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Button: "Hamilton è un tipo un po' misterioso"

In libreria è uscita l'autobiografia di Jenson che racconta alcuni retroscena della stagione che lo vide al fianco del suo connazionale e di alcuni momenti difficili vissuti assieme.

Jenson Button, McLaren, with Lewis Hamilton, McLaren

Jenson Button, McLaren, with Lewis Hamilton, McLaren

Steven Tee / Motorsport Images

Jenson Button ha definito Lewis Hamilton "un tipo un po' misterioso" parlando di quando erano compagni di squadra alla McLaren nella sua autobiografia.

In un esclusivo estratto del libro "Life to the Limit" (Vita al limite) che appare sul Daily Telegraph, Button rivela che ci sono stati diversi momenti in cui ha avuto difficoltà a capire il suo connazionale.

Il primo è stato nel Gran Premio di Turchia del 2010, quando i due vennero quasi a contatto per non aver rispettato gli ordini di scuderia.

"A metà della prima stagione ero davanti a Lewis in classifica - scrive il britannico - Poteva essere battuto dal compagno? Probabilmente no, ma lui è un pilota e sono sicuro che ha apprezzato la sfida come lo feci io. E' per questo che facciamo questo lavoro".

"Personalmente con me fu carino, ma forse era un po' infastidito dalla situazione. Onestamente penso che non fosse contento e le cose peggiorarono un po' in Turchia quando rischiammo lo scontro".

In quella gara Hamilton era leader e si arrabbiò moltissimo quando Button lo superò nel momento in cui pensava che le posizioni dovessero restare quelle. E invece di parlarne con la squadra, Lewis andò direttamente al confronto con Jenson.

"Sul podio ci fu il classico momento di "gelo" come lo definirebbe la stampa, con una festa "muta". Il fatto è che venne da me dicendo: mi hai superato senza rispettare gli ordini di scuderia?"

"Aveva vinto. Gesù. "No", gli dissi, "non ti ho mai detto che non lo avrei fatto".

"Questo gli fece pensare che il team era dalla mia parte anziché dalla sua, anche se non ha mai spiegato perché avrebbe poi dovuto esserlo dato che eravamo in corsa per una doppietta e, a parte per il punto di vista dei nostri ingegneri, nessuno avrebbe voluto mandare a monte un risultato del genere".

"Era un po' scocciato, forse oltre il dovuto e la prova era che dietro i sorrisi non c'era buonumore".

Button scrive anche che rimase colpito particolarmente quando nel 2012 Hamilton postò un tweet che mostrava le telemetrie del Gran Premio del Belgio e di quanto aveva perso in qualifica a causa di una diversa conformazione dell'ala posteriore.

"Non so sinceramente quale poteva essere il suo pensiero, certamente il suo dispiacere era rivolto alla squadra, non a me, ma di fatto danneggiò anche il sottoscritto perché non si pubblicano le telemetrie. Non si fa".

"La schermata mostra cose sulle quali lavori duramente e che debbono restare segrete ai rivali. Non mi è andata giù sta cosa".

"La versione ufficiale è che io rimasi "deluso", quella ufficiosa è che io dissi "ma che c***o!". Ma allo stesso tempo sapevo che non c'era nulla di personale contro di me, fu più una mossa stupida per lamentarsi con McLaren".

"Successivamente arrivò l'annuncio che Lewis sarebbe diventato compagno di squadra di Nico Rosberg alla Mercedes. Per me fu un peccato perché mi stavo divertendo nel nostro duello, anche se al di fuori della pista restava un tipo un po' misterioso".

* "Life to the Limit" di Jenson Button è stato pubblicato giovedì ed è disponibile nelle migliori librerie.

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