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CapEx: come la F1 vuole ridurre il gap tecnologico tra i team

Durante il 2023 si è parlato a lungo di CapEx, ovvero quella parte di budget a disposizione di ogni squadra escluso dal Cost Cap da investire per migliorare le proprie strutture. Tuttavia, al momento esiste un gap tecnologico tra i vari team: per questo è stato deciso di concedere un tetto di spesa più alto alle scuderie di fondo classifica per provare ad avvicinarsi alle squadre di vertice. Scopriamo come funziona il CapEx e cosa è cambiato in vista dei prossimi anni.

Sergio Perez, Red Bull Racing RB19, leads Yuki Tsunoda, AlphaTauri AT04, Daniel Ricciardo, AlphaTauri AT04, Lando Norris, McLaren MCL60, Zhou Guanyu, Alfa Romeo C43, Lance Stroll, Aston Martin AMR23, Valtteri Bottas, Alfa Romeo C43, and others out of the pit lane

Nel corso della stagione da poco conclusa, i team hanno discusso ampiamente del tema CapEx, ovvero quella parte di budget a disposizione di ogni squadra escluso dal Cost Cap con il fine di compiere degli investimenti per migliorare le proprie strutture. Infatti, il regolamento prevede differenti sezioni in merito alle spese effettuare nel corso dell'anno, con una distinzione tra OpEx, ovvero ciò che viene generalmente definito budget cap, e CapEx.

In base alle regole finanziarie della F1, inizialmente era stato deciso di dare le medesime opportunità ad ogni scuderia, senza differenziare il budget a disposizione come avviene, ad esempio, per il numero di ore in galleria del vento. Infatti, con il fine di provare a riequilibrare la griglia e garantire maggiori opportunità per le squadre di fondo classifica, a partire dal 2021 è in piedi un sistema che regola lo sviluppo aerodinamico che si aggiorna ogni semestre, sia per quanto riguarda il tempo passato in galleria del vento che le simulazioni al CFD. Il team campione del mondo è quello che gode di meno tempo a disposizione, con il monte ore che sale progressivamente di squadra in squadra fino all'ultima del campionato.

Tuttavia, se è vero che teoricamente ogni anno si riparte da zero con una nuova vettura, in realtà alla base esiste già un gap su più fronti, sia a livello di personale che tecnologico. Questo anche perché, prima dell'introduzione del budget cap, i team di vertice hanno effettuato importanti investimenti aggiornando i propri sistemi, come il simulatore oppure i macchinari in modo da disporre delle ultime tecnologie. 

Meccanici in griglia con Oscar Piastri, McLaren MCL60, Lance Stroll, Aston Martin AMR23

Photo by: Jake Grant / Motorsport Images

Meccanici in griglia con Oscar Piastri, McLaren MCL60, Lance Stroll, Aston Martin AMR23

Le richieste da parte dei team

Un tema di cui FIA e Formula 1 sono consapevoli, motivo per il quale era stato scelto di inserire nel regolamento finanziario una sezione dedicata agli investimenti per nuove strutture che non sarebbero rientrate nel Cost Cap, ovvero il CapEx (Capital Expenditure). Inizialmente si era scelto di garantire una cifra di 45 milioni esclusa dal Cost Cap, ma secondo alcune squadre questo ammontare non sarebbe stato affatto sufficiente per ridurre il solco che si era formato tra i team di vertice e di quelli in fondo alla classifica.

Chi si è esposto in più occasioni su questo tema è stato James Vowles che, da quando è arrivato alla Williams a inizio 2023, ha analizzato a fondo le strutture a disposizione degli ingegneri per capire in quali settori investire. Ad esempio, l'ex uomo Mercedes era rimasto sorpreso di come il team di Grove non potesse contare su un ERP, ovvero un sistema che aiuta a tenere traccia dei progressi della progettazione e l'uso dei vari pezzi.

