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Colpo di scena: è Sauber che rompe il contratto dei motori con Honda?

Auto Bild aveva anticipato che fosse la Honda a voler interrompere il contratto con la squadra svizzera, ma ora emergerebbe che è la Sauber a voler rilanciare il team nel 2018 con parametri diversi da quelli che erano stati dati dalla Kaltenborn.

Marcus Ericsson, Sauber C36

Foto di: Sutton Motorsport Images

Yusuke Hasegawa, Senior Managing Officer, Honda
Marcus Ericsson, Sauber C36
Pascal Picci, CEO e presidente Longbow Finance, con Jörg Zander
Sauber C36 front wing detail
Marcus Ericsson, Sauber C36
Monisha Kaltenborn, Team Prinicpal Sauber
Pascal Wehrlein, Sauber
Pascal Wehrlein, Sauber C36, Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB13
Marcus Ericsson, Sauber C36

Colpo di scena: la Sauber avrebbe già rotto il contratto triennale di fornitura dei motori Honda. L’accordo che era stato siglato in aprile a quanto pare non diventerà mai operativo. Stando ai piani prestabiliti squadra elvetica sarebbe dovuta diventare lo junior team della Casa giapponese, portando in dote oltre alla power unit anche il secondo pilota che sarebbe dovuto essere Nobuharu Matsushita, il nipponico che disputa la sua terza stagione in F.2 ed è sesto nella classifica generale, vantando un successo in Gara 2 a Barcellona.

La notizia che è stata anticipata da Auto Bild come uno strappo della Honda dalla Sauber, sta prendendo un’altra piega. E la ragione sarebbe piuttosto semplice: Pascal Picci, ceo di Longbow Finance SA, la società che ha il controllo della Sauber, sarebbe andato a rileggersi tutto l’accordo che Monisha Kaltenborn aveva siglato con i giapponesi in aprile, trovando alcuni codicilli che avrebbero scatenato la pronta reazione del manager.

La Sauber oggi è relegata a essere la penultima squadra nel mondiale Costruttori, seguita solo dalla McLaren che sta vivendo la sua agonia con i motori Honda. Il team elvetico, evidentemente, non vuole precipitare in fondo alla griglia adottando la power unit giapponese, ma anzi vuole dare una chiara sterzata mettendo della basi tecniche molto più solide per costruire un futuro un po’ più ambizioso, per cui lo stesso Matsushita sarebbe risultato un pilota inadeguato alle aspettative della squadra.

È facile credere che abbia avuto parola anche Marcus Ericsson, il pilota svedese intorno al quale si è costruita la cordata che ha salvato l’anno scorso la squadra elvetica dall’essere travolta dai debiti, e che non sarebbe disposto a disputare una terza stagione di F.1 in chiara condizione di inferiorità, visto che la C36 è motorizzata dal motore Ferrari 061, vale a dire il 6 cilindri del 2016 del Cavallino.

L’uscita di Monisha Kaltenborn, la team principal che aveva condotto tutte le trattative con la Honda, è stata sancita prima del GP d’Azerbaijan, dopo le divergenze insanabili che sono emerse con Pascal Picci e pare che l’impugnazione del contratto con la Honda sia solo un altro passaggio con cui la Sauber vuole rompere con il suo passato recente.
Sta di fatto che la formazione di Hinwil si trova all’improvviso in un momento di grave instabilità perché oltre a non avere un nuovo team principal (si era fatto il nome di Frederic Vasseur), rischia di essere anche senza propulsori per la prossima stagione.

La questione motori, par di capire, che sia diventata una priorità che viene prima di ufficializzare il nuovo team principal. E sarà interessante capire quale sarà la via che a Hinwil vorranno perseguire: cercare di riaprire un credito di fiducia con la Ferrari, offrendo magari l’abitacolo accanto a Ericsson a uno dei due giovani piloti della filiera del Cavallino (Antonio Giovinazzi e Charles Leclerc), oppure puntare a tenersi il tedesco Pascal Wehrlein convincendo Toto Wolff a dare (a pagamento) la fornitura dei motori Mercedes che la Casa della Stella aveva riservato alla Manor, la squadra poi fallita.

In ultima analisi ci sarebbe la totale autonomia cercando una soluzione con la Renault. E non è da escludere che una strada piuttosto che un’altra possano essere imboccate in funzione di chi sarà il nuovo team principal…

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