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Clamoroso: Arai lascia la Honda Motorsport alla fine del mese!

All'inizio della nuova stagione, la Honda vuole cambiare la sua strategia in F.1 con la McLaren cominciando dalla sostituzione del capo Motorsport a fine del mese. La decisione è stata presa dal Consiglio di Amminstrazione.

Yasuhisa Arai, Honda Motorsport Chief Officer

Yasuhisa Arai, Honda Motorsport Chief Officer

XPB Images

Yasuhisa Arai, Honda Motorsport Chief Officer
Jenson Button, McLaren MP4-31
Fernando Alonso e Jenson Button, McLaren
Jenson Button, McLaren MP4-31
Eric Boullier, McLaren Racing Director
Jenson Button, McLaren MP4-31
Jenson Button, McLaren MP4-31
Stoffel Vandoorne, McLaren third driver
Jenson Button, McLaren MP4-31
Jenson Button, McLaren MP4-31
Jenson Button, McLaren MP4-31
McLaren MP4-31 front wing detail

La notizia arriva come una bomba nel paddock assonnato di Barcellona, in attesa della seconda giornata di test: Yasuhisa Arai non sarà più il responsabile della Honda Motorsport alla fine del mese. La decisione è stata presa oggi dal board della Casa: l’ingegnere 59enne nato a Saitama da lunedì non sarà più a capo del programma di Formula 1 della Honda, per cui deve lasciare l’incarico solo un giorno dopo l’inizio ufficiale della stagione 2016, quando tutte le monoposto hanno fatto il loro debutto sulla pista Catalana di Montmelo. In realtà verrà destinato ad un altro incarico più prestigioso, ma come dicevano i latini “promoveatur ut amoveatur”, promuovere per togliere di mezzo.

È curioso il fatto che il clamoroso provvedimento arrivi dopo una giornata tutto sommata positiva per la McLaren MP4-31-Honda che ha fatto il suo debutto ieri collezionando 84 giri di pista a Barcellona, pari a 391 km (e quindi ben più della distanza di un Gran Premio) conseguendo il sesto tempo con Jenson Button.

In realtà Yasuhisa Arai paga i risultati di un inverno che è stato meno produttivo del previsto nel Centro Ricerche di Sakura, dove la Honda studia e realizza la power unit in esclusiva per la McLaren. Dopo una stagione del debutto in Formula 1 davvero disastrosa, la McLaren-Honda, graziata dal finire regolarmente in fondo allo schieramento dalla presenza della Manor Marussia che aveva schierato una monoposto dell’anno prima, aveva concluso un pessimo campionato che ha pesantemente condizionato l’immagine della solida Casa giapponese con continue rotture.

L’inaffidabilità del 6 cilindri RA615 H è stata devastante: il motore termico è risultato poco potente con un turbo compressore troppo piccolo che non consentiva alla MGU-H di caricare la batteria dell’ERS di energia sufficiente a garantire la potenza elettrica necessaria a completare un giro con tutti i cavalli teoricamente disponibili.

Yasuhisa Arai è un personaggio che non ha mai legato in modo particolare con i vertici della McLaren: la sua limitata conoscenza della lingua inglese lo ha messo spesso allo scoperto con dichiarazioni improvvide o comunque in antitesi con l’andamento reale dei motori Honda in pista che hanno spesso messo in imbarazzo la Honda e la McLaren. In particolare Eric Boullier, racing director della McLaren, è arrivato allo scontro con il manager nipponico, sostenendo che i tempi di reazione della Casa giapponese nello sviluppo della power unit erano troppo lenti rispetto al passo che è sostenuto dagli altri Costruttori.

Ci si aspettava che nell’inverno qualcosa potesse cambiare a Sakura, ma pare che il motore termico approntato per i test di Barcellona avesse meno cavalli di quello dello scorso anno, sebbene la parte elettrica possa ora beneficiare di un turbo-compressore più grande. Alla fine i tecnici Honda avrebbero preferito portare in Spagna un 6 cilindri vecchio per assicurare alla McLaren di girare e fare dei chilometri. Insomma un passo avanti, per farne due indietro.

Il dirigente giapponese, infatti, ha sempre difeso il fatto che la power unit Honda dovesse essere realizzata in Giappone senza contaminazioni esterne: un grave atto di presunzione dal momento che la Casa giapponese era fuori dalla Formula 1 da troppo tempo per cui aveva perso il contatto con il Circus.

La McLaren, non esente da colpe per i deludenti risultati 2015 (la batteria che non caricava era made in Woking) aveva cercato di costruire una sorta di “unità di crisi” alla fine dell’estate per dare alla Honda un supporto di tecnici in grado di accelerare la crescita e lo sviluppo della power unit RA615 H.

Matt Morris era stato incaricato di cercare delle figure professionali ad hoc ed era stato contattato anche Luca Marmorini, il motorista ex Ferrari e Toyota, per far parte di questa task force che, invece, non è mai stata allestita per l’ostinato rifiuto di Arai.

Era inevitabile, quindi, che la poltrona traballante di Yasuhisa Arai fosse destinata a saltare, ma a stupire sono le tempistiche che hanno portato alla decisione che arriva quando un’altra stagione di corse è già stata lanciata, con il rischio di compromettere una seconda annata.

L’uscita di Yasuhisa Arai quali effetti avrà sulla Honda in Formula 1? Sarà interessante capire chi prenderà il suo posto e con quale mandato. Il giapponese era un intoccabile per i vertici della Casa essendo un tecnico che ha fatto tutta la sua trafila professionale all’interno dell’azienda dal 1981. Prima di essere a capo del progetto di F.1, Arai era stato il direttore di Honda R & D. E in precedenza aveva lavorato sullo sviluppo di nuovi modelli come la Honda City, CR-X e Legend. Ha curato i progetti a basse emissioni focalizzati sul mercato degli Stati Uniti e la ricerca sull’elettrico. Insomma una personalità molto stimata in Giappone che è scivolata sulla banana della Formula 1.

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