Tra i vari utilizzi, ciò aiuta a comprendere con maggior semplicità quali elementi hanno già percorso meno chilometri rispetto ad altri pezzi che hanno una maggior vita alle spalle. Tuttavia, questa è solo una delle aree in cui la scuderia britannica è indietro alla concorrenza, motivo per il quale occorrerebbero importanti investimenti per chiudere il solco formato con la concorrenza, ora possibili con l'arrivo di Dorilton Capital.

James Vowles, Team Principal, Williams Racing, Andrea Stella, Team Principal, McLaren, Frederic Vasseur, Team Principal e Direttore Generale, Scuderia Ferrari, Peter Bayer, CEO, AlphaTauri

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

James Vowles, Team Principal, Williams Racing, Andrea Stella, Team Principal, McLaren, Frederic Vasseur, Team Principal e Direttore Generale, Scuderia Ferrari, Peter Bayer, CEO, AlphaTauri

Per questo Vowles ha cercato in tutti i modi di spingere il tema in modo da dare al team un margine più ampio per aggiornare le strutture presso la base di Grove, ormai obsolete o con tanti anni alle spalle. Dall'altra parte, però, i rivali hanno accolto la richiesta con un certo scetticismo, perché ciò rappresenterebbe un vantaggio competitivo, motivo per il quale hanno cercato di assicurarsi a loro volta quote più elevate per il proprio tornaconto. Anche altri team, infatti, sono in via di espansione, come Sauber, Aston Martin o Alpine, con quest'ultima che recentemente ha acquistato un nuovo simulatore che entrerà in funzione nei prossimi anni. 

Nella riunione di metà anno della F1 Commission Vowles aveva riaperto le discussioni, ma senza trovare l'appoggio unanime delle altre squadre. Ad esempio, Zak Brown, CEO della McLaren, aveva spiegato di essere comprensivo nei confronti della situazione della Williams, ma che avrebbe dovuto essere analizzata con le dovute cautele, perché il rischio era quello di aprire il vaso di Pandora. Sulla base della richiesta della Williams anche altre scuderie avevano iniziato a spingere per delle agevolazioni, motivo per il quale si erano toccate cifre di 90 milioni, ben oltre i 45 fissati inizialmente. 

Nel corso del resto della stagione si è cercato di trovare una soluzione che potesse accontentare tutti, aspetto tutt'altro che semplice date le richieste economiche avanzate dalle varie parti. Negli ultimi mesi sono state discusse diverse opzioni, perché il problema principale era che concedere lo stesso limite extra a tutti i team non avrebbe colmato totalmente il divario sul piano delle strutture, dato che anche le squadre di vertice avrebbero potuto aggiornare aree in cui sentivano di essere carenti.

Alpine ha acquistato un nuovo simulatore per ammodernare le proprie strutture, dato che quello precedente era stato commissionato circa 20 anni fa

Photo by: Alpine

Alpine ha acquistato un nuovo simulatore per ammodernare le proprie strutture, dato che quello precedente era stato commissionato circa 20 anni fa

Come funzionerà il CapEx aggiornato

All'interno del regolamento finanziario, la cifra massima di CapEx indicata per ogni anno è in realtà un totale per la stagione di riferimento e per le tre stagioni precedenti sommate. In realtà, la questione è leggermente più complicata, perché la cifra non è fissa ed è variata nel corso del tempo. Se si prende come riferimento temporale una bozza del regolamento di inizio dello scorso anno, si può notare come per il periodo fino al 31 dicembre 2023 e 2024, la cifra massima era di 45 milioni complessivi. Al contrario, a partire dal 2025 quell'ammontare sarebbe calato a 36 milioni, indice che i team avrebbero dovuto fare i conti con una soglia di spesa inferiore. 

Tuttavia, dopo le ultime riunioni della F1 Commission del 2023, il sistema di funzionamento del Capital Expenditure ha subito diverse modifiche. La FIA e i team si sono infine accordati su una tabella di spesa che di fatto divide la griglia in tre classi, con i risultati di campionati 2020, 2021 e 2022 utilizzati per determinare l'ordine. Questo sistema in qualche modo riprende quello sulle restrizioni in termini di utilizzo della galleria del vento, con la differenza che vi sono tre differenti classi in cui sono racchiuse più squadre invece di una scala progressiva per tutte le 10 scuderie.

