

"Se parliamo della nostra aspettativa e di quella di Daniel, pensiamo che ci sia ancora tanto potenziale da estrarre. Vediamo che ci sono piste e situazioni in cui le cose non sono così naturali come invece sappiamo che potrebbero essere. Quindi siamo contenti del miglioramento".

Ricciardo fondamentale per la macchina 2022

 

Ricciardo ha faticato e non ha ancora capito del tutto la McLaren. Ma è prezioso, è una risorsa. La MCL35M è cresciuta anche grazie alle sue indicazioni e l'hanno portata a vincere un gran premio dopo anni di astinenza. Ma l'aiuto di Daniel non si fermerà qui.

Stando a quanto ha affermato il direttore esecutivo della McLaren, le indicazioni di Ricciardo saranno trasportate sulla nuova monoposto, quella del 2022, che sarà disegnata secondo il nuovo regolamento tecnico e andrà a delineare il nuovo corso della Formula 1 dopo anni in cui hanno dominato le "monoposto più veloci di sempre".

"Capiamo perché la traiettoria d'apprendimento sia stata lenta. Capiamo perché ora siamo in una posizione migliore. Ma possiamo fare molto meglio e dovremo portare avanti il lavoro fatto negli ultimi mesi. Tante cose che Daniel ci ha fatto imparare quest'anno, saranno trasportate sulla monoposto dell'anno prossimo", ha concluso Stella.

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