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Clear: "La Ferrari è una macchina completa che si adatta a tutte le piste"

Il responsabile degli ingegneri di pista Ferrari non si fa travisare dai tempi in simulazione di qualifica: "La pista è destinata ad evolvere, per cui i risultati non sono stati significativi. Siamo molto fiduciosi dei dati che abbiamo raccolto nel long run".

Jock Clear, Chief Engineer Ferrari

Foto di: Sutton Motorsport Images

Jock Clear, Ferrari Engineering Director
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H,, viene assistito dai commissari in una via di fuga
Sebastian Vettel, Ferrari with his PA Britta Roeske
Fernando Alonso, McLaren MCL32, Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Meccanico Ferrari, il naso e le ali anteriori della monoposto di Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Ferrari SF70H, sospensione anteriore
Ferrari engineer on the pitwall gantry

Guardando la classifica dei tempi, il risultato della Ferrari nella prima giornata di Baku non è stato entusiasmante. Ma se si va oltre al quarto posto di Kimi Raikkonen e il quinto di Sebastian Vettel, il bilancio della Rossa è tutt’altro che negativo. I piloti hanno fatto fatica a chiudere un giro pulito nella simulazione da qualifica, ma nel long run fatto in preparazione della gara la SF70H ha mostrato un passo che sembra insostenibile per tutti.

“Abbiamo una macchina completa che si adatta a tutte le piste – ha ammesso Jock Clear, il capo degli ingegneri in pista della Ferrari -. Credo che Seb e Kimi abbiano piena fiducia nella SF70H e l’hanno manifestata fin dal primo giorno di test”.

La Ferrari, quindi, deve cercare di partire il più avanti possibile in griglia di partenza per sfruttare un passo di gara che sembra insostenibile dagli avversari…
“È molto difficile interpretare i risultati del venerdì emersi qui a Baku, anche se ci sono alcuni punti fermi: abbiamo capito che ci vuole molto tempo per pulire questo tracciato stradale, dato che il livello di aderenza è molto critico, per cui non deve sorprendere se non è stato facile trovare un giro pulito quando avevamo poco carburante nel serbatoio. Non credo, quindi, che il risultato visto oggi sia stato particolarmente significativo per quasi tutte le macchine”.

Il problema principale è portare in temperatura le gomme anteriori?
“Diciamo che quello di Baku è un cittadino molto sporco e anche l’anno scorso avevamo notato una certa evoluzione della pista, ragione per cui scaldare le gomme anteriori all’inizio è una bella sfida. In realtà il problema non si limita a quello, perché con pneumatici freddi è difficile trovare anche il giusto punto di frenata. All’inizio ci volevano sei o sette giri per arrivare alla finestra di funzionamento degli pneumatici. Domani, quando avremo più gomma in terra credo che il fenomeno si ridurrà sensibilmente”.

I tempi di simulazione della gara sono stati molto incoraggianti…
“Siamo molto fiduciosi dei dati che abbiamo raccolto durante il long run. La macchina si è comportata molto bene anche qui, per cui tutto ci sembra sotto controllo”.

Consideri la Red Bull competitiva?
“La Red Bull sembra competitiva sul giro. Si vede chiaramente nei dettagli che la Red Bull ha trovato un buon assetto. Avremo molte macchine competitive, anche Force India e Williams…”.

E come bisogna giudicare la sfida con la Mercedes che si sta protraendo dall’inizio del campionato?
“Credo sia impossibile dirlo. Ci sono dei margini di differenza talmente piccoli per cui diventa difficile da capire anche per i giornalisti. Quando si va 300 all’ora e i margini sono così piccoli, si possono trovare delle piccole opportunità di crescita in ogni aspetto”.

“Ferrari e Mercedes sono due monoposto molto equilibrate in tutte le condizioni e sono guidate da piloti molto bravi. Ognuno di loro è in grado di puntare alla pole e in ogni caso le differenze che abbiamo visto finora sono state sempre molto piccole, dovute magari al degrado delle gomme in qualifica o da come si è riusciti a farle funzionare. Questa battaglia comunque è piacevole e entusiasmante…”.

 

 

 

 

 

 

 

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