Come stabilito precedentemente, la cifra iniziale del CapEx per la stagione 2024 era di 45 milioni di dollari per ogni squadra, il che rappresentava la spesa massima per gli anni 2021, 2022, 2023 e 2024 messi assieme. Tuttavia, questa cifra è stata rivista in base alla tabella che divide i team in tre differenti fasce.

Come varia il CapEx nel 2024: ci saranno tre fasce e i team di fondo classifica potranno spendere di più

Photo by: Gianluca D'Alessandro

Come varia il CapEx nel 2024: ci saranno tre fasce e i team di fondo classifica potranno spendere di più

Per i team della prima fascia, ovvero Red Bull, Mercedes e Ferrari, questa cifra è ora salita a 51 milioni di dollari, dando loro 6 milioni in più da investire rispetto a quanto inizialmente previsto. Per i team del gruppo centrale, ovvero McLaren, Alpine e Aston Martin, la spesa totale è aumentata di 13 milioni di dollari, passando a 58 milioni di dollari complessivi.

Invece, alle quattro squadre dell'ultima fascia, ovvero AlphaTauri, Sauber, Haas e Williams, sono stati concessi 20 milioni di dollari in più rispetto a quanto inizialmente previsto, raggiungendo così i 65 milioni di dollari per il reporting period che scade il 31 dicembre 2024. Ciò vuol dire che questi ultimi team potranno investire in maniera più significativa nel corso di questa stagione in nuove strumentazioni. Inoltre, questo aumento rappresenta un guadagno netto di 14 milioni di dollari in termini di spesa rispetto alle tre squadre di vertice, creando una reale opportunità per loro di ridurre il divario in termini di infrastrutture e prestazioni.

La situazione cambierà nuovamente con il 2025. Per i quattro reporting period del 2025, 2026, 2027 e 2028, l'ammontare complessivo sarà ulteriormente revisionato al ribasso. Gli aumenti concessi rimarranno infatti i medesimi per le tre classi, ma cambierà il punto di partenza: invece dei 45 milioni fissati per il 2024, si partirà dai 36 milioni che erano stati inizialmente previsti per il 2025. I team di vertice avranno a disposizione 42 milioni, sei in più di quanto previsto, quelli di centro gruppo 49 milioni mentre le quattro squadre dell'ultima fascia potranno contare su un totale di 56 milioni.

Come varia il CapEx dal 2025 al 2028

Photo by: Gianluca D'Alessandro

Come varia il CapEx dal 2025 al 2028

Concluso questo periodo di spese extra, a partire dal reporting period che scade il 31 dicembre 2029 tutte le scuderie tornano sullo stesso piano, con un totale di 36 milioni di dollari per quell'anno e i tre precedenti sommati. Quindi, a meno che non si intervenga nuovamente in futuro, i team potranno contare sulla medesima quantità di denaro da spendere al di fuori del Cost Cap.

Team favorevoli e contrari

Come in ogni gioco, c'è chi sente di aver conquistato una vittoria e chi non ne esce soddisfatto. Per quanto quei 20 milioni extra non rappresentano la cifra a cui aspirava, la Williams indubbiamente può guardare al futuro con maggior fiducia, data la possibilità di spendere qualcosa in più non sono rispetto ai top team, ma anche nei confronti delle squadre di centro classifica. 

"Rappresenta una buona notizia, dal mio punto di vista, in ogni caso. Il buon lavoro svolto con tutte le squadre ci ha permesso di sbloccare un'esenzione a nostro favore di circa 20 milioni di dollari. Adesso abbiamo CapEx da spendere, forse non i 100 milioni di dollari che cercavo, ma è un buon passo nella giusta direzione. Le squadre in testa non otterranno tanto quanto quelle in fondo al gruppo. Tutti ne beneficiamo di più, il che è in linea in una certa misura con le strutture", ha raccontato il Team Principal della Williams James Vowles accogliendo positivamente l'accordo.

