Binotto: "Gara di gestione per fare una sosta sola"
Il team principal della Ferrari ha spiegato che ai piloti era stato chiesto di non spingere per gestire l'usura delle gomme e fare una sosta sola. Una scelta che alla fine ha premiato, perché il settimo e l'ottavo posto odierni hanno permesso di fare un passo avanti verso il terzo posto nel Costruttori, favorito proprio dalla foratura della McLaren di Norris.
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
La sensazione è stata quella di un passo indietro rispetto alle ultime uscite, ma la Ferrari si è avvicinata alla meta del terzo posto nel Mondiale Costruttori anche in Qatar. Carlos Sainz e Charles Leclerc si sono dovuti accontentare di un settimo e di un ottavo posto, ma la concomitante foratura di Lando Norris nel finale ha permesso agli uomini in Rosso di portare il margine nei confronti della McLaren a 39,5 punti. Un gap invidiabile a due gare dal termine della stagione.
Ma non è solo per questo che il bicchiere è mezzo pieno per il team principal Mattia Binotto, che è soddisfatto della crescita vista a livello di gestione dell'usura degli pneumatici rispetto al Gran Premio di Francia. Inoltre ha apprezzato il lavoro fatto da tutta la squadra, piloti compresi, in una situazione che non era semplice.
"Non direi che è stato un weekend al di sotto delle aspettative, anche se è chiaro che un settimo ed un ottavo posto non è ciò a cui si ambisce. Ma sapevamo che questa è una pista su cui avremmo patito l'usura delle gomme come ci era già capitato al Paul Ricard. Però credo che abbiamo imparato a gestirlo meglio di quanto non avessimo fatto in Francia", ha detto Binotto ai microfoni di Sky Sport F1 HD.
"Dal primo giro abbiamo chiesto ai piloti di non spingere per provare a fare una sosta sola. Si sono proprio trattenuti e non hanno mai spinto, sia all'inizio con le medie che dopo la sosta con le dure. Lo hanno fatto solo a dieci giri dalla fine, quando avevamo la certezza di poter arrivare fino in fondo. Se guardiamo ad altri che hanno spinto e poi hanno forato, direi che ha funzionato. E' chiaro che la vettura ha un problema di usura, ma credo che la squadra lo abbia saputo gestire e questo è un aspetto positivo", ha aggiunto.
Oggi abbiamo assistito anche ad un doppio pit stop, con le due monoposto rientrate nella stessa tornata. Anche in questo caso, però, la squadra se l'è cavata piuttosto bene secondo il team principal.
"Immagino che ci sia stato un problema di comunicazione con Carlos, perché altrimenti sarebbe potuto stare davanti a Stroll e magari attaccare anche Ocon alla fine. Tolto questo problema con la radio, i ragazzi hanno gestito molto bene anche questa situazione, dopo tre gare consecutive e con la stanchezza addosso, dovuta anche ad un cambio di telaio avvenuto tra ieri sera e stamattina. Direi che oggi la squadra ed i piloti hanno fatto un ottimo lavoro, quello che manca ora è una vettura abbastanza veloce da poter competere per delle posizioni migliori".
Nel finale Leclerc aveva chiesto uno scambio di posizione con Sainz per provare ad attaccare Stroll e Ocon che precedevano le due Rosse, ma Binotto ha spiegato perché non gli è stato dato il via libera: "Charles ha provato a chiedercelo via radio, ma in realtà in quella fase stavamo gestendo le gomme per non trovarci o rischio di foratura come hanno fatto altri".
Nonostante fosse solo 13° in griglia, non ritiene che potesse essere un vantaggio montare una power unit fresca al monegasco: "Sarebbe stato ininfluente per noi. Abbiamo introdotto questo sviluppo qualche gara fa. E' affidabile e non degrada di prestazione con il chilometraggio, quindi non c'era un motivo per sostiture la power unit. Anzi, se lo avessimo fatto, Charles non avrebbe fatto l'ottavo posto".
Ora poi c'è la curiosità di andare a scoprire la nuova pista di Jeddah, in Arabia Saudita, tra due settimane: "Sarà una pista molto veloce e si girerà anche con basso carico, quindi con velocità di punta molto elevate. Sarà sicuramente una pista diversa, molto difficile da interpretare e molto veloce, quindi siamo tutti molto curiosi di andarci", ha concluso.
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