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Camilleri: "Nessuna decisione presa su Raikkonen. Il nostro CR7 è Vettel"

Il nuovo amministratore delegato Ferrari ha fatto il suo debutto ufficiale incontrando i giornalisti a Monza: "Il team sa quello che fa e non credo che si debbano fare grandi cambiamenti". Raikkonen? "Sarà una decisione di squadra che alla fine prenderà Maurizio"

Louis Camilleri, Presidente di Philip Morris

Louis Camilleri, Presidente di Philip Morris

Sutton Motorsport Images

Louis Camilleri, Ferrari CEO
Sergio Marchionne, CEO FIAT e Louis Camilleri, Presidente di Philip Morris
Maurizio Arrivabene, Team Principal Ferrari e Louis Camilleri, Presidente di Philip Morris
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Mattia Binotto, Ferrari Chief Technical Officer
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Ferrari SF71H: volante
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel, Ferrari
Sebastian Vettel, Ferrari SF71H
Sebastian Vettel pushed through pitlane

Il battesimo pubblico non poteva arrivare in una cornice di maggior tradizione. Louis Camilleri, nuovo amministratore delegato della Ferrari, ha tenuto oggi a Monza la sua prima conferenza stampa come numero uno del Cavallino, rispondendo alle domande dei giornalisti poco dopo il termine della seconda sessione di prove libere. Chi si aspettava annunci a sorpresa (ovviamente ad iniziare dalla formazione piloti 2019) è rimasto deluso, ma non era nell’aria la conferma di decisioni strategiche.

È stata una ‘prima’ classica, in cui Camilleri si è presentato rispondendo alle domande dei giornalisti presenti mettendo subito in chiaro che il suo arrivo a Maranello è troppo ‘fresco’ per prendere decisioni di peso, anche perché non è poi detto che servano, almeno per ora.
“La squadra sa quello che fa – ha esordito Camilleri – è una grande squadra, e non credo che si debbano fare grandi cambiamenti. Ho le stesse ambizioni che tutti hanno nel team: vincere e continuare a vincere”.

Sergio Marchionne aveva approcciato a muso duro la Formula 1 in merito alle regole future, minacciando di essere pronto a lasciare se fossero state prese decisioni non gradite. Lei proseguirà su questa linea?
“Credo che si riferisca al Patto della Concordia. Ci sono dei concetti di base da cui non possiamo prescindere, deve essere rispettato il Dna della Formula 1. Deve restare il punto più alto sul fronte tecnologico, ma dobbiamo lavorare per garantire delle corse appassionanti per il pubblico. Ci sono tre fronti su cui dovremo lavorare: regolamento tecnico, aspetti finanziari e gestione del campionato, e ad un certo punto, i tre aspetti devono trovare un punto d’unione. Sono fiducioso: è nell'interesse di tutti trovare un accordo che sia buono per tutti. Oltre a questo, sinceramente non sono disposto a dire molto altro, non voglio negoziare mai attraverso i media”.

L’argomento di maggiore attualità negli ultimi giorni è il futuro di Kimi Raikkonen in Ferrari. Avete valutato un prolungamento del contratto per il 2019?
“Non abbiamo ancora preso una decisione. Quando la prenderemo sarete i… secondi a saperlo. Abbiamo due campioni del mondo, vedremo”.

Andrete avanti anche con il progetto Sauber Alfa Romeo?
“Sono l’amministratore delegato della Ferrari, non dell’Alfa Romeo. Sono due aziende diverse”.

Come è stato il suo primo approccio con il supporto dei tifosi ferraristi?
“Non sono proprio un nuovo arrivato alla Ferrari, la mia precedente occupazione era presso un’azienda che ha sponsorizzato la Ferrari negli ultimi 45 anni e conosco l’importanza della Scuderia in Italia, dove ci sono i migliori tifosi nel mondo. Ma la grande forza della Ferrari è anche il supporto di cui gode in tutto Mondo. Il mio è un ruolo di grande responsabilità, ma i risultati si ottengono con il lavoro di squadra, non grazie ad un singolo individuo”.

Ultimamente si è parlato molto dell’accordo Cristiano Ronaldo-Juventus. Secondo lei c’è oggi un Ronaldo in Formula 1?
“Si, e lo abbiamo già: il suo nome è Seb".

Avete avuto dei contatti con Alonso?
“Non da quando ci sono io, e non credo ci siano stati nei mesi precedenti”.

McLaren e Renault si lamentano del rapporto tra la Ferrari e le sue squadre clienti come Haas e Sauber…
“Abbiamo bisogno di trovare una soluzione nell’interesse di tutti. Capisco, ma serve definire un nuovo regolamento che definisca la Formula 1 dei prossimi 10 o 15 anni”.

Leggi anche:

Conosce bene Raikkonen?
“Si, molto bene. È un caro amico e da molto tempo. La decisione sul suo futuro è in corso, è una sarà una decisione di squadra che alla fine prenderà Maurizio, il nostro team principal, ma ne parleremo insieme”.

Vive a Maranello? Ha già discusso di problemi importanti come ibrido elettrico come nei piani di Marchionne?
“Ora vivo a Maranello e sono lì tutti i giorni, e come può immaginare alcuni aspetti del piano strategico sono rimasti bloccati. Avremo un investor-day il prossimo 18 settembre, e illustreremo i nostri piani strategici per il futuro”.

Che rapporto aveva con Marchionne?
"Ho conosciuto Sergio 12 anni fa, era un grande amico e mi ha chiesto di entrare nel consiglio di amministrazione di Ferrari quando è diventata una società per azioni. Sergio ed io abbiamo due stili differenti, ma le stesse ambizioni, ed un grande rispetto reciproco. Abbiamo discusso di scelte Ferrari e Philip Morris tante, tante volte. Mi manca, ed era un personaggio straordinario, con grandi capacità e un’energia senza limiti e… molto ambizioso, come me”.

Marchionne lo scorso anno disse di voler togliere il sorriso dal volto dei rivali…
“Preferisco vedere il sorriso sul volto dei nostri tifosi”.

Da amministratore delegato del Cavallino dovrà gestire molti aspetti dell’azienda Ferrari, la Scuderia, la produzione di serie, il rendimento in borsa...
“Quando diventi amministratore delegato non sai prima come e dove occuperai il tuo tempo. Devi occuparti di tutto, ed è ciò che intendo fare. Abbiamo un’ottima squadra di management, un grande team principal e una squadra molto pronta. È uno dei punti di forza della Ferrari, a tutti i livelli. La Ferrari è un gioiello, e il mio compito è assicurarmi che continui a brillare su tutti i fronti”.

Ha già preso decisioni importanti?
“Al momento ancora no...”.

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