Col parabrezza 2" in più per estrarre il pilota dal cockpit?
Charlie Whiting, commissario FIA, sostiene che si può pagare un prezzo per migliorare la protezione della testa del pilota. Ricciardo ha fatto un test a Sochi ed è stato positivo, ma si deve lavorare per favorire l'estrazione in caso di incidente.
Charlie Whiting, Delegato FIA ispeziona il parabrezza Red Bull Racing RB12
Red Bull Content Pool
La Formula 1 deve decidere se introdurre l’Halo o il Parabrezza Red Bull sulle monoposto del 2017. Charlie Whiting, direttore di prova dei GP, è fra i principali estimatori della protezione della testa dei piloti, nonostante le due soluzioni siano state oggetto di pesanti critiche quando si sono viste.
L’atteggiamento di Whiting, invece, è di grande apertura rispetto a questa novità: Charlie, infatti, è disposto a pagare qualche prezzo per introdurre una soluzione che potrebbe dare un enorme vantaggio in materia di sicurezza, dando la priorità al salvare la vita del conduttore in abitacolo.
Nei test svolti finora è emerso che il tempo per uscire dalla monoposto si allunga di un paio di secondi rispetto allo standard di sicurezza richiesto dalla FIA. E, per quanto sia importante l’opportunità di estrarre un pilota da parte dei soccorritori il più in fretta possibile, il tecnico inglese resta dell’idea che i benefici del Parabrezza possano essere maggiori dei rischi rispetto all’uscita meno rapida del cockpit..
"Guardando le aperture – spiega Whiting - non riesco a vedere grandi differenza tra le due soluzioni. Sono montati più o meno alla stessa altezza e l’anello di uscita è simile fra l’Aeroscreen Red Bull e l’Halo della Ferrari".
Ricciardo ha fatto una prova d’uscita
Daniel Ricciardo a Sochi aveva effettuato un test di uscita dell’abitacolo e non aveva avuto problemi, ma non si sa mai cosa potrebbe succedere:
"Abbiamo voluto avere sapere se Daniel era in grado di uscire dalla macchina nel tempo richiesto. Così è stato e si potrà solo migliorare.
"Le squadre adesso lavoreranno sulle soluzioni per facilitare l’uscita dei piloti. Ma se alla fine dovessimo anche aggiungere un paio di secondi al tempo necessario per uscire dalla monoposto, credo che sarebbe un piccolo prezzo da pagare a fronte di una maggiore protezione della testa del pilota".
Dubbi nel crash test
Whiting ha anche ammesso che la FIA non si è preoccupata quando la gomma usata nel test antintrusione del Parabrezza ha sfiorato la parte superiore del casco.
"Il casco non è stato fissato durante il test, ma il contatto con la testa del pilota in quel particolare incidente è stato minimo”.
"Ma sappiamo benissimo che nessun dispositivo di sicurezza è in grado di coprire ogni tipologia di incidente. Questo è un dato di fatto. Lavoriamo per ridurre i rischi cercando soluzioni sempre più sicure”.
"I cavi di ritenzione delle ruote sono stati adottati da anni, ma in circostanze estreme si staccano ancora. Possiamo solo ridurre al minimo le probabilità che si strappino. E così so agisce per ogni soluzione di sicurezza”.
Intervista di Jonathan Noble
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