Button contro la Red Bull: "Kvyat sostituito? Hanno la memoria corta"
Jenson Button ha preso le difese di Daniil Kvyat dopo la sua sostituzione in Red Bull con Max Verstappen, che avrà effetto immediato. Il britannico afferma: "Una brutta gara genera questo? E il podio della gara prima?.
Foto di: McLaren
La notizia del giorno è senza dubbio l'immediato scambio di piloti tra Red Bull e Toro Rosso, con Max Verstappen approdato a Milton Keynes al posto di Daniil Kvyat, tornato a Faenza dopo poco più di una stagione con il team "bibitaro".
Le reazioni degli addetti ai lavori del Circus iridato si sono fatte attendere, tranne... Jenson Button. Il campione del mondo 2009 con la Brawn GP non le ha mandate a dire, criticando apertamente la scelta fatta dalla Red Bull di "restituire" Kvyat per promuovere immediatamente il giovanissimo olandese, pupillo di Helmut Marko, ma non solo.
Nel proprio profilo Twitter, Button ha postato la notizia dell'avvicendamento tra Verstappen e Kvyat, commentandola in questa maniera: "Davvero? Una brutta gara e Kvyat è stato sollevato dal suo ruolo, ma il podio che aveva fatto nella gara precedente?", poi, ecco l'inequivocabile hashtag: #Shortmemories. Ovvero, "memoria corta".
Button ha così preso le difese del collega che, appena poche settimane fa, aveva regalato alla Red Bull il primo podio stagionale, e, almeno al momento, rimane l'unico. La partenza sopra le righe di Sochi ha fatto crollare quanto di buono costruito dal russo nella seconda parte della stagione 2015 e nei primi GP di quest'anno e Button non ha voluto nascondere il proprio stato d'animo, la propria sorpresa e - probabilmente - l'indignazione per la mossa fatta dai vertici di Milton Keynes.
Red Bull è sempre stata una realtà piuttosto estrema nelle scelte in F.1, e questa è solo una delle tante compiute negli ultimi anni, ma ha destato scalpore aver preferito rinunciare a un ragazzo giovane, preparato e certamente talentuoso come Kvyat per anticipare un passaggio - quello di Verstappen con i "bibitari" - che era nei piani per il 2017. Forse a Milton Keynes vi era il forte timore di perdere Max a fronte di offerte allettanti di altri team...
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