Binotto: "La SF90 è migliorata, ma non siamo ancora competitivi su tutte le piste"
Il team principal della Scuderia difende la strategia in fatto di gomme: "Abbiamo anticipato il pit di Charles per coprirci da Bottas, ma le sue soft erano ancora in buono stato". "Mi spiace per la lunga sosta di Seb: abbiamo avuto un problema con una comunicazione radio".
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Quando una vittoria sfuma a dieci chilometri dal traguardo non è tempo di processi. Ma, al contrario, emergono spesso tanti piccoli dettagli che anche singolarmente avrebbero potuto cambiare il verdetto finale.
Nel caso del successo mancato dalla Ferrari e Charles Leclerc nel Gran Premio d’Austria, col senno di poi sono diversi i fattori che avrebbero potuto fare la differenza, ma tra tutti c’è il ruolo che non ha potuto avere (non certo per sue responsabilità) Sebastian Vettel.
Quando nella serata di Spielberg è stato chiesto a Mattia Binotto se avrebbe confermato nuovamente la strategia di prendere il via della gara con gomme soft, il team principal della Ferrari ha risposto così: “Credo che sia stata una buona scelta perché siamo sempre rimasti in testa, abbiamo solo dovuto reagire al pit-stop di Bottas, e abbiamo avuto un buon vantaggio nella gestione della corsa. Se c'è qualcosa di cui mi rammarico è il problema che ha bloccato ieri Seb in qualifica, perché sicuramente averlo nella posizione che avrebbe meritato sulla griglia ci avrebbe reso le cose molto più facili in gara oggi”.
Se le Ferrari in prima fila fossero stare due, probabilmente la storia del Gran Premio d’Austria sarebbe stata differente, indipendentemente da performance della SF90 e scelta di gomma. E c’è di più.
Grazie ad una buona partenza e ad un’ottima prima fase di gara, Vettel è riuscito a risalire molto velocemente dalla nona posizione occupata al via, ed arrivando al pit-stop con quasi cinque secondi di vantaggio su Verstappen. Ma il cambio gomme non è andato come previsto, e Vettel ci ha rimesso quattro secondi, tornano in pista dietro Giovinazzi, Raikkonen e Norris, che nei piani degli strateghi del Cavallino sarebbero dovuti restare alle spalle di Seb.
“Abbiamo avuto un problema con una comunicazione radio – ha spiegato Binotto - e dovremo analizzare l’accaduto por capire perché è accaduto. Dal muretto box abbiamo chiamato i meccanici, alcuni di loro che erano collegati all'interfono via cavo e sono stati raggiunti, ma non tutti hanno ricevuto la chiamata, quindi alcuni meccanici non erano a conoscenza che Sebastian stava entrando in pit-lane. Queste comunicazioni sono fatte all'ultimo secondo, in tempi strettissimi, e abbiamo perso i secondi che avete visto in televisione”.
Quando Verstappen nove giri dopo Vettel ha effettuato la sua sosta, è tornato in pista agevolmente davanti alla Ferrari numero 5, che al momento del pit-stop di Seb lo precedeva di quasi cinque secondi.
Il ritmo di Max non sarebbe stato arginabile da Seb anche se si fosse confermato davanti alla Red Bull, ma un paio di giri dietro la Ferrari probabilmente avrebbero reso meno agevole la rincorsa di Verstappen verso la vittoria. E lo stesso Vettel avrebbe visto crescere notevolmente le possibilità di avere la meglio nel finale su Bottas.
Un altro degli aspetti che ha incuriosito della corsa di Leclerc è stato il pit-stop effettuato al giro 22, quando lo stato dei suoi pneumatici è sembrato (osservando i tempi sul giro) essere ancora buono.
Considerando il vantaggio avuto da Verstappen nei giri finali grazie anche ad una gomma più fresca (la Red Bull ha effettuato il suo pit al giro 31) la faccenda è diventata ancora più significativa. La spiegazione è arrivata da Binotto:
“Abbiamo visto che Max ha avuto un evidente vantaggio di gomme nelle fasi finali di gara, potendo contare su pneumatici più freschi rispetto a Charles, ma abbiamo dovuto reagire al pit-stop di Bottas. Quando Valtteri si è fermato, abbiamo dovuto proteggere la nostra posizione, quindi è stato il momento giusto per il pit-stop. Le gomme soft erano ancora in buone condizioni, e questo ha confermato che la nostra scelta è stata corretta. Eravamo contenti della performance delle gomme, sia in termini di velocità che di degrado, ma dovevamo coprirci dopo il pit di Bottas”.
In casa Ferrari ci vorrà qualche giorno per mettere in archivio in modo definitivo le vicende austriache, ma il weekend di Spielberg ha mostrato una SF90 nettamente migliore rispetto a quella vista sette giorni prima sul Paul Ricard.
“Penso che la variabile principale a giocare a nostro favore sia stata la caratteristica della pista – ha spiegato Binotto - sapevamo che il fine settimana al Paul Ricard sarebbe stato difficile, come sapevamo che venendo qui avremmo avuto delle possibilità molto diverse, ma siamo anche consapevoli dei miglioramenti confermati dalla nostra monoposto, quindi penso che sia la combinazione dei due fattori".
"Al termine del weekend del Paul Ricard abbiamo detto che la macchina era migliorata rispetto a Barcellona, ed abbiamo avuto nuovi aggiornamenti che sono andati nella giusta direzione, rendendo la vettura più in linea con le richieste dei piloti. Potremo combattere su tutte le piste? Non penso che siamo ancora arrivati a questo traguardo, ci sono ancora circuiti in cui le condizioni per noi saranno difficili, ma continueremo a portare sviluppi e vedremo i riscontri gara per gara”.
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