Bottas: "Correre con la pressione del contratto non mi piace"
Il finlandese manda segnali di nervosismo alla Mercedes visto che Wolff non ha risolto il ballottagio per il 2020 con Esteban Ocon, nonostante una prima metà di stagione migliore del 2018. Valtteri infastidito anche dall'atteggiamento duro di Hamilton nel primo giro del GP ungherese.
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Mark Sutton / Motorsport Images
Seguendo la logica basata sui risultati, Valtteri Bottas potrebbe andare in vacanza in tutta serenità. Il finlandese della Mercedes ha concluso il girone d’andata del Mondiale 2019 con 56 punti in più rispetto allo scorso anno, preceduto dal solo Lewis Hamilton.
Dodici mesi fa Valtteri occupava la quarta posizione nella classifica generale, senza vittorie e con una sola pole position, mentre oggi vanta due successi di tappa e quattro pole position, come Lewis. Eppure, mai da quando nel dicembre del 2016 è approdato in Mercedes, Bottas è stato così vicino alla porta d’uscita.
La decisione su chi affiancherà Hamilton nel 2020 non è ancora stata presa, e questa è già una notizia, perché Wolff & C. normalmente in questo periodo della stagione avevano già concluso le discussioni sul fronte piloti, ma quest’anno la conferma di Bottas è tutt’altro che scontata, e Valtteri inizia ad essere stanco:
“Non sono nervoso, ma indubbiamente mi farebbe piacere sapere che il team ha preso la sua decisione, mentre oggi non posso fare altro che attendere. Sono contento della prima metà di stagione, decisamente migliore rispetto ad un anno fa, e credo di poter ancora progredire. In qualifica le cose vanno nella giusta direzione, ed anche in gara la situazione è migliorata, ma ci sono stati Gran Premi in cui sono state perse delle opportunità, a volte a causa della squadra e a volte per colpa mia”.
La pressione non aiuta
Bottas non è un ragazzo che perde le staffe, anzi, vanta un autocontrollo notevole nella miglior tradizione finlandese, e per questo ha colpito molto ciò che ha esternato dopo il Gran Premio d’Ungheria, quando gli è stato chiesto se correre senza conoscere il proprio futuro può essere causa di stress.
“Sicuramente non è facile – ha chiarito - in questo sport è fondamentale trovare il limite, calcolare i rischi in modo corretto, spingere forte e cercare di cogliere le opportunità. Di sicuro essere in una situazione contrattuale ancora in forse non aiuta mai”.
“La gente pensa che ci siano piloti in grado di fornire prestazioni migliori quando sono sotto pressione – ha proseguito Valtteri - quando vivono una situazione al limite, ma di sicuro non è il mio caso. Non dico che domenica scorsa stessi pensando al mio futuro quando dopo il via siamo arrivati in curva 1, volevo vincere indipendentemente dalla mia situazione contrattuale, e ho preso qualche rischio. Poteva essere una gara completamente diversa, ma è andata male per qualche centimetro”.
Come noto ormai da qualche settimana, Bottas è in ballottaggio per il sedile 2020 con Esteban Ocon. A suo vantaggio c’è la continuità di una formazione che funziona (Hamilton spinge per il rinnovo di Valtteri) nonché il rendimento 2019 che è ben diverso rispetto a quanto visto lo scorso anno. Ma in squadra c’è anche chi si chiede perché la Mercedes abbia una sua filiera di piloti se poi quando c’è la chance di schierare un giovane l’opportunità non si concretizza.
Un rebus che per Toto Wolff ha al momento un’unica certezza: a fine stagione o perderà Bottas, o Ocon.
“Naturalmente quando ci si trova in una situazione come quella in cui sono oggi, e vuoi correre ancora in Formula 1, devi avere il piano B – ha chiarito Bottas - e possibilmente anche il piano C, quindi si, ho pensato anche ad altre soluzioni. È bello avere piani diversi, ma ora devo solo aspettare”.
“La prossima volta mi comporterò in modo diverso”
Nel momento poco felice di Bottas a complicare il quadro è arrivato anche il deludente Gran Premio d’Ungheria, compromesso dopo 4 curve ad un giorno di distanza da una grande qualifica.
Valtteri non ha digerito l’atteggiamento di Hamilton, che nel corso del primo giro (in curva 3) lo ha costretto ad uscire di pista, innescando la situazione che portato al successivo contatto con Leclerc. "Siamo una squadra – ha spiegato - e vogliamo conquistare il massimo dei punti in ogni weekend di gara, cercando di non compromettere le nostre chance. Si può correre in modo veloce e aggressivo senza spingere gli avversari fuori pista, si può combattere con rispetto".
"Ovviamente la situazione in curva 3 era un po' al limite, ma (Hamilton) non ha lasciato molto spazio. La prossima volta mi comporterò diversamente, anche se ritengo che entrambi abbiamo ancora rispetto reciproco”.
Da un potenziale distacco di 22 punti al termine del Gran Premio di Germania (prima dell’uscita di pista alla curva 1) ora Bottas si trova a ben 62 punti dal leader del Mondiale, il tutto in soli otto giorni. “Sicuramente è un grande divario – ha ammesso - molto più grande di quanto mi sarebbe piaciuto avere. Ma questo è, cos'altro posso fare? Non ci penso troppo al momento, mancano ancora molte gare, ma ovviamente la situazione è un po' complicata”.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.
Top Comments