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Brawn: "Non vogliamo perdere la Ferrari, trattiamo sulle regole..."

Il manager di Liberty Media smussa gli spigoli con la Ferrari, dopo che le proposte avanzate per il 2021 non erano piaciute a Marchionne. L'ex dt del Cavallino non vuole che la Rossa possa lasciare i GP per cui apre a nuove chiacchiere.

Ross Brawn, Managing Director of Motorsports, FOM

Ross Brawn, Managing Director of Motorsports, FOM

Sutton Motorsport Images

Chase Carey, Chairman, Formula One, Ross Brawn, Managing Director del Motorsport, FOM
Race winner Sebastian Vettel, Ferrari, climbs out of his car in Parc Ferme
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Sergio Marchionne, CEO FIAT
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H
Sebastian Vettel, Ferrari SF70H, Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W08, Kimi Raikkonen, Ferrari SF70H, Max Verstappen, Red Bull Racing RB13, Fernando Alonso, McLaren MCL32, e il resto del gruppo alla partenza
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Ross Brawn ha chiarito la linea di Liberty Media in merito alla proposta messa sul tavolo delle trattative per la definizione della power unit 2021.

Si andrà avanti sul fronte ‘ibrido’ V6, ma confrontandosi con i costruttori, soprattutto dopo le preoccupazioni emerse da parte di quest’ultimi al termine dei primi due incontri con FIA e Formula 1.

Mercedes, Renault e Ferrari temono un innalzamento dei costi, ma soprattutto che una standardizzazione delle componenti possa togliere identità e spazio alla capacità delle aziende.

Brawn ha subito chiarito che sarà fatto tutto il possibile per fugare i dubbi della Ferrari, che per voce del Presidente Sergio Marchionne ha tuonato dichiarando di essere pronta a lasciare il Circus se non ci saranno le basi per poter lavorare in linea con il DNA del Cavallino.
“Sappiamo molto bene che la Ferrari è una parte molto importante della Formula 1 – ha spiegato Brawn – una realtà che conosco bene avendoci lavorato 10 anni. Il nostro compito sarà quello di trovare soluzioni che ci permettano di non perdere la Ferrari, e penso che ci riusciremo. Forse avremmo potuto presentare le regole in modo diverso, al fine di evitare degli aspetti conflittuali, forse mi sono espresso più come ingegnere che come diplomatico”.

Sulla proposta di standardizzare alcune componenti delle power unit, Brawn è convinto che si possa lavorare in questa direzione nelle aree più costose, come gli iniettori, senza però impedire ai costruttori di avere lo spazio necessario per dare una propria identità al motore:
“Riconosco l’importanza di poter mantenere l’impronta di un motore Ferrari, a Maranello devono poter dire ‘questo è il nostro motore’, e sono concorde sulla necessità di non creare problemi su questo fronte".

"Dobbiamo trovare una soluzione che accontenti anche le necessità di Sergio, e sarà importante capire quali sono le tecnologie che in Ferrari vogliono mantenere proprietarie anche per favorire il passaggio sulla produzione di serie. Ma non credo che le nostre proposte abbiano attraversato questa linea di confine. Comunque ci incontreremo, ne parleremo, e troveremo una soluzione che accontenti entrambe le parti”.

Un punto su cui la Liberty sembra essere molto decisa, è quello di non mantenere l’attuale specifica di regolamento power unit oltre il 2020. Oggi la differenza di performance tra i motori più performanti e il resto del gruppo è troppo ampia, e non è un bene per la Formula 1. Così come non lo è l’attuale sistema di penalità che retrocede i piloti sulla griglia di partenza.

“Il motore attuale è molto costoso, non fa il rumore che vorremmo, e sta contribuendo a creare una farsa con il sistema di penalità – ha concluso Brawn – in più con l’attuale regolamento non c’è nessun nuovo costruttore interessato ad entrare in Formula 1".

"Anzi, il rischio è che qualcuno tra coloro che sono attualmente presenti possa decidere di abbandonare, quindi qualcosa dobbiamo cambiare. Siamo disponibili ad ascoltare eventuali proposte, purché siano indirizzate verso un sistema più economico e più attraente per il pubblico”.

 

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