Recentemente McLaren ha inaugurato una nuova galleria del vento al McLaren Technology Centre, ma vi sono anche altri progetti su cui investire

Photo by: McLaren

Recentemente McLaren ha inaugurato una nuova galleria del vento al McLaren Technology Centre, ma vi sono anche altri progetti su cui investire

Anche il responsabile della McLaren, Andrea Stella, ha appoggiato l'ulteriore spesa, che aiuterà la squadra a migliorare la fabbrica. È importante tenere a mente, infatti, che la squadra di Woking negli ultimi anni ha investito in maniera importante dietro le quinte per riorganizzare e riammodernare le proprie strutture. Oltre a una nuova galleria del vento e un nuovo simulatore, entrati recentemente in funzione negli ultimi mesi dell'anno dopo il necessario periodo di calibrazione, il team ha riadattato la sua vecchia fabbrica dove sorgerà il nuovo reparto compositi accanto al magazzino in cui vengono gestiti i kit di ricambio e le parti del garage da spedire in giro per il mondo. 

"Prima di tutto vorrei sottolineare che si è trattato di un processo positivo in cui i team e le istituzioni che hanno condotto il processo sono riusciti a trovare un accordo. Per noi questa è una notizia positiva, useremo i fondi extra. E quindi penso che sia una buona cosa per noi", ha commentato Stella.

Tuttavia, non tutte le squadre anno accolto positivamente questa modifica regolamentare, soprattutto perché rappresenta un cambio rispetto a quelli che erano i piani iniziali. Ad esempio, Frederic Vasseur ha espresso più volte il suo scetticismo a riguardo, sia prima che dopo la concessione dell'extra budget. Da una parte vi è il fatto che, sin dalla sua introduzione, in realtà il Cost Cap ha già visto diverse modifiche, sia per adattarsi all'inflazione che ad altri costi crescenti, ma il timore è che, apportando continui cambiamenti, si possa arrivare a una situazione difficile da controllare. 

Peter Bayer, amministratore delegato della Scuderia AlphaTauri

Photo by: Red Bull Content Pool

Peter Bayer, amministratore delegato della Scuderia AlphaTauri

"Non sono molto convinto. Innanzitutto, se chiedete ai vostri ingegneri se vogliono ottenere di più, vi diranno sempre: sì, vogliamo ottenere di più. È un processo senza fine. E penso che abbiamo aperto la porta un paio di volte per cambiare i regolamenti sul tetto dei costi, e questo è molto pericoloso", aveva raccontato Vasseur.

Interessante è anche il ragionamento di Peter Bayer, il quale è giunto in AlphaTauri in qualità di CEO nel 2023 dopo aver lavorato a lungo alla FIA, partecipando anche alla stesura del regolamento. Bayer ha sottolineato come questo cambio in termini regolamentari sia stato piuttosto repentino e non tutte le squadre potranno sfruttare totalmente l'extra budget garantito dalla nuova normativa, dovendo anche revisionare i piani precedentemente stabiliti.

"Avendo partecipato allo sviluppo del budget cap, l'idea era di fare in modo che tutti i team rientrassero in un certo numero o avessero la possibilità di raggiungerlo. Ora, per quanto riguarda l'OpEx [ovvero il Cost Cap] abbiamo un'indicizzazione dell'inflazione, per quanto riguarda il CapEx [Capital Expenditure] abbiamo un altro aumento e, sebbene in linea di principio sia bello, al momento non abbiamo i soldi, quindi devo cercare di trovare il denaro con delle sponsorizzazioni. È impegnativo, perché stai facendo un piano e stai decidendo il tuo investimento e poi improvvisamente, nel giro di sei mesi, le normative cambiano e devi tornare dai tuoi azionisti", ha aggiunto il CEO AlphaTauri, che dalla prossima stagione assumerà una nuova denominazione affincata proprio da nuovi sponsor.

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