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Caso livrea Haas: la WADA indaga, ma il team può aver ragione

La WADA, agenzia mondiale antidoping, indaga sulla livrea 2021 della Haas che presenta la bandiera russa, dopo la sentenza emessa dal CAS lo scorso dicembre riguardo i divieti per gli atleti russi nel biennio 2021-2022. Il team, però, non teme di dover sostituirla. Ecco perché.

Haas VF-21

Haas F1 Team

Il Mondiale 2021 di Formula 1 deve ancora iniziare, eppure le polemiche sono già state innescate. Per di più, in questa occasione, l'oggetto di discussione non è una manovra, una soluzione tecnica o illazioni di qualche tipo, bensì la livrea che contrarristinguerà le Haas F1 VF-21 di Mick Schumacher e Nikita Mazepin.

La colorazione delle monoposto americane, divenuta di fatto espressione del tricolore russo per via del nuovo sponsor portato da Nikita Mazepin, la Uralkali, è oggetto di studi da parte della WADA, l'agenzia mondiale dell'antidoping. Lo scorso dicembre il CAS, la Corte di Arbitrato per lo Sport, ha annunciato che agli atleti russi sarebbe stato vietato competere agli eventi mondiali per 2 anni (2021-2022).

Il motivo? Il doping e gli insabbiamenti agevolati dallo stato russo alle Olimpiadi invernali del 2014. In quel caso, le indagini svolte dalla WADA, avevano portato a una sentenza di esclusione per 4 anni dalle competizioni mondiali degli atleti russi.

La Federazione Automobilistica Russa, però, ha confermato il mese scorso che ciò si sarebbe dovuto estendere anche ai campionati del mondo FIA. Dunque Mazepin in questa stagione non potrà correre sotto la bandiera russa. Il pilota rookie, inoltre, non potrà usare emblemi, bandiere e simboli nazionali, così come le parole "Russia" e "russo" sui propri capi d'abbigliamento sportivi.

Il team Haas ha annunciato che la nuova livrea non è stata studiata per aggirare la sentenza del CAS, eppure la WADA ha annunciato di essere al lavoro per esaminare la questione. "La WADA è a conoscenza della questione e sta esaminando il tutto assieme alle autorità competenti", ha fatto sapere un portavoce della WADA a Motorsport.com.

Il nodo della questione è legato al fatto che, secondo la sentenza del CAS, gli atleti russi "non devono esporre pubblicamente alcun emblema nazionale, né alcun simbolo nazionale. Questo vale sia per le attrezzature o altri oggetti personali, comprese le tute".

A spiegare la situazione è stato Gunther Steiner, team principal del team Haas F1: "Ovviamente non possiamo usare la bandiera russa come bandiera russa, ma possiamo usare i colori sulla monoposto. Alla fine è l'atleta che non può esporre la banidera russa, non il team. La squadra, la nostra, è americana".

A ben vedere le parole di Steiner non fanno una piega. Di fatto i colori della bandiera russa sulle VF-21 saranno apposti solo per la presenza dello sponsor Uralkali, non per segnalare la sola presenza di Mazepin al proprio interno. E' chiaro che Mazepin e Uralkali siano connessi, lo sponsor è arrivato proprio grazie al pilota russo, ma i colori sono, di fatto, portati dallo sponsor, tanto da apprire su tutte e due le monoposto che correranno nel 2021.

Ecco perché Haas dovrebbe poter utilizzare la nuova livrea. Questa non va a intaccare alcuna decisione del CAS, che prevede divieti ai piloti russi, non ai team che, nel caso della Haas, per di più è americano...

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