Bottas: crisi estiva? No ordini del team, "ma in qualifica devo migliorare"
Il finlandese alla premiazione della FIA ha chiarito i motivi che lo hanno portato a un rendimento altalenante: Valtteri guarda al 2018 con fiducia perché la squadra gli darà ancora le pari opportunità con Lewis.
Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images
Valtteri Bottas ha ripercorso quelli che ha definito essere stati “dodici mesi pazzi” che hanno cambiato la sua carriera.
“Non sai mai cosa può accadere – ha raccontato ieri alle premiazioni FIA tenutesi in Francia – e nel mio caso è successo che Nico (Rosberg) dodici mesi fa annunciò in questi giorni il suo ritiro. Ho subito chiamato Toto appena ho appreso la notizia, solo per assicurarmi che sapessero quanto volessi essere parte del team”.
Centrato l’obiettivo, per Bottas è iniziata una stagione molto diversa da quelle disputate in precedenza, terminata al terzo posto nella classifica del Mondiale piloti.
Il 2017 del finlandese è iniziato molto bene, rimanendo sempre agganciato al tandem Vettel-Hamilton in corsa per il titolo. Poi è arrivato un calo di performance, iniziato a Spa e terminato ad Austin, un intervallo di sei gare in cui Hamilton ha collezionato 143 punti contro i 75 di Valtteri.
Il Gran Premio di Ungheria è stato un passaggio importante nel Mondiale di Bottas. La decisione di Toto Wolff di non privarlo della terza posizione (con l’ordine arrivato a Hamilton di restituire il piazzamento al compagno nell’ultimo giro di gara) è coincisa con la quarta vittoria di Vettel nel Mondiale, successo che ha rafforzato la leadership del ferrarista.
Al ritorno dalla pausa estiva Bottas ha saputo che in caso di necessità avrebbe dovuto aiutare Hamilton, ma di fatto da quel momento il suo rendimento è stato lontano da quello del compagno di squadra, facendo anche sorgere dei dubbi sull’impatto della decisione Mercedes sul suo morale. Ma Bottas ha spiegato in modo differente il suo calo autunnale, riconoscendo i meriti di Hamilton.
“Quest'anno Lewis ha fatto la differenza in qualifica – ha chiarito - e grazie a questo ha potuto iniziare la maggior parte delle gare dalla prima posizione. Il mio obiettivo sarà migliorare la mia resa quando ci sarà da lottare per la pole, ma dovrò essere più competitivo anche in alcune condizioni ed su alcune piste in cui ho fatto più fatica".
"Come ho detto, le ultime gare della stagione sono state utili ed ho imparato molto. Serve costanza nell’arco di tutto il Mondiale, e se riuscirò a migliorarmi non vedo altri ostacolo per potermi battermi alla pari con Lewis”.
“Sono riuscito a vincere delle gare – ha proseguito Bottas – ed è stata una stagione molto bella soprattutto per quanto sono riuscito a crescere. Ho conosciuto persone nuove, un nuovo sistema di lavoro e ho visto le cose da una prospettiva diversa rispetto ai tempi della Williams".
"Credo di essere cambiato come persona e come pilota. Ho avuto qualche lezione abbastanza dura, faticando in alcune gare, ma ho lavorato molto per riuscire a migliorare il mio rendimento. Di tutte le stagioni che ho disputato in F.1, questa è quella in cui ho imparato di più. Ora guardo avanti”.
Il ruolo di Bottas nel team è stato molto apprezzato sia da Hamilton che da Wolff, ma il rischio è che Valtteri diventi lo scudiero perfetto, una copione non proprio idilliaco da recitare per chi ha altre ambizioni.
“No, non sono preoccupato - ha chiarito il finlandese - perché so che il mio futuro dipende da ciò che saprò fare in pista. Io e Lewis corriamo a parità di condizioni, quindi se avrò la velocità che serve, e se la monoposto sarà competitiva, allora nel 2018 potrò essere in corsa per il titolo”.
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