Boullier: "Abbiamo perso tempo prezioso, ma il telaio è ottimo"

Per il team McLaren la prima sessione di test svolta sul tracciato di Barcellona si è mostrata decisamente frustrante dopo che la Honda, nonostante una power unit rivoluzionata, ha mostrato gravi carenze sia per quel che riguarda l'affidabilità che per la potenza.

In attesa di tornare in pista la prossima settimana, Eric Boullier ha voluto fare il punto della situazione.

"Non è un buon momento, non siamo al livello dove credevamo di essere" ha dichiarato a Motorsport.com.

"Non siamo riusciti a percorrere un numero soddisfacente di chilometri e non siamo riusciti a raggiungere le performance attese".

"Abbiamo potuto girare poco, e nonostante questo siamo riusciti a lavorare sulla vettura e comprendere come funziona".

I problemi di affidabilità che hanno colpito le power unit Honda hanno pesantemente influenzato il programma di lavoro previsto per i primi test stagionali e Boullier ritiene che sarà difficile riuscire a risolvere queste problematiche prima di Melbourne.

"Non c'è alcuna soluzione che possa farci riguadagnare il tempo perso. Dobbiamo fare il punto della situazione e fare una lista delle cose che dobbiamo conoscere".

"Purtroppo saremo costretti ad utilizzare alcune sessioni di libere del venerdì ad inizio stagione per completare il lavoro che non abbiamo potuto svolgere nel corso dei test. Non abbiamo modo di recuperare il tempo perso sfortunatamente".

"Dobbiamo adesso indicare quali priorità le componenti che vogliamo provare la prossima settimana e quello che vogliamo convalidare".

Boullier si è infine detto consapevole che il telaio della MCL32 sia di ottima realizzazione, ma per poter raggiungere gli obiettivi prefissati serve un deciso progresso da parte di Honda.

"Per quel che riguarda i traguardi che noi come McLaren ci siamo prefissati posso dire che sono stati già raggiunti, mentre quelli da conseguire in pista sono differenti".

"Dobbiamo attendere i progressi della Honda e vedere i progressi che faranno. Staremo a vedere".

Intervista di Benjamin Vinel e Basile Davoine