Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia

Bottas vince ad Austin e Hamilton festeggia il sesto mondiale!

E' stata una sfida tutta Mercedes quella del GP degli Stati Uniti: Bottas, partito dalla pole, ha colto il quarto successo stagionale che non basta a contendere a Hamilton, secondo, il sesto titolo iridato. Terzo Verstappen con la Red Bull. Domenica di crisi per la Ferrari con Leclerc quarto e Vettel ritirato con una sospensione ko.

Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10

Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10

Zak Mauger / Motorsport Images

Lewis Hamilton festeggia il sesto mondiale piloti nel GP degli Stati Uniti vinto da Valtteri Bottas. L'inglese si è dovuto accontentare del secondo posto ma è ad un solo titolo dal record di Michael Schumacher e non c'è una ragione che questo primato del tedesco non debba presto crollare, come è stato frantumato quello delle pole position che era detenuto da Ayrton Senna (The Hammer è già arrivato a 87).

L'esa-campione (2008, 2014, 2015, 2017, 2018 e 2019) ha motivazioni incrollabili e sta trattando con Mercedes il rinnovo del contratto che scadrà a fine 2020: Lewis è cresciuto e si è formato con la Stella e non ha alcun intenzione di cambiare aria con l'intenzione di alzare l'asticella laddove nessuno è mai arrivato.

L'inglese ha provato a ripetere la strategia di una sosta come in Messico, mostrando la sua dote di saper gestire le gomme al meglio, ma Valtteri Bottas questa volta lo ha castigato con una gara condotta all'attaco, sovvertendo tutte le previsioni della Pirelli che aveva scommesso su una strategia ad una sola sosta.

La Mercedes firma una doppietta che sancisce una superiorità netta della W10 e che ridimensiona la parentesi di dominio ferrarista iniziata dopo la sosta estiva. Valtteri Bottas ha saputo concretizzare la partenza dalla pole. Il finlandese ha fatto la prima sosta al giro 14 per rispondere al pit molto anticipato di Max Verstappen alla tornata precedente per coprirsi dall'undercut.

Una mossa che sembrava azzardata e che ha permesso all'iridato di spaiare la scelta, allungando il run fino al giro 24 per poi cercare di gestire il ritorno del compagno di squadra che si è fermato al giro 37 per montare le medie e tentare la rimonta che si è compiuta al giro 52 dopo che l'inglese aveva accompagnato nelle vie di fuga il compagno.

Valtteri ha reso l'onore delle armi a Lewis vincendo il GP di Austin: è arrivato a contendere il titolo al compagno fino alla terz'ultima gara. Non poteva sperare di più visto che i numeri parlano chiaro: il brittannico ha totalizzato 10 vittorie contro le 4 del finlandese. Toto Wolff non poteva sperare di meglio: Bottas vincitore della gara e Hamilton ancora campione del mondo. Sei titoli piloti e sei titoli costruttori: nessuno nella storia ha saputo fare meglio. E il ciclo non è finito...

Il terzo gradino del podio va a Max Verstappen con la Red Bull: l'olandese ha corso con il lato sinistro dell'ala anteriore danneggiato e non ha mai avuto il passo per contendere il successo alle imprendibili Mercedes. Si è tolto il gusto di arrivare alla scia di Hamilton senza avere la forza per passarlo. Max ha trovato una bandiera gialla (per l'uscita di Kevin Magnussen con la Haas) quando avrebbe potuto arpionare Lewis, ma si è messo alle spalle le Ferrari alle prese con una giornata di crisi che l'ha fatta ripiombare ad una domenica simile a quelle di inizio stagione.

Charles Leclerc ha concluso quarto, cogliendo la stessa posizione di partenza, vale a dire giù dal podio, ma il monegasco ha sofferto con le gomme medie, tenendo un passo inadeguato per una Rossa. E' vero che il ragazzo ha corso con il motore 2 dopo il cedimento dell'EVO 3 al sabato, ma la Ferrari non è parsa in crisi di potenza (per quanto sia chiacchieratissima per la perdita di velocità dopo l'ultima direttiva tecnica della FIA), quanto di assetto.

