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Carey: "La competitività sta nello spendere meglio e non di più"

Il CEO di Liberty Media, Chase Carey, è convinto che le proposte fatte allo Strategy Group di martedì a Ginevra possano migliorare lo spettacolo della Formula 1. L'obiettivo è soddisfare i team esistenti e favorire l'ingresso di quelli nuovi.

Chase Carey, Chief Executive Officer and Executive Chairman of the Formula One Group

Chase Carey, Chief Executive Officer and Executive Chairman of the Formula One Group

Sutton Motorsport Images

Sean Bratches, Managing Director of Commercial Operations, Formula One Group, Chase Carey, Chairman, Formula One
Chase Carey, Chief Executive Officer and Executive Chairman of the Formula One Group and Guenther St
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L’amministratore delegato di Liberty Media, Chase Carey, ha rotto il silenzio seguito allo Strategy Group tenutosi martedì della scorsa settimana a Ginevra, alla presenza dei rappresentanti di Formula 1, FIA e squadre.

Le uniche indiscrezioni trapelate nel paddock di San Paolo hanno descritto un tavolo delle trattative con posizioni ancora molto distanti, ma Carey ha smentito descrivendo un quadro differente:

“Non voglio rilasciare informazioni che per ora sono riservate, ma confermo che abbiamo iniziato il confronto tra le parti. Ovviamente dobbiamo ancora entrare nello specifico di diversi argomenti, e sarà nostro compito trovare i giusti compromessi tra le differenti opinioni al fine di accontentare tutte le parti in causa”.

“Credo che abbiamo un ampio sostegno – ha proseguito Carey - sulla direzione delle varie iniziative che stiamo esaminando, ora dovremo valutare e entrare nel dettaglio al fine di migliorare le condizioni di tutte le parti coinvolte”.

Carey ha inoltre confermato che i cambiamenti pianificati mirano a rendere la Formula 1 più attraente, nonché più abbordabile per eventuali nuovi team che vogliano entrare nel Circus, strutture che oggi sono bloccate dagli ingenti investimenti richiesti.

“Il modello di business che proponiamo – ha chiarito Carey - mira ad essere vantaggioso per le squadre già presenti in Formula 1, nonché in grado di attirare nuovi team che oggi vedono come un deterrente i budget necessari per essere in questo campionato".

"Se poi valutiamo quanto accade in pista, vediamo che ci sono sei monoposto che competono ai massimi livelli ed il resto delle vetture che lottano per altre posizioni, e questo a causa dei differenti budget a disposizione e dei gap che separano le varie motorizzazioni".

"Se riusciremo a fissare un limite di spesa i team competeranno nella capacità di saper spendere al meglio le risorse, non sul fronte di chi può sborsare di più, come accade oggi. Penso che sarà un modello migliore per gli spettatori, per i team già presenti in Formula 1 ad anche per chi vorrà entrare, quindi un business più utile a tutti”.

 

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