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Caso Mekies: cresce la spaccatura fra Arrivabene e Horner

Nella conferenza stampa dei team principal non è mancato un duro botta e risposta fra il ferrarista e il capo della Red Bull Racing, con visioni diametralmente opposte. E Wolff ha chiosato: "Allo Strategy Group non c'erano gentiluomini!".

Christian Horner, Team Principal Red Bull Racing e Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari

Christian Horner, Team Principal Red Bull Racing e Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari

Sutton Motorsport Images

Maurizio Arrivabene, Team Principal, Ferrari, Toto Wolff, Direttore Esecutivo (Business), Mercedes AMG, e Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing, nella conferenza stampa
Christian Horner, Team Principal Red Bull Racing, Toto Wolff, Direttore del Motorsport Mercedes AMG F1 e Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari
Christian Horner, Team Principal Red Bull Racing, Toto Wolff, Direttore del Motorsport Mercedes AMG F1 e Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari
Laurent Mekies, F1 Deputy Race Director, FIA, Charlie Whiting, Race Director FIA tengono una conferenza stampa sull'introduzione dell'Halo
Laurent Mekies, FIA Safety Director
Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari
Stoffel Vandoorne, McLaren, parla con Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing
Sebastian Vettel, Ferrari e Christian Horner, Team Principal Red Bull Racing

Un botta e risposta, secco. Da una parte Maurizio Arrivabene, dall’altra Christian Horner, che hanno confermato opinioni molto differenti sul caso Mekies.

L’ormai ex dipendente FIA, impegnato fino a metà marzo presso la Federazione Internazionale a stretto contatto con Charlie Whiting, sarà operativo a Maranello a partire dal prossimo mese di settembre, come confermato dalla Ferrari.

Il caso, che segue quello identico di Marcin Budkowski che lasciò la FIA lo scorso mese di ottobre per passare alla Renault, ha scatenato le ire di Christian Horner, team principal Red Bull, che ha accusato la Ferrari di aver rotto un ‘gentleman agreement’ che sarebbe stato raggiunto in una riunione dello Strategy Group tenutasi lo scorso mese di febbraio.

Accuse fortemente respinte da Maurizio Arrivabene, che nella conferenza stampa tenutasi oggi a Melbourne (insieme a Toto Wolff e allo stesso Horner) ha chiarito la posizione della Ferrari.
“Per prima cosa sottolineo che non c’è nulla di sbagliato – ha chiarito Arrivabene – poiché il nostro operato è assolutamente in linea con la legge svizzera (la sede della FIA è a Ginevra, dove operava Laurent Makies). E siamo andati anche oltre, visto che ci sono sei mesi di ‘gardening’ che saranno rispettati".

"Detto questo, c’è un accordo di riservatezza in merito a quanto viene discusso all’interno dello Strategy Group, firmato da tutti i partecipanti, e non è permesso condividere in pubblico ciò che è stato discusso negli incontri. Ho sentito parlare di un presunto ‘gentleman agreement’, ma visto che ci sono in ballo le leggi sul diritto del lavoro, sarebbe illegale ogni forma di accordo”.

Piccata la risposta di Horner: "Per me questo caso è un grosso problema. Sono deluso perché abbiamo discusso della questione Budkowski ed eravamo presenti tutti i rappresentati dei team, più quelli FIA e FOM".

"C’è stata giustamente molta agitazione a causa di una figura chiave della FIA passata alla Renault, in molti quel trasferimento lo abbiamo trovato inaccettabile. Ovviamente non è un caso semplice, perché abbiamo a che fare con le leggi di diverse nazioni che regolamentano il diritto al lavoro, ma c'era un'intesa e una chiara dichiarazione da parte delle squadre di rispettare un ‘gardening’ di dodici mesi in caso di un membro di FIA o FOM che passa ad un team o viceversa".

"Ciò che è deludente è che quell'incontro sia avvenuto meno di sei settimane fa, e che mentre affrontavamo questo argomento evidentemente le trattative erano già a buon punto. Certo, ci si può nascondere dicendo che "non abbiamo infranto alcun regolamento", ma come gruppo avevamo concordato qualcosa che non è stato rispettato. Quindi mi chiedo quale sia il senso di partecipare a quegli incontri”.

Arrivabene ha scosso il capo: “Abbiamo dato mandato alla FIA, tramite il suo avvocato, di valutare una proposta che sarà discussa nel prossimo Strategy Group in programma il 17 aprile, abbiamo deciso questo”.

Dopo il chiarimento di Arrivabene, è arrivato il commento di Toto Wolff, che ha iniziato con una battuta servita a stemperare un po' la tensione:
“Gentleman agreement? Non ho visto alcun gentleman quando abbiamo discusso in quella stanza! Al di là di questo, secondo me la situazione di cui stiamo parlando è completamente diversa da quella relativa a Budkowski".

"Parliamo di due ingegneri brillanti, ma Marcin quando era in FIA è stato coinvolto in decisioni relative alle direttive tecniche, e poche settimane prima che lasciasse la Federazione era ancora operativo disponendo di molte informazioni. Makies è stato coinvolto in attività totalmente diverse, che non riguardavano dei dati sensibili come quelli a cui accedeva Marcin. Sapendo che passerà in Ferrari tra sette o otto mesi, per quanto mi riguarda non è un grosso problema”.

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