Con le hard la situazione è migliorata un pochino e nel finale Charles ha fatto un'altra sosta per passare alla soft e siglare il giro più veloce della corsa che, con 1'36"169, ha siglato anche il record della pista. La Ferrari si è sgonfiata in gara, più che in qualifica. C'è stato anche il primo pit lentissimo per Charles (7"7) con la pistola della posteriore sinistra che si è bloccata. Il distacco di 52" dalle Mercedes fa tornare alla ribalta i fantasmi dell'Ungheria.

Sebastian Vettel, invece, non è mai stato in partita: dalla prima fila al via è scivolato al settimo posto. Dopo una partenza ancora una volta poco brillante, il tedesco è stato risucchiato nel gruppo a causa di una Rossa inspiegabilmente inguidabile con molto sottosterzo. La risposta è arrivata al giro 8 con l'improvviso cedimento del triangolo superiore della sospensione posteriore destra alla curva 8 dove è stato sistemato un salsicciotto per evitare i tagli di traiettoria.

La Rossa si è "impennata" in un tratto veloce e il tedesco è stato abile a controllare la monoposto prima di parcheggiarla. Un cedimento grave che si somma al motore rotto da Charles Lecler per una perdita di acqua del 6 cilindri.

Positiva la prestazione di Alex Albon che prenota il rinnnovo in Red Bull con un quinto posto molto sofferto: è stato costretto ai box dopo un contatto alla prima curva con Carlos Sainz (giustamente non sanzionato) e poi ha dovuto ricostruire la sua corsa da ultimo e con tre soste. Meglio non poteva fare. Bravo.

Daniel Ricciardo è sesto con la Renault davanti alle due MacLaren di Lando Norris e Carlos Sainz. L'australiano ha dato spettacolo con sorpassi all'esterno eirda fiducia alla Casa francese che ha annunciato un'importante campagna acquisti di tecnici capaci come Pat Fry e l'aerodinamico De Beer.

La zona punti è completata da Nico Hulkenberg nono: il tedesco è in partenza per il DTM chiamato dalla BMW. Chiude la top ten Daniil Kvyat con la Toro Rosso, mentre Pierre Gasly è stato costretto al ritiro nel finale.

Sergio Perez partito dalla pit lane con la Racing Point è arrivato alla soglia dei punti davanti a Kimi Raikkonen con un'Alfa Romeo deludente (Antonio Giovinazzi è addirittura 14esimo). A pieni giri solo sette macchine, tutti gli altri doppiati...

Cla Pilota Giri Tempo Gap Distacco km/h Punti
1 Finland Valtteri Bottas 56 1:33'55.653       25
2 United Kingdom Lewis Hamilton 56 1:33'59.801 04.148 04.148   18
3 Netherlands Max Verstappen 56 1:34'00.655 05.002 00.854   15
4 Monaco Charles Leclerc 56 1:34'47.892 52.239 47.237   13
5 Thailand Alexander Albon 56 1:35'13.691 01'18.038 25.799   10
6 Australia Daniel Ricciardo 56 1:35'26.019 01'30.366 12.328   8
7 United Kingdom Lando Norris 56 1:35'26.417 01'30.764 00.398   6
8 Spain Carlos Sainz Jr. 55 1 lap       4
9 Germany Nico Hulkenberg 55 1 lap       2
10 Russian Federation Daniil Kvyat 55 1 lap       1
11 Mexico Sergio Perez 55 1 lap        
12 Finland Kimi Raikkonen 55 1 lap        
13 Canada Lance Stroll 55 1 lap        
14 Italy Antonio Giovinazzi 55 1 lap        
15 France Romain Grosjean 55 1 lap        
16 France Pierre Gasly 54          
17 United Kingdom George Russell 54 2 laps        
  Denmark Kevin Magnussen 52          
  Poland Robert Kubica 31          
  Germany Sebastian Vettel 7 25.261 49 Laps 24 Laps    

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Vettel: "Si è rotta una sospensione. Non ho avuto avvisaglie"
Prossimo Articolo Classifica Mondiale Piloti: Hamilton è iridato per la sesta volta

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia