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Calendario F1: niente deadline, ma speranze per le porte aperte

Dopo aver definito i primi 8 GP del calendario F1, Chase Carey non ha fretta per completarlo, sperando anche in una parziale riapertura degli autodromi.

Sergio Perez, Racing Point RP20

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

La Formula 1 continua a sperare di realizzare un calendario che comprenda tra le 15 e le 18 gare, ma nella giornata di ieri ne ha potuto confermare solamente otto, tutte in Europa.

In attesa di avere certezze più a lungo termine, Liberty Media e FIA hanno pianificato ciò che succederà dalla ripartenza del 5 luglio al Red Bull Ring fino al Gran Premio d'Italia, previsto a Monza nel fine settimana del 6 settembre.

Per il momento quindi è stato deciso di adottare un approccio prudente, con il CEO Chase Carey che ha spiegato che non c'è fretta per definire la parte rimanente del calendario e che non è stata fissata neppure una deadline entro quando dovrà essere ufficializzata.

"Non abbiamo intenzione di dare una scadenza in questo momento" ha detto Carey al sito ufficiale della Formula 1. "Con la fluidità della situazione, una deadline creerebbe pressioni che potrebbero non essere giuste e realistiche per la situazione, quindi stiamo ragionando per obiettivi".

"Il nostro obiettivo sarebbe quello di completare il resto del calendario prima della fine di giugno, in maniera tale da avere anche un po' di margine di gestione sulla cosa".

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"Abbiamo le idee chiare su cosa vorremmo fare, ma abbiamo altre opzioni se alcuni progetti non andranno a buon fine. Ci aspettiamo che alcune gare del calendario probabilmente non si verificheranno, ma abbiamo delle opzioni per rimpiazzarle" ha concluso.

E in questo senso le gare a rischio potrebbero essere quelle sui tracciati cittadini, sui quali sarebbe praticamente impossibile evitare assembramenti. Si parla quindi di Singapore, Baku, Hanoi e Sochi (realizzato sulle strade del Villaggio Olimpico).

Per queste gare il futuro, dunque, sembra vincolato soprattutto ad una possibile riapertura al pubblico, che Carey spera sia realizzabile a partire dall'autunno.

"I tifosi sono incredibilmente importanti" ha detto Carey. "Per molti versi potremmo dire che stiamo lottando per loro, perché vorremmo averli ai nostri eventi".

"Ma credo che riconosciamo che ci sono dei requisiti di sicurezza, perché ci sono ancora dei rischi, quindi per farlo servono dei passi avanti da questo punto di vista".

"Il target sarebbe quello di ricominciare ad avere i tifosi presenti alle gare dall'autunno. Chiaramente non possiamo pensare di riempire le tribune come prima, ma potremmo pensare ad eventi a capienza limitata" ha concluso.

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