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Charlie Whiting, perché per sostituirlo non basterà una sola figura professionale

Non era solo il direttore di prova, ispezionava circuiti, seguiva le questioni di sicurezza ed era membro degli Sporting e Technical Working Group: il vuoto lasciato da Charlie Whiting non sarà riempito in una F1 che pensa al presente e non prevede il suo futuro.

Charlie Whiting, Delegato FIA in una conferenza stampa FIA

XPB Images

Nel grande puzzle di una Formula 1 che vive di programmazione si è scoperto oggi che esistono dei pezzi impossibile da sostituire. Per farlo sarà necessario un cambiamento della struttura, perché nel disegno attuale del Circus rimpiazzare una figura come Charlie Whiting è una strada impraticabile, senza vie d’uscita.

Il pregiatissimo pezzo mancante non è replicabile, perché di fatto non esistono più percorsi che permettono di realizzarne di identici, semplicemente le materie prime per riuscirci sono esaurite.

In un contesto di professionisti iper-specializzati, capaci di portare agli estremi i risultati nel loro ristretto raggio d’azione, ci si accorge che manca la persona con una visione d’insieme, con un background costruito sul campo, anno dopo anno, maturando la capacità di fiutare l’aria dopo averne respirata molta.

L’esperienza di un professionista come Whiting, è cresciuta e si è modellata di pari passi all’evoluzione stessa del contesto in cui ha operato (in diversi ruoli) nell’arco di più di 40 anni, maturando una capacità unica nell’arte del compromesso, senza la qualche in un contesto iper-competitivo come la Formula 1 diventa impossibile venire a capo di contenziosi sempre dietro l’angolo.

Per prendere posizioni come quelle che ha saputo prendere negli anni l’ex capo-meccanico della Brabham serve rispetto, radici forti, ed oggi questa prerogativa non è sul mercato.

Per venire a capo di una situazione molto complessa sarà necessario varare un cambiamento importante nella struttura stessa della Formula 1, e ci vorrà tempo. È pur vero che prima o poi il problema si sarebbe presentato, ma nel Circus si pensa al tempo presente, ed il futuro è visto come una problematica a bassa priorità.

Tutto ciò che non è programmato come business, di fatto è un faldone che viene accuratamente posto nella colonna ‘si vedrà’.

Se però un imprevisto si concretizza tragicamente e senza preavviso, ci si scopre impreparati: come si fa quindi a rimpiazzare una figura con conoscenze tecniche, sportive, con una spiccata capacità politica e con un rispetto cementato negli anni?

La soluzione è una sola, e sarà questa la strada che sceglierà la FIA: i compiti svolti per anni da Whiting saranno spezzettati, ci sarà un direttore di gara, dei dirigenti che avranno il compito di presiedere i gruppi di lavoro tecnici e sportivi, altri che dovranno ispezionare i circuiti che ospitano eventi patrocinati dalla Federazione Internazionale.

Tanti piccoli Whiting, ognuno specializzato nel suo ruolo specifico, un altro segno dei tempi che cambiano.

Che sia un passo avanti, o una complicazione in più, sarà il tempo a dirlo, ma non sembrano esserci possibilità alternative. Con Charlie la Formula 1 ha perso un pezzo di sé, forse old-style, ma indubbiamente utile al sistema, non solo per le grandi capacità professionali, ma soprattutto per una visione ad ampio raggio, capace di trovare soluzioni nell’interesse di una Formula 1 vista nel suo insieme.

Un aspetto, quest’ultimo, che sembra oggi l’ostacolo più grande da superare...

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