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Caso olio: quando il lubrificante si... trasforma in "carburante"

La Mercedes può pompare più olio in camera di combustione di quanto potrebbe fare la Ferrari se omologasse a Monza il motore 4, ma a Maranello sono disposti a correre il GP d'Italia con l'unità 3. Ma le indiscrezioni promettono delle sorprese...

Mercedes W08: ecco la power unit

Mercedes W08: ecco la power unit

Giorgio Piola

Toto Wolff, Direttore  Esecutivo Mercedes AMG F1
Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, festeggia con il team nel parco chiuso
Lewis Hamilton, Mercedes-Benz F1 W08  and Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W08
Il vincitore della gara Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, nella conferenza stampa
Numeri di gara sulle monoposto di Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08, Lewis Hamilton, Mercedes AMG
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08
L'ala posteriore di Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
La Grid Girl di Sebastian Vettel, Ferrari
Meccanici Ferrari e dettaglio del telaio della Ferrari SF70H
Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari e Mattia Binotto, Chief Technical Officer Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H pit stop
Ferrari SF70H, naso e ali anteriori
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H
Ferrari SF70H, dettaglio della sospensione anteriore

Se la Mercedes consuma già 0,9 litri di olio per 100 km, per quale ragione ha omologato il motore 4 a Spa Francorchamps, giusto un GP prima che scattasse la nuova direttiva tecnica della FIA che abbassa il limite da 1,2 litri per 100 km?

Certo il motore di Brixworth è stato pensato anche per funzionare con il nuovo vincolo della FIA (nel 2018 si scenderà a 0,6 litri per 100 km) visto che per il GP d’Italia verrà fornito ai team clienti (Force India e Williams) che dovranno sottostare al consumo di olio ridotto, ma nessuno crede che le unità usate da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas non brucino il lubrificante come “additivo” alla benzina.

Del resto come sarebbe possibile raggiungere potenze di oltre mille cavalli con un 6 cilindri di 1,6 litri di cilindrata che può disporre di 105 kg di benzina per la distanza di un Gran Premio con un consumo istantaneo massimo di 100 kg/h?

Aumentato il potere calorifico della benzina?

È evidente che certi valori, e in questo la Ferrari non è da meno dei tedeschi, possono essere raggiunti perché il potere calorifico del combustibile è stato alzato sensibilmente con soluzioni che sono state tollerate e che hanno portato alle attuali esasperazioni che la FIA ha intenzione di ricondurre sui binari della logica.

La battaglia fra i motoristi in questa fase non è tanto sulle scelte delle diverse soluzioni meccaniche, quanto sulla formulazione chimica di benzine e lubrificanti. E al crescere della pressione in camera di combustione bisogna trovare componenti che reggano l’incremento prestazionale senza minare l’affidabilità del 6 cilindri. E, allora, si cercano nuove leghe metalliche che evitino al propulsore un accorciamento della vita al di sotto dei cinque GP (visto che ogni pilota ne può disporre di quattro senza incorrere in penalità).

L’impegno di Petronas e Shell

Siccome dal carburante non è possibile trarre grandi margini di miglioramento perché il regolamento è molto ferreo, l’attenzione degli ingegneri si è concentrata sull’olio del motore. Il lubrificante è libero per cui Petronas per Mercedes e Shell per Ferrari hanno messo al lavoro i loro scienziati per trovare quelle sostanze da aggiungere al lubrificante che potevano arricchire il carburante.

Fino a ieri l’altro si sono costruiti motori capaci di dare grandi prestazioni imbarcando la minima quantità di olio. Si sono studiati lubrificanti capaci di estrarre il calore, ridurre gli attriti e quindi migliorare le performance grazie a una maggiore viscosità. Insomma si cercava la riduzione del consumo grazie alla minore volatilità dell’olio che consentiva di ridurre i rabbocchi.

Si consuma olio come sui vecchi V10!

La Mercedes ha invertito la tendenza, subito seguita dai ferraristi, mentre Renault e Honda sembrano parecchio indietro su questi temi. Oggi i 6 cilindri da 1,6 litri di cilindrata consumano olio più dei vecchi 10 cilindri aspirati di 3 litri!

È evidente che i tecnici hanno trovato il modo di “energizzare” la benzina con sostanze che non sono solo anti-detonanti. E ci ritroviamo, quindi, con motori termici che funzionano a “miscela”

Come trafilare dai segmenti

Ci sono due modi perfettamente legali di aggiungere “olio” al carburante: farlo trafilare in camera di combustione dai segmenti (questo pare sia il sistema Mercedes) oppure farlo “bruciare” nel basamento gassificandolo per poi spararlo nel plenum dell’alimentazione come si recupera tutto il lubrificante che altrimenti andrebbe disperso in pista (questa sarebbe la soluzione Ferrari).

Il lubrificante si recupera nel plenum

A Baku sulla SF70H sarebbe stato visto un secondo serbatoio dell’olio che aveva messo in agitazione le altre squadre, ma Mattia Binotto nell’inverno aveva chiesto alla FIA se era ammesso avere due contenitori del lubrificante e, soprattutto, se potevano essere usati oli diversi.

Le norme non prevedevano vincoli per cui è facile pensare che in un serbatoio ci fosse l’olio per la lubrificazione dello 062 e nell’altro le sostanze utili a “energizzare” la benzina.

La FIA, allora, ha spiegato che le sostanze ammesse in camera di combustione sono solo quelle che compongono il carburante omologato, ben sapendo, però, che l’olio recuperato dal circuito di lubrificazione finisce sempre nella camera di scoppio.

La FIA ha monitorato i consumi

Insomma non c’era verso di mettere un vincolo se non intervenendo sui consumi: nella prima parte della stagione i commissari di Jo Bauer hanno constatato un utilizzo di 1,2 litri per 100 km, vale a dire circa 3,6 litri a GP (considerate che il primo rabbocco di olio sulla vostra macchina stradale si fa al primo tagliando che è mediamente fissato a 20 mila km).

Dopo una lunga discussione fra le parti è stato deciso di ridurre il consumo di olio a 0,9 litri per 100 km a partire dal GP d’Italia per arrivare a 0,6 litri nel 2018. Il passaggio graduale è stato reso necessario per non intaccare l’affidabilità dei propulsori: senza antidetonanti quanti motori sarebbero destinati a rompersi prima di fine vita?

La strada che la Federazione Internazionale sta perseguendo è giusta, ma sarà interessante analizzare che perdita di potenza si registrerà nella seconda parte della stagione 2017, quando saranno omologati i nuovi motori che dovranno sottostare ai nuovi limiti, a meno che non si siano aperte altre linee di ricerca per ottenere gli stessi risultati…

Un vantaggio di una ventina di cavalli

La Mercedes, omologando il motore 4 a Spa, si è assicurata un vantaggio competitivo: quanto vale? C’è chi parla di una ventina di cavalli. Forse lo scopriremo a Monza. La Ferrari, per tutta risposta, potrebbe decidere di non usare il suo motore 4 nel GP d’Italia, sfruttando la terza power unit che ha debuttato a Silverstone, visto che questa unità potrà bruciare olio senza vincoli proprio come la squadra di Brackley.

Ma, le ultime indiscrezioni, non escludono delle sorprese dell’ultim’ora…

 

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