F1 | Brown: "McLaren gestirà le tensioni tra Norris e Piastri"
Zak Brown pensa di poter gestire eventuali tensioni tra Norris e Piastri quando l'australiano avrà più esperienza e lotterà con frequenza anche contro il compagno di squadra.
Nonostante uno scontro una tantum nel Gran Premio d'Italia, Norris e Piastri hanno goduto di un rapporto armonioso nel 2023, con Norris 'capitano' della squadra al suo quinto anno con la squadra di Woking mentre Piastri ha svolto il primo anno, quello di debuttante.
Il punteggio ha riflesso i loro diversi livelli di esperienza, con Norris che ha segnato più del doppio dei punti dell'australiano e sette podi contro due. Piastri ha ottenuto una vittoria nello sprint del Qatar, qualcosa che Norris non è ancora riuscito a fare.
Ma l'impressionante stagione da rookie di Piastri ha sottolineato le sue credenziali come stella del futuro e dopo che Norris ha ammesso che il giovane lo stava tenendo sulle spine alla McLaren, la McLaren si aspetta che Piastri diventi solo più forte nei prossimi anni.
Con Norris e Piastri spesso a stretto contatto in termini di velocità, Brown ha dichiarato che la squadra è pronta a far sì che i due si occupino "dei propri interessi", ma ha affermato che lui e il team principal Stella "affronteranno" eventuali tensioni.
"Non è una preoccupazione, c'è la consapevolezza che ogni volta che si hanno due piloti uno dovrà battere l'altro in qualche fine settimana", ha detto Brown.
"Sono molto competitivi in questo momento, si percepisce una vera e propria energia intorno a loro mentre guidano per la squadra. Sappiamo che ci sarà un giorno, probabilmente più presto che tardi, in cui si occuperanno dei loro interessi.
"Ritengo che i punti di forza miei e di Andrea siano la gestione dei piloti, quindi penso che possiamo anticipare e gestire la situazione per assicurarci che rimanga una sana competitività".
Brown ha detto che la squadra ha avuto una "sana conversazione" quando Norris e Piastri si sono scontrati alla prima chicane di Monza, piuttosto che lasciare che ogni potenziale problema si protraesse.
"L'esperienza in Formula 1 ci ha insegnato che gli incidenti ferroviari si possono prevedere", ha spiegato.
"Non si sa esattamente cosa facciano i capi delle squadre, ma ci si siede lì e si pensa: 'Io mi occuperei di questo adesso' e mi colpisce dall'esterno vedere che a volte le cose si aggravano e non sembra che la squadra sia intervenuta abbastanza presto".
"Dopo Monza, che è stata la prima e unica volta in cui si sono toccati, abbiamo avuto una conversazione molto sana - non c'è stata sudorazione - e non abbiamo aspettato che accadesse una seconda o una terza volta".
"Penso che aver guidato una volta, non veloce come questi due ragazzi, aiuti a capire la psicologia del pilota e quando e dove e come avvicinarsi, perché ho visto che ci si può avvicinare ai piloti nel momento sbagliato e si peggiora la situazione".
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