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Bottas: "Sochi mi piace, vado in Russia non per fare il gregario ma per vincere"

Il finlandese l'anno scorso a Sochi conquistò il primo successo in F1 su una pista dove è sempre andato bene: Valtteri, però, nel 2018 è ancora a bocca asciutta di vittorie e guarda al prossimo GP con fiducia: "...Ma l'atteggiamento è diverso se si deve dare una mano al team".

Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1

Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1

Steve Etherington / Motorsport Images

Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+, ai box durante le prove
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1 W09 EQ Power+

Dopo le prime quindici gare del Mondiale 2017, la classifica di campionato vedeva Lewis Hamilton leader con 281 punti. Sarà anche un tipo preciso Lewis, ed infatti dodici mesi (e sempre dopo le prime quindici gare) si è ripresentato all’indomani del Gran Premio numero quindici con le stesse 281 lunghezze. A cambiare (di poco) è il suo vantaggio su Sebastian Vettel, attualmente di 40 punti mentre nel 2017 il margine era di 34.

Quella che è cambiata, e di parecchio, è la situazione alle spalle dei due mattatori dell’ultimo biennio, ed in particolare la posizione di Valtteri Bottas, che sta disputando la sua seconda stagione alla Mercedes. Lo scorso anno il finlandese dopo la quindicesima gara (il Gran Premio di Malesia) si trovava in terza posizione, staccato di 59 punti dal suo compagno di squadra, mente oggi è alle spalle anche di Kimi Raikkonen (primo degli ‘altri’) a ben 110 punti da Hamilton.

E pensare che il 2018 di Bottas era iniziato alla grande, nonostante il botto in qualifica a Melbourne. Parliamo di potenziale, non trasformato in risultati solo per episodi sfortunati ed errori del team. Valtteri è stato penalizzato dalla strategia Mercedes in Bahrain, venendo passato dal rimontante Vettel negli ultimi chilometri di gara quando era al comando. Se il box Mercedes non avesse ‘dormito’ prima dell’ultimo pit-stop, la vittoria sarebbe stata di Bottas. Idem sette giorni dopo in Cina, dove un successo ormai in tasca è svanito con il regime di virtual safety car (ottimamente sfruttato dalla Red Bull). Il tutto è culminato nella vittoria sfumata nel Gran Premio successivo, a causa della clamorosa foratura avvenuta a pochi giri dal termine che gli ha negato il successo sul circuito di Baku, anche questa una vittoria ormai in tasca.

Senza queste circostanze, indubbiamente poco fortunate, saremmo qui a parlare di un’altra stagione per Bottas, ma poi è accaduto anche dell’altro. Abbiamo più volto sottolineato come in una stagione con valori tecnici molto equilibrati (tra Ferrari e Mercedes) i due top-team non abbiano lasciato (e continuino a non lasciare) davvero nulla al caso.

Al giro di boa del Mondiale la classifica di Bottas è risultata ovviamente molto diversa rispetto a quella di Hamilton, e la Mercedes sa bene su chi deve puntare quando le circostanze di gara possono giocare a favore di uno dei suoi due piloti.

Anche Valtteri però ci ha messo del suo, questa volta in negativo. Già lo scorso anno, dopo aver concluso un ottimo girone d’andata che lo vide alla vigilia della pausa estiva a soli 19 punti da Hamilton, accusò non poco il contraccolpo psicologico quando capì che avrebbe dovuto (se necessario) dare una mano a Lewis, e dodici mesi dopo la situazione si è riproposta.

Ma a differenza della scorsa stagione, quando dopo 15 gare il finlandese vantava già due vittorie, quattro secondi posti, due terzi ed altrettante pole position, quest’anno Bottas dopo lo stesso numero di Gran Premi è a quota zero successi.

Ora per Valtteri sta arrivando la pista che più preferisce, un circuito sul quale lo scorso anno ha conquistato la sua prima vittoria in Formula 1. Dodici mesi fa ottenne il terzo tempo in qualifica (rifilando mezzo secondo a Hamilton, quarto) e al via fulminò le due Ferrari in prima fila volando vero il successo atteso da sempre. Un anno dopo Bottas torna a Sochi aggrappato alla speranza di ritrovare in Russia la via della vittoria, improvvisamente smarrita.

“Non vedo l'ora che arrivi Sochi – ha commentato Valtteri – è una pista sulla quale sono sempre andato bene, ed ovviamente spero che si possa confermare questa tendenza anche quest’anno. Non mi aspetto una passeggiata, dodici mesi fa dovetti guidare a lungo con la Ferrari di Seb negli scarichi, ma alla fine andò bene. Anche quest’anno mi aspetto un sostanziale equilibrio, saremo lì con la Ferrari. Da parte mia ho davvero bisogno di ottenere un buon risultato, è passato quasi un anno da quando ho vinto la mia ultima gara, diventa importante avere delle conferme”.

Sarà più facile tornare alla vittoria se Lewis farà suo al più presto il Mondiale?
“La squadra ovviamente vuole e spera che arrivino buoni risultati da entrambi i piloti, ma ovviamente è molto importante assicurarsi il titolo. Se questo obiettivo sarà raggiunto presto, allora dopo potrebbe essere un po' diverso”.

“È naturale che sia così, anche il mio approccio mentale in questo momento è diverso rispetto ad inizio stagione, quando ero in lotta per il campionato. Non si può avere la stessa intensità mentale che c’è quando si lotta per un titolo, rispetto a quando sei chiamato a dare una mano al team, ma voglio andare a Sochi per provare a vincere, ed è ciò che farò